Le minoranze nelle nuove formazioni costituzionali e legislative del Montenegro e della Serbia

Un tavolo di discussione sulla posizione delle minoranze etniche nell’ottica della ridefinizione dei rapporti tra la Serbia e il Montenegro.

09/07/2002, Redazione -

L’associazione "Almanah" di Podgorica, il Forum dei Musulmani bosniaci di Podgorica e il Centro per gli studi internazionali dell’Università del Montenegro lo scorso 3 luglio a Podgorica hanno organizzato un dibattito dal titolo "Le minoranze nelle nuove formazioni costituzionali e legislativi". Lo scopo del dibattito, secondo il professore Rifat Rastoder, è suggerire delle soluzioni migliori riguardo la posizione costituzionale e legislativa e riguardo alla protezione dei diritti delle minoranze, così come sviluppare la promozione di un dialogo aperto che contribuirà alla riaffermazione e all’affermazione dei diritti delle minoranze nel Montenegro.
Al dibattito hanno partecipato molti noti rappresentanti della vita sociale e politica del Montenegro. Oltre ai vice presidenti del parlamento, Rifat Rastoder e Dragan Kujovic, hanno partecipato l’accademico Mijat Sukovic, il Ministro per la protezione dei diritti delle minoranze Gzim Hajdinaga, Asim Dizdarevic, Ferhat Dinosa, Mehmet Bardhi, Jusuf Fetahovic, il professor Milan Popovic e molti altri.
Nell’introduzione, Rifat Rastoder ha esaminato che con il Documento costituzionale si dovrebbero garantire i principi basilari, il framework legislativo e gli strumenti per il controllo della realizzazione dei diritti. Negli atti di natura costituzionale è necessario constatare esplicitamente che si tratta di stati di cittadini, nei quali appunto la sovranità appartiene a tutti i cittadini, indipendente dai rispettivi diritti storici.
Venerdì 5 Luglio, il presidente del Partito Popolare dei Socialisti (SNP), Predrag Bulatovic, ha invitato i Musulmani bosniaci del Montenegro a partecipare al team degli esperti per la stesura del Documento Costituzionale. Egli ha dichiarato ai giornalisti che i partiti repubblicani considerano che nella delegazione montenegrina dovrebbe partecipare anche il rappresentante di Musulmani bosniaci, perché tra loro ci sono molte persone preparate che hanno la capacità di formare un Documento Costituzionale d’alta qualità. ("Pobjeda", 4 Luglio e "Dan" 6 Luglio)
Sempre in questi giorni in Montenegro sono stati pubblicati i risultati ottenuti dalla ricerca "La realtà sociale multi-etnica nel Montenegro". I risultati sono stati presentati alla sessione del Comitato Repubblicano per la protezione dei diritti dei gruppi nazionali ed etnici, che è stata organizzata la scorsa settimana a Podgorica. La ricerca è stata condotta in 12 municipi montenegrini etnicamente misti. I risultati hanno mostrato che sono stare raggiunte le condizioni per la protezione dei diritti e la libertà dei membri delle minoranze e la loro fiducia nel sistema istituzionale.
Così, più di un terzo dei cittadini intervistati non aveva nessuna obiezione sul lavoro del Tribunale, della polizia, dell’amministrazione locale e repubblicana.
Tuttavia hanno mostrato obiezioni sulla politica dell’occupazione ed è stato accentuato che i membri delle nazionalità più numerose hanno più vantaggi nel processo d’occupazione e perciò i rappresentati delle minoranze insistono sul principio d’equità. ("Vijesti", 5 Luglio)

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