Le voci di Sarajevo per i bambini di Gaza

C’è un gruppo di persone a Sarajevo: alcuni sono amici da lungo tempo, altri si sono conosciuti solo di recente, ma oggi li unisce la stessa idea e lo stesso senso di responsabilità. Da febbraio 2024, ogni martedì sera, si riuniscono accanto al Fuoco Eterno, simbolo dell’antifascismo e della resistenza nel cuore della capitale della Bosnia Erzegovina, per leggere i nomi dei bambini uccisi a Gaza.

Nelle loro mani sventolano bandiere palestinesi, che non vedono solo come simbolo nazionale, ma come una bandiera di libertà, coraggio e dignità per il mondo intero. I cittadini di Sarajevo li riconoscono, i turisti li fotografano, i passanti si fermano, perché quel gesto ricorda a tutti che la voce della coscienza non deve mai tacere.

Il 4 ottobre, durante l’apertura del Festival Internazionale del Teatro MESS, il più antico della Bosnia Erzegovina, fondato nel 1960, sono stati proprio loro a salire sul palco insieme al direttore del festival, Nihad Kreševljaković, per leggere i nomi dei bambini uccisi a Gaza. Il pubblico si è unito spontaneamente, prendendo le liste disponibili all’ingresso della sala.

Già il 12 ottobre hanno organizzato una grande manifestazione dal titolo “Bosnia Erzegovina per una Palestina libera”.

Il loro slogan era semplice ma chiaro:

“La tregua è l’inizio, la libertà è l’obiettivo.”

Migliaia di cittadini si sono radunati in modo pacifico e dignitoso, in segno di solidarietà con il popolo palestinese, presso il monumento dedicato ai bambini uccisi durante l’assedio di Sarajevo dal 1992 al 1995.

Per loro, l’empatia non è un concetto astratto. Nasce dall’esperienza di chi, un tempo, era bambino o adolescente sotto le granate.

Dopo la manifestazione, hanno deciso di continuare: parlare della Palestina, chiaramente, ad alta voce, fino a quando tutti non li ascolteranno. Non si arrendono, perché sanno quanto sia importante non restare in silenzio.

In questa galleria fotografica le fotografie dell’apertura del Festival MESS, concesse per la pubblicazione, insieme alle immagini dei membri di questo gruppo di cittadine e cittadini di Sarajevo, custodi della memoria, dell’empatia e dell’umanità, scattate durante le letture in strada e durante la manifestazione. Testo di Edin Krehić foto di MESS e gruppo di cittadini di Sarajevo

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