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L’Iniziativa Adriatico-Ionica: una scheda tecnica
L’Iniziativa Adriatico-Ionica potrebbe rappresentare uno strumento determinante sia per rafforzare la lotta alla criminalità organizzata, sia per realizzare forme di cooperazione transfrontaliera attraverso i due mari.
Proseguiamo nella pubblicazione di brani dalla ricerca di Teresa Polara "I Paesi balcanici e l’Unione Europea: a che punto è l’integrazione?", proponendo la breve scheda dedicata all’Iniziativa Adriatico-Ionica.
L’Iniziativa Adriatico-Ionica è stata lanciata con la Conferenza per lo Sviluppo e la Sicurezza dell’Adriatico, svoltasi ad Ancona il 19 e 20 maggio 2000 tra Italia, Albania, Bosnia-Erzegovina, Croazia, Grecia e Slovenia. Al termine della Conferenza i Ministri degli Esteri dei Paesi partecipanti hanno sottoscritto, alla presenza della Commissione Europea, la Dichiarazione di Ancona, nel cui preambolo i firmatari manifestano, tra l’altro, la convinzione che il rafforzamento della cooperazione regionale contribuisca a promuovere la stabilità politica ed economica, costituendo in tal modo una solida base per il processo di integrazione europea. Nella parte operativa della Dichiarazione, i firmatari convengono di:
– collaborare a far diventare l’intero bacino adriatico e ionico un’area di pace, stabilità e crescente prosperità, al riparo da attività illegali;
– avviare l’Iniziativa dell’Adriatico e dello Ionio (IAI) istituendo a tal fine il Consiglio dell’Adriatico e dello Ionio (CAI), da convocare a turno a livello ministeriale associandovi la Commissione Europea;
– rivolgere particolare attenzione ai settori: cooperazione economica e nel campo dei trasporti, sviluppo sostenibile e tutela dell’ambiente, cooperazione nei campi della scienza, dell’istruzione e del turismo, cooperazione nella lotta alle attività illegali.
La riunione ministeriale tenutasi a margine del Vertice di Zagabria del novembre 2000 ha poi sancito l’ingresso nell’Iniziativa della Repubblica Federale di Yugoslavia. La Conferenza, promossa nella sua prima edizione dall’Italia, ha carattere europeo: il Consiglio Europeo di Tampere (conclusioni della Presidenza – Consiglio Europeo di Tampere 15-16 ottobre 1999) ha infatti previsto la partecipazione dell’Unione Europea ai lavori. L’IAI si inserisce inoltre nel quadro dell’attuazione del Patto di Stabilità, il cui documento fondativo contiene un esplicito riferimento all’Iniziativa Adriatica.
La dimensione parlamentare dell’Iniziativa, sostenuta dal Parlamento italiano, è stata avviata con la Conferenza svoltasi a Zara nell’aprile 2001, sotto la presidenza croata. Nel corso della riunione sono state votate le conclusioni, che istituzionalizzano lo svolgimento di una riunione annuale tra i Presidenti, da convocarsi nel Paese che detiene la presidenza di turno. Dopo l’Italia e la Croazia, la presidenza è passata, nel maggio 2001, alla Grecia, per la durata di dodici mesi.
La IIª Conferenza sulla sicurezza e la cooperazione nell’Adriatico e nello Ionio, tenutasi a Spalato il 24 e 25 maggio 2001, si è conclusa con l’approvazione di un documento finale in cui si afferma l’importanza strategica della collaborazione economica e industriale, vengono individuati progetti di partenariato tra gli organismi rappresentativi delle Piccole Medie Imprese, viene ribadito il valore del potenziale turistico legato alla qualità del mare e delle coste adriatiche e ioniche. Il documento afferma (cfr "La nuova frontiera è il progetto euroadriatico", Adriaticus, in LIMES, vol. 2/01 – Macedonia-Albania, le Terre Mobili), in particolare, il ruolo dell’IAI nel facilitare il Processo di Stabilizzazione e di Associazione dei Paesi della regione, sottolineando la nuova opportunità di rafforzare la cooperazione tra i Paesi membri offerta dall’avvio del coordinamento tra le risorse del programma INTERREG III e le risorse del programma CARDS (in particolare la quota per attività trasfrontaliere).
L’Iniziativa Adriatico-Ionica rappresenta, secondo alcuni (cfr "La nuova frontiera è il progetto euroadriatico", in LIMES, vol.2/01. L’ articolo afferma, tra l’altro, l’importanza del contributo del Patto di stabilità’ per l’Europa sud-orientale nel rilanciare il versante adriatico-ionico dei Balcani all’interno del nuovo scenario di integrazione regionale favorito dalla comunità internazionale), uno strumento determinante, sia per rafforzare la cooperazione regionale nella lotta alla criminalità organizzata, sia nell’anticipare e realizzare forme concrete di cooperazione transfrontaliera attraverso l’Adriatico e lo Ionio. L’IAI, collegando le ipotesi di progetto e di partenariato ai programmi comunitari, costruisce infatti un’architettura di strumenti finanziari compatibili ai progetti di sviluppo delle due sponde. Con la Conferenza di Spalato si è registrato l’avvenuto conseguimento di importanti risultati in tema di sicurezza e di concertazione interistituzionale su temi quali l’ambiente, i trasporti, la cooperazione interuniversitaria.
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