La Turchia e i fratelli Taviani

Dibattito e dure reazioni in Turchia alla notizia della prossima realizzazione da parte dei fratelli Taviani di un film sul genocidio armeno. Secondo il rappresentante turco a Eurimages, i registi avrebbero modificato parte del copione. Nostra traduzione dal quotidiano turco Radikal

13/04/2006, Redazione -

La-Turchia-e-i-fratelli-Taviani

Di: Olkan Ozyurt, Radikal, 18 marzo 2006 (tit. or.: "Non possiamo fermare questo film")
Traduzione per Osservatorio sui Balcani: Fabio Salomoni

La notizia che il prossimo film dei fratelli Taviani, fondato sulle tesi del genocidio armeno, avrà il contributo finanziario di Eurimages ha provocato scalpore. Tutti gli occhi si sono rivolti al ministero della cultura che è stato criticato: "Come è possibile che un’istituzione a cui versa soldi anche la Turchia possa appoggiare un film simile?" Radikal ha parlato con Ahmet Boyacioglu, rappresentante della Turchia a Eurimages, il quale sostiene di essersi opposto al progetto fin dal giorno in cui si è cominciato a parlare del sostegno di Eurimages. Boyacioglu, dopo aver ricordato che il sostegno di Eurimages rappresenta il 6% del budget totale, ha riconosciuto come "con o senza il contributo di Eurimages il film si farà comunque". Boyacioglu dopo aver letto il copione sostiene che si tratti di un film parziale e si dice convinto che non avrà un grande successo, così come non l’ha avuto "Ararat" di Atom Egoyan. Boyacioglu è del parere che questa nuova crisi dimostri soprattutto la necessità di sostenere maggiormente il nostro cinema: "L’unica cosa che ci rimane da fare per opporci a film antiturchi è sostenere maggiormente film che raccontino il nostro punto di vista, le nostre storie".

Da quando si parla del film dei fratelli Taviani?

E’ un grande progetto tra italiani, spagnoli, francesi e bulgari, con un budget di 9,7 milioni di euro, realmente un grosso impegno per Eurimages. I fratelli Taviani hanno scritto il copione ispirandosi ad un romanzo dell’italiana di origine armena Antonia Arslan. Ho letto il copione, racconta di come gli armeni nel 1915 siano stati barbaramente uccisi dai turchi. E’ un copione tremendo, non c’è nemmeno un ruolo turco positivo. E’ un film estremamente di parte. Nelle riunioni ho detto più volte che un film del genere contribuirà a seminare ostilità tra le due società. Il progetto però è degli italiani così come italiano è il presidente. Nonostante il nostro voto contrario, il progetto è stato approvato con 30 voti favorevoli su 32, il rappresentante macedone si è astenuto.

Che tipo di strategia ha adottato il governo turco?

Io ho scritto una relazione. Il 18 febbraio il nostro ministero degli Esteri ha fatto pervenire una nota al ministero italiano. La nota ha prodotto i suoi effetti perchè i fratelli Taviani hanno scritto una lettera al ministero degli Esteri italiano: "Abbiamo modificato il copione. Il film tratta di una storia d’amore in tempi di guerra. Non mette in cattiva luce i turchi, mette in cattiva luce un partito ed un gruppo ben preciso". Gli effetti di questa nota mostrano come si possono ottenere risultati se si fanno pressioni sulle alte sfere.

Noi quanti soldi diamo a Eurimages e quale tipo di sostegno riceviamo?

La Turchia dà a Euroimages 966.000 euro. I nostri film ottengono finanziamenti per 1,3 milioni. Si ha diritto di voto in proporzione al contributo versato. Noi abbiamo diritto al 4,9% dei voti, la Francia che dà molti più soldi al 25%.

Qual’è l’ammontare del finanziamento per i fratelli Taviani?

600.000 euro, il 6% del budget del film.

Quale consiglio dà a coloro che si oppongono al finanziamento da parte di Euroimages?

Comunque si tratta di un film per il cinema, la Repubblica Turca non andrà certo in crisi per questo. Se però vogliamo considerare questa cosa come una questione nazionale, allora dobbiamo sostenere maggiormente film che raccontino il nostro punto di vista. Questo film è poi un ottimo esempio dell’uso politico del cinema. Fino a quando noi turchi non avremo imparato dove il cinema può arrivare, loro continueranno a fare film e noi a vederli. In realtà il problema vero è il cinema turco.

Qual è secondo lei la ragione che ha portato i fratelli Taviani a farsi coinvolgere in questo progetto?

Uno è nato nel 1929, l’altro nel 1930, hanno passato tutti e due i 70, i loro ultimi film non sono stati all’altezza dei precedenti. Si sa che gli armeni sono impegnati in molte iniziative nell’Italia del nord. E’ un progetto che va oltre i fratelli Taviani. Inoltre per un film di dieci milioni di euro, 500 rimarranno nelle loro tasche…

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