L’iniziativa su migrazioni e asilo del Patto di stabilità
Un’introduzione al ruolo del Patto di stabilità per il sud est Europa nel campo delle migrazioni e dell’asilo. Con i rimandi ai principali documenti da consultare.
L’obiettivo generale dell’Iniziativa del Patto di stabilità su migrazioni e asilo (Stability Pact Migration and Asylum Iniziative – MAI) è di
contribuire alla creazione di regimi nazionali e regionali che portino a flussi migratori ordinati e sopprimano i flussi irregolari e illegali, e di contribuire all’istituzione in corso di sistemi d’asilo che dovrebbero riuscire a fornire protezione internazionale in linea con la Convenzione sui rifugiati del 1951, il protocollo della convenzione del 1967 e altri standard e pratiche internazionali e europee
La centralità delle questioni migratoria e dell’asilo è stata ribadita dalla dichiarazione finale del summit di Zagabria del 24 novembre 2000 e dagli impegni assunti dai paesi inclusi nel processo di associazione e stabilizzazione (SAP) con la dichiarazione di Sarajevo del 28 marzo 2001. La MAI è suddivisa in due moduli, uno dedicato alle migrazioni e uno all’asilo.
Il modulo migrazioni ha l’obiettivo di aiutare i governi e le agenzie interessate a rafforzare le capacità legislative, amministrative, istituzionali e umane per gestire tutte le questioni legate alle migrazioni in modo conforme agli standard europei, aree di interesse, che sono: l’introduzione e la revisione di norme e regolamenti; la diminuzione dei flussi irregolari attraverso lo sviluppo di sistemi di controllo delle migrazioni e dei confini; l’assistenza ai governi nella gestione del carico dei migranti irregolari nel paese; lo sviluppo di alternative positive all’emigrazione irregolare per lavoro, compresa l’istituzione di pratiche di migrazione selettive verso paesi partner, e speciali opportunità economiche per i segmenti della popolazione più portati all’emigrazione economica; lo sviluppo di programmi di ritorno assistito volontario per migranti irregolari, in cooperazione con le organizzazioni chiave; lo sviluppo di opportunità per convertire le perdite di risorse e capitale umano che derivano dalle migrazioni attraverso il ritorno o la circolazione di emigrati con competenze specifiche; il contrasto del traffico di esseri umani attraverso lo sviluppo di un sistema di controllo dei confini efficace e la diffusione di informazioni contro il trafficking, la protezione delle vittime e un miglioramento della legislazione in materia; il sostegno allo sviluppo di meccanismi di consultazione regionale per fronteggiare le sfide di lungo e di breve periodo e per rafforzare la cooperazione e la concertazione in questo campo.
Gli obiettivi del modulo sull’asilo sono di dare vita a un quadro giuridico in linea con gli standard e le pratiche europei e internazionali, di sviluppare e consolidare un quadro istituzionale e le capacità e competenze degli operatori, di sviluppare procedure giuste ed efficienti di accesso al territorio, di sostenere la legalità e le società civili, promovendo la nozione di asilo e l’accettazione dei richiedenti asilo, di raggiungere uno sviluppo istituzionale tale che porti a sistemi nazionali di asilo sostenibili in termini di risorse umane e finanziarie.
I due moduli sono concepiti come interdipendenti, ma sostanzialmente autonomi nel loro sviluppo.
La struttura operativa della MAI
La struttura operativa della MAI si compone di cinque Country Teams, uno Steering Committee, e una Support Unit.
I Country teams sono responsabili dell’ideazione e dell’attuazione dei piani nazionali e sono composti da:
– un paese guida (un paese UE che la responsabilità di implementare, coordinare e seguire il lavoro)
un paese partner (che è di solito un paese candidato all’UE e fornisce un contributo basato sulla propria esperienza della procedura di accesso all’UE)
un paese beneficiario
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I Country teams individuati sono
Croazia (B) – Slovenia (P) – Austria e Germania (G)
Bosnia Erzegovina (B) – Turchia e Repubblica Ceca (P) – Regno Unito e Belgio (G)
Repubblica federale jugoslava (B) – Ungheria (P) – Francia e Svizzera (G)
Macedonia (B) – Bulgaria (P) – Svezia, Norvegia e Danimarca (G)
Albania (B) – (Polonia) (P) – Grecia (G)
B = Paese Beneficiario
P = Paese Partner
G – Paese Guida
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Lo Steering Committee si è incontrato nell’aprile del 2001, dando avvio ufficialmente alla MAI; in novembre, per evitare sovrapposizioni e duplicati si è deciso di affidare il ruolo di Steering Committee al Sottotavolo Giustizia e Affari interni del Tavolo III.
La Support Unit, che si trova a Vienna ha la funzione di raccogliere e sintetizzare i rapporti sullo stato di avanzamento dell’iniziativa dal campo, composta da otto persone nominate da Germania, Austria, Svezia, OIM, ACNUR e dall’International Centre for Migration Policy Development (ICMPD).
Secondo il rapporto presentato dalla Support Unit all’incontro del Tavolo III svoltosi a Bucarest il 5 e 6 giugno, finora un solo Country Team, quello relativo alla Croazia, ha ultimato la redazione del Piano nazionale, mentre altri tre Country Team (Bosnia, Macedonia e Jugoslavia) vi stanno lavorando. In Albania la composizione del CT non è ancora stata ultimata. L’obiettivo dichiarato dalla Support Unit è di giungere alla redazione dei cinque Piani nazionali d’azione entro la fine dell’anno.
>> Vai al documento integrale della Migration and Asylum Iniziative
>> Vai all’ultimo rapporto trimestrale della MAI Support Unit al Patto di stabilità
Approfondimenti
Le migrazioni nel Patto di stabilità
La strategia del Patto di stabilità su giustizia e affari interni
La dichiarazione di Sarajevo del 21 marzo 2001
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