La WAZ all’assalto dei quotidiani macedoni

Da una Tv privata macedone è stata data notizia della vendita di tre tra i maggiori quotidiani macedoni alla tedesca WAZ, da tempo alla conquista dei Balcani. Tutti ne parlano, ma nessuno sa niente

07/05/2003, Redazione -

A seguito di una notizia data qualche giorno fa dalla Tv privata A1 riguardante l’acquisto da parte del colosso tedesco WAZ di ben tre quotidiani macedoni di maggior tiratura, "Utrinski Vesnik", "Dnevnik" e "Vest", ho cercato di ottenere maggiori informazioni su questa questione, rendendomi conto ben presto che questa storia sembra che sia il segreto pubblico meglio custodito della storia della Macedonia. Tutti confermano, come non ufficiale, che si tratta di una cosa già conclusa, ma quando chiedi ai caporedattori o ai direttori dei quotidiani che ti diano maggiori informazioni, nel senso che tipo di investimento c’è stato, cosa significa e via di seguito, tutti tacciono. È quindi probabile che non abbiano ancora firmato nulla, perché se lo avessero fatto tutti lo griderebbero a squarciagola. D’altra parte però la TV A1 aveva detto che un pre-contratto era già stato firmato e si era sbilancita nominando l’ipotettico coordinatore per gli investimenti, l’attuale ambasciatore macedone presso le Nazioni Unite, Srdjan Kerim.

Dobbiamo però ricordare che, prima di questo cerano state parecchie storie sull’acquisto, sempre da parte della WAZ, dell’altro grande quotidiano, "Nova Makedonija", con tutte le sue pubblicazioni, e di ciò che sarebbe stato più importante ma anche più pericoloso per la concorrenza, la sua tipografia, soprattutto per la enorme e bene organizzata rete di distribuzione. L’acquisto non fu fatto per motivi rimasti segreti e non proprio chiari (è possibile che la WAZ non abbia voluto aiutare l’allora governo nella richiesta di "insediamento", come si suol dire). L’allora direttore di "Nova Makedonija", Nikola Tasev (dopo i cambiamenti avvenuti nel governo, ha passato un po’ di tempo in carcere preventivo per malversazioni, Tasev è conosciuto anche per le sue strette relazioni con Ljube Boskovski, ex ministro dell’Interno) ha rivelato pubblicamente le intenzioni dei tedeschi di comprare "Nova Makedonija", e alle accuse che si sarebbe trattato di un affare di corruzione, ha detto che si sarebbe rivolto a "Transparency international" per svolgere il monitoraggio della vendita, "di modo che tutto fosse pulito".

Con alcuni colleghi abbiamo cercato di individuare il motivo di questi interessi della WAZ per i giornali di un piccolo mercato come è quello macedone, e in particolare perché non ne compra uno solo ma bensì tre, che, tra l’altro, sono in reciproca concorrenza.

L’unico buon motivo, ma che non significa che sia quello giusto, potrebbe essere il potenziale di pubblicità che ne trarrebbe. La WAZ possiede già organi di stampa in Bulgaria, in Serbia, in Montenegro, in Croazia (sembra che giri attorno anche alla Romania). Insomma, l’unica logica sembra riguardare la possibilità di vendere gli spazi pubblicitari in tutta la regione balcanica, cosa che gli fornirebbe più concorrenza e di certo un aumento del mercato a disposizione. Diciamo che anziché vendere o più esattamente offrire gli spazi pubblicitari alla Macedonia (per essere realisti, 2 milioni di abitanti rappresentano un basso potenziali di acquirenti) li offrirà a tutta la regione composta da circa 60 milioni di abitanti, il che rappresenta, invece, qualcosa.

Curioso è anche il possibile ruolo giocato dall’ex coordinatore del Patto di Stabilità, Bodo Hombach, nell’espansione della WAZ nei Balcani. Questo vale in particolare per Belgrado, dove è più o meno risaputo (ne aveva data ampia notizia il settimanale di Zagabria "Nacional"), dove si è dimostrato – ma tutt’ora non confermato – che Hombach ha utilizzato la sua posizione di coordinatore del Patto di Stabilità, nell’azione di lobbing per la WAZ sui governi locali dei paesi firmatari del Patto di stabilità. Certo, dove c’è il fumo c’è anche il fuoco, si vede da questo che il nostro Bodo, quando ha lasciato la direzione del Patto di Stabilità è andato dritto alla presidenza del Consiglio di amministrazione della WAZ, una funzione che non si riceve così da niente, ma anzi va coltivata.

Insomma, come abbiamo già detto, la WAZ in Macedonia è un mezzo mistero. Si sa che l’acquisto di Nova Makedonija è fallito (non bisogna rigettare così facilmente la tesi secondo la quale i tre quotidiani macedoni concorrenti abbiano fatto azione di pressione e di lobbing, dal momento che una tale situazione non gli sarebbe certo stata di gradimento), mentre tutti dicono che la questione con Dnevnik, "Utrinski Vesnik"e "Vest" è già sistemata. I direttori tacciono e tra i dipendenti si sente dire che è tutto vero, ma questo non vuol dire che sia proprio così. Infine un giornalista di "Dnevnik" mi ha detto che in questione non c’è l’acquisto di "Utrinski Vesnik", e che invece con "Dnevnik" e "Vest" sono alla firma del contratto.

Vada come vada, tra non breve si saprà tutto. Fino ad allora la WAZ può aver comprato tutto o non aver comprato nulla. Tanto a noi nulla ce ne viene e nulla ce ne toglie.

Vedi anche:
Media in Macedonia: tra privatizzazioni e proteste
I media in Macedonia
I media nei Balcani
Monopolio tedesco sulla stampa balcanica – Notizie Est
German Media Giant Dominates Balkans -IWPR

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