La situazione in Macedonia peggiora di giorno in giorno. Dopo l’uccisione di cinque militari dell’Esercito macedone, un altro soldato macedone è morto domenica, come comunica l’agenzia "Beta" si tratta del capitano Sinisa Stojilov. Con lui altri tre soldati sono rimasti feriti dalle milizie dell’UCK nelle vicinanze del villaggio di Slupcane, presso Kumanovo. L’azione, dell’Esercito macedone, era iniziata all’alba di domenica nei dintorni di Slupcane, Orizare e Otlja.Ieri, per voce di uno dei capi dei ribelli albanesi, il comandante Hoxha, è stato lanciato un ultimatum al governo di Skopje. Il comandante Hoxha ha dichiarato, infatti, che se l’esercito macedone non cesserà le offensive contro i villaggi del nord controllati dall’Uck, le forze della guerriglia colpiranno Skopje. Hoxha ha riferito via telefono alla Reuters che "saremo in grado di colpire gli obiettivi che consideriamo legittimi nella stessa Skopje, quali: l’aeroporto, il parlamento, la stazione di polizia, il Ministero della Difesa o il Ministero dell’Interno". Hoxha ha inoltre precisato che la città verrebbe colpita dalle montagne con razzi, proiettili di mortaio da 120mm e alcune armi anti aeree, aggiungendo infine, che la quantità di armi a disposizione non è ampia ma sufficiente.
Il luogo dal quale condurre gli attacchi alla capitale macedone potrebbe essere la collina attorno alla cittadina di Aracinovo, distante solo dieci chilometri da Skopje e occupata venerdì dall’UCK che immediatamente ha proclamato l’intera zona "territorio libero". Tuttavia, come riporta l’agenzia "Reuters", un esperto della difesa ha fatto notare che i proiettili da 120mm utilizzati dai mortai, hanno una gittata di 4,5 miglia, non sufficiente quindi per colpire l’aeroporto o gli altri obiettivi che Hoxha ha menzionato. Non è chiaro quindi quanto sia credibile la minaccia rappresentata dalle altre armi a disposizione.Nel frattempo continua la fuga di civili dalla zona dei combattimenti. Secondo l’Alto commissariato dell’ONU per i rifugiati, nella sola giornata di sabato circa 4.500, fra i quali bambini e anziani, hanno, attraversato la frontiera col Kosovo , come riporta l’"Ansa" si tratterebbe del numero più alto raggiunto dall’inizio del conflitto a febbraio scorso. Come riporta in prima pagina il quotidiano "Danas" , la situazione è preoccupante anche per la popolazione civile di Kumanovo (oltre 100.000 abitanti), che da giorni ormai rimane sotto regime di ristrettezza idrica, dopo che l’Esercito di Liberazione Nazionale (UCK) ha preso possesso della diga di Lipkovo. Attualmente la città viene rifornita da una trentina di cisterne per l’acqua potabile, che tuttavia non sono sufficienti nemmeno per i bisogni minimi.
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