Macedonia, a vuoto l’incontro di Strasburgo
Si è concluso senza significativi passi in avanti l’incontro di ieri a Strasburgo tra il premier macedone Nikola Gruevski (VMRO) e il leader dell’opposizione socialdemocratica Zoran Zaev. I due politici si sono incontrati nella cornice del dialogo, facilitato dall’Unione europea, teso alla ricerca di una soluzione all’impasse politica che attanaglia il paese, provocata dallo "scandalo intercettazioni" ed esacerbata dal sanguinoso scontro tra polizia ed un gruppo armato albanese a Kumanovo.
Alla riunione tra Gruevski e Zaev, tenuta a porte chiuse – hanno partecipato vari europarlamentari, tra cui Ivo Vajgl, Eduard Kukan e Richard Howitt, oltre al Commissario Ue per la politica di vicinato e i negoziati per l’allargamento Johannes Hahn.
Nonostante il nulla di fatto, le parti in causa hanno rinnovato l’impegno ad incontrarsi nuovamente, questa volta in Macedonia, il prossimo 26 maggio.
Nell’incontro a quattro del 18 maggio a Skopje – oltre a Gruevski e Zaev, avevano partecipato i leader dei due principali partiti albanesi, Ali Ahmeti (DUI) e Menduh Thaçi (DPA) – Zaev aveva ribadito la richiesta, definita irrinunciabile, delle dimissioni di Gruevski da primo ministro. Una richiesta rigettata dall’attuale primo ministro.
Mentre la diplomazia cerca una via d’uscita, la situazione resta tesa, dopo le grandi manifestazioni dei giorni scorsi a Skopje organizzate prima dall’opposizione e poi dalle forze pro-governative. Alcune decine di dimostranti, membri di gruppi pro ed anti governo, hanno innalzato tende di fronte alle sedi del parlamento e del governo macedone. Almeno per oggi, però, non è stata annunciata nessuna nuova manifestazione.
Brevi
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