Lo stato dell’arte sulle questioni ambientali nel quadro dell’allargamento europeo

Mara Silina, Responsabile dell’ufficio per l’allargamento EEB – European Environmental Bureau

31/12/2003, Redazione -

Prima di tutto un sentito apprezzamento per avermi invitato a questa conferenza che gia dagli interventi che mi hanno preceduto, si sta rivelando estremamente interessante. Il mio intervento non verterà esclusivamente sul tema dell’acqua, perché il mio ruolo nel EEB è legato principalmente al processo di allargamento dell’Unione Europea e ai negoziati che sono andati avanti fino ad oggi. Il ruolo dell’EEB è infatti quello di rafforzare le attività delle associazioni ambientaliste che operano in Europa e nei nuovi Paesi dell’allargamento.

Inizio col descrivervi le attività dell’EEB e il suo ruolo che esso ha avuto nei negoziati in materia ambientale per l’ingresso dei nuovi Paesi nell’Unione. I negoziati ufficiali hanno sempre coinvolto e sentito il parere della società civile e dei movimenti ambientalisti presenti nei Paesi della "nuova Europa". Per questo motivo possiamo dire che i negoziati, che si avviano ora a conclusione, sono stati un processo partecipativo in cui è stato fondamentale il contributo delle associazioni ambientaliste.

Ma cosa ci riserva il futuro ora che l’Europa è cresciuta fino a Venticinque membri?

EEB, European Environnemental Bureau è la più grande federazione di associazioni ambientaliste europee e ad oggi ha 136 membri principalmente nei Paesi europei ma con un crescente numero di membri nei Paesi dell’allargamento. Sono molto felice che tra le altre cose uno degli organizzatori della giornata di oggi, Legambiente, è uno dei membri storici dell’EEB.

Quando i negoziati presero il via nei primi anni novanta, noi fummo molto interessati ad avere contatti con gruppi ambientalisti dei Paesi dell’allargamento e lavorare con loro, non solo per fagli conoscere le politiche ambientali della UE, ma soprattutto per far conoscere a queste realtà associative che cosa significa entrare in Europa, come funziona e come avere rapporti con le istituzioni europee. Ad ora abbiamo 21 associazioni associate all’EEB provenienti da nove paesi dell’allargamento e speriamo di aumentare questo numero, aprendo anche all’area balcanica.

Noi abbiamo 14 persone che lavorano in un piccolo ufficio a Bruxelles e seguono i diversi aspetti della politica ambientale europea. Abbiamo esperti di chimica ambientale, di agricoltura, di acque, biodiversità e cosi via.

Il principale scopo della nostra organizzazione è la protezione dell’ambiente europeo attraverso il coinvolgimento dei cittadini e la loro azione quotidiana. La mission è evidentemente l’elaborazioni di politiche ambientali adeguate per la difesa dell’ambiente che mirino al traguardo dello sviluppo sostenibile. L’EEB sta lavorando insieme a molti gruppi ambientalisti europei nella convenzione europea per far si che la nuova costituzione preveda il rispetto dell’ambiente come elemento fondamentale della politica europea.

EEB ha seguito i negoziati fin dall’inizio nel 1992 e ha monitorato, in stretta collaborazione con le associazioni ambientaliste dei Paesi dell’allargamento,le trattative in materia ambientale fino alla recente chiusura del capitolo Ambiente della convenzione. Con Bulgaria e Romania le trattative sulla legislazione ambientale continuano e andranno avanti per i prossimi due anni. Più difficile invece la situazione e con la Turchia e non si può ancora parlare di veri e propri negoziati. Il lavoro si sta infatti concentrando sullo studio della loro legislazione ambientale e su un confronto con quella europea.

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