Macedonia: Crvenkovski vince le elezioni, ma…
Una settimana dopo il voto per le presidenziali sono ancora molti i dubbi e le perplessità sullo svolgimento della tornata elettorale. Mentre l’opposizione accusa di pesanti falsificazioni, già circolano voci sui possibili sostituti del premier uscente
Branko Crvenkovski, premier del governo macedone e da lungo tempo leader del partito socialdemocratico, è diventato il nuovo presidente della repubblica, battendo il suo rivale Sasko Kedev, membro del più forte partito di opposizione la VMRO-DPMNE.
Queste elezioni, oltre al fatto che il premier dell’attuale governo abbia deciso di candidarsi per la presidenza dello stato, verranno ricordate forse anche per essere state le elezioni più controverse nella storia del pluralismo macedone. Primo per via del fatto che i cittadini macedoni hanno deciso di penalizzare la pessima politica di entrambi i partiti e sono andati alle urne in numero decisamente basso (solo il 53%, secondo i dati della Commissione elettorale) e secondo perché i vari partiti hanno reagito molto duramente alla mossa, accusando di falsificazioni, un comportamento che non ha mai avuto dimensioni tali nemmeno durante le elezioni parlamentari e quelle locali.
Secondo gli attuali e non ancora ufficiali risultati (quelli ufficiali saranno disponibili appena saranno trascorsi i termini legali previsti per i ricorsi) Crvenkovski ha ottenuto 548.583 voti, mentre Kedev 326.951 voti. Ciò significa una differenza di 221.632 voti, cifra che si avvicina al numero dei voti ottenuti insieme, al primo turno, dai due candidati dei partiti albanesi, Gzim Ostreni dell’Unione per l’integrazione democratica (DUI) e Zudi Xelili del Partito democratico degli Albanesi.
I partiti di opposizione accusano di "classica falsificazione" e chiedono l’annullamento delle elezioni e un nuovo voto. Chi ha reagito nel modo più duro è stato il Partito democratico degli Albanesi (DPA) affermando che il rivale di governo, la DUI, partner di coalizione dell’SDSM e composta da ex leader e soldati dell’UCK macedone, avrebbe letteralmente rubato i voti degli albanesi in tutti i seggi elettorali in cui hanno votato.
Il leader del DPA, Arben Xaferi, ha dichiarato che queste elezioni "hanno ucciso la democrazia in Macedonia". Egli ha criticato anche la comunità internazionale perché "ha consentito che accadesse la falsificazione". Il DPA accusa gli attivisti della DUI perché hanno attaccato tutti i seggi elettorali e hanno riempito le urne elettorali con le liste sulle quali era già segnato il nome del candidato Branko Crvenkovski.
Queste elezioni rimarranno nella memoria anche perché durante il ballottaggio sono stati arrestati quattro membri della leadership del DPA, ex alti funzionari del governo macedone, con l’accusa di essere entrati armati nei seggi elettorali nella Macedonia occidentale, luogo in cui vive la maggior parte degli Albanesi, per aver rotto le urne elettorali e per aver picchiato con le armi in mano alcuni membri del comitato elettorale. Si tratta di Ruzdi Matosi, tuttora deputato al parlamento macedone, poi l’ex vice del ministro dell’interno, Refet Elmazi, l’ex capo della polizia di Tetovo, Rauf Ramadani e infine Ernat Fejzulahu, ex direttore della Azienda statale per i servizi aerei. La polizia ha confermato di aver trovato le armi a due dei quattro membri del DPA, ma nonostante avessero il porto d’armi, secondo la legge non possono indossarle in luoghi pubblici.
Il DPA ha reagito severamente nella difesa dei suoi membri. "il loro arresto è anticostituzionale. È un comportamento brutale e antidemocratico. La polizia invece di aiutare ad impedire il furto di voti, aiuta coloro che commettono tali ruberie. I banditi della DUI hanno aiutato Branko Crvenkovski a diventare presidente in modo irregolare. Hanno avuto l’aiuto della polizia, a capo della quale si trovano i funzionari della DUI. I banditi hanno riempito le urne e la polizia gli ha coperto le spalle", ha dichiarato Menduh Taci, vicepresidente del DPA. Quest’ultimo ha accusato poi la Commissione elettorale di stato (DIK) di aver manipolato l’affluenza dei cittadini alle elezioni, e ha dichiarato inoltre che "senza i 90.000 voti rubati degli Albanesi l’affluenza non sarebbe stata del 53, ma del 43%", cosa che secondo lui mostrerebbe l’irregolarità commessa, perché per far sì che le elezioni andassero a buon fine era necessario che l’affluenza fosse di almeno il 50% più uno degli elettori.
L’elezioni del nuovo presidente è contrastata anche dalla VRMO-DPMNE. Questo partito chiede che le elezioni vengano annullate e che si vada di nuovo al voto. Il partito di opposizione invoca una commissione di esperti stranieri per poter affermare l’effettiva falsificazione delle elezioni.
Secondo la VMRO-DPMNE, il leader del partito Nikola Gruevski si è incontrato con Friedrich Bauer, l’ambasciatore della missione dell’OSCE responsabile del monitoraggio delle elezioni, e a lui avrebbe chiesto spiegazioni su "come sia possibile che le elezioni presidenziali siano qualificate come giuste e democratiche quando nel rapporto ufficiale dell’OSCE si dice che la procedura è stata piuttosto scadente addirittura nel 24% dei 112 seggi elettorali". Bauer pare che si sia rifiutato di considerare le elezioni come corrette e democratiche dal momento che lui stesso non ha mai detto che si è trattato di elezioni libere e regolari, ma piuttosto "che il ballottaggio in generale è stato in accordo con i parametri elettorali dell’OSCE, dopo di che sono state registrate serie scorrettezze in alcune parti del paese".
"A causa di queste scorrettezze, queste elezioni non possono essere considerate ‘del tutto regolari’", così Bauer ha diplomaticamente riposto a Gruevski.
La commissione elettorale statale ha invece rigettato come infondate tutte le richieste e i ricorsi del candidato alla presidenza della VMRO-DPMNE, Sasko Kedev. Si tratta di 184 ricorsi sull’invalidamento del secondo turno elettorale, presentate alla DIK da parte del comitato elettorale di Sasko Kedev. La decisione della DIK è valutata da parte della VMRO-DPMNE come "del tutto non professionale e istruita secondo gli interessi del governo". Il partito ha fatto ricorso all’Alta corte e ha richiesto la presenza di esperti internazionali.
"Non siamo comunque sorpresi dalla decisione della DIK, perché ci aspettavamo qualcosa di simile. Evidentemente si tratta di istruzioni. L’unica cosa che rimane poco chiara e come abbiano potuto alcuni membri della DIK fare finta di niente di fronte a tali brutali irregolarità al momento del voto. Faremo ricorso contro tutte le decisioni negative della DIK attraverso i nostri rappresentanti all’Alta corte e ci daremo da fare per una commissione di esperti internazionali. Se anche in questo modo non dovessimo riuscire a dimostrare le irregolarità delle elezioni, allora Branko Crvenkovski, in piena legittimità, potrà insediarsi nel gabinetto presidenziale" ha dichiarato ironicamente Laze Temelkovski, portavoce del comitato elettorale di Kedev.
Il partito ha informato di aver già preso contatti con esperti indipendenti dell’Europa e degli USA per far sì che si controllino nel dettaglio i risultati, ossia per fare in modo che si analizzino le schede e le liste elettorali.
La vice presidente della VMRO-DPMNE, Ganka Samoilova – Cvetanovska accusa il governo di voler tacere sulle falsificazioni per poter distogliere l’attenzione dei cittadini con differenti scandali e con l’arresto di politici, alludendo soprattutto all’ex ministro dell’interno e membro della VMRO-DPMNE, Ljube Boskovski di recente sotto mandato di arresto per le sue, per ora supposte, implicazioni nel caso della "Vigna di Rastan" quando nel 2002 furono uccisi 6 emigranti pakistani e un indiano, dei quali si disse ufficialmente essere parte di un gruppo di t[]isti intenzionati a commettere attentati contro alti funzionari stranieri in Macedonia.
I partiti di governo, SDSM e DUI, non prestano particolare attenzione a questa serie di accuse dell’opposizione, alle quali ribattono perlopiù nel seguente modo "chi perde ha tutto il diritto di arrabbiarsi".
Mentre si attende la versione definitiva delle elezioni presidenziali e l’inaugurazione del nuovo presidente, tra l’opinione pubblica si fanno largo diverse speculazioni sul nuovo governo dopo la dipartita del premier Crvenkovski.
Secondo fonti e voci di partito i candidati più seri per la poltrona di Crvenkovski sarebbero l’attuale ministro dell’interno, ed ex banchiere, Hari Kostov e il vice presidente dell’SDSM Vlado Buckovski. Fonti del partito dichiarano che Hari Kostov guida di poco davanti a Buckovski, in particolare a causa della sua lunga carriera in banca e per la sua riuscita negli affari, grazie alla quale avrà meno difficoltà nel condurre gli sforzi riguardanti le riforme economiche, strettamente necessarie per il paese.
Dall’altra parte la carta migliore di Buckovski è l’alta posizione all’interno dell’SDSM, grazie alla quale alcuni funzionari di partito si dichiarano a suo favore. Oltre a questi due, come possibile variante al posto di premier, si fanno avanti i nomi del vice premier della Macedonia, Radmila Sekerinska e il ministro dell’economia, Nikola Popovski. Segue, Sveto Janevski,direttore della "Birreria di Skopje", gigante economico della Macedonia. Non è esclusa la possibilità che ci sia anche Tito Petkovski, candidato alla presidenza dell’SDSM alle scorse elezioni, il quale fa conto sull’appoggio della base del partito, che aveva già ottenuto prima della presentazione della candidatura alla presidenza.
Oltre al nuovo premier di governo si specula anche sui cambiamenti nei restanti ministeri. E ciò dopo che l’SDSM e la DUI hanno smentito di essersi messi d’accordo sui voti degli albanesi al ballottaggio per fare in modo che se Crvenkovski avesse vinto la DUI avrebbe avuto la possibilità di piazzare i suoi uomini in posizioni di governo, come per esempio il nuovo ministro della difesa, per il quale si nomina Gzim Ostreni, presidente della DUI.
Se, tuttavia, questo non dovesse accadere, in particolare per via del fatto che Ostreni aveva guidato l’UCK al tempo della crisi in cui rimasero uccisi 90 membri delle forze di sicurezza macedoni e per la paura dell’SDSM riguardo l’immagine presso l’opinione pubblica, ci si può attendere almeno che la DUI ottenga il ministero delle finanze o il ministero dell’economia.
Ad ogni modo le combinazioni post elettorali dureranno almeno altri 40 giorni, quanti sono necessari per la formazione del nuovo governo.
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