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La nuova socialdemocrazia serba
Un tentativo di riflessione critica sulla nuova socialdemocrazia serba, vista dall’interno.
Finché il criterio del bello e dell’intelligente si formula nei centri del cinema, della moda, della musica, ecc. e da questi centri si determinano i trend della moda annuale, allora non c’è pericolo. Lo spazio per la critica della filosofia della vita, seguire la moda ad ogni prezzo, esiste ancora. Ma, un fenomeno molto più pericoloso nella "periferia" dell’Europa (i cosiddetti BALCANI) è seguire la moda dettata dai centri europei della politica e che poi viene accettata dalla locale scena politica.
Accettando questa moda si creano delle situazioni tragicomiche nelle quali il partito più potente della Serbia, il Partito democratico (DS) cerca di iscriversi nell’Internazionale socialista, nonostante sia risaputo che il DS è più vicino all’internazionale liberale. Questo tentativo di seguire ad ogni costo i trend nella politica ha creato la seguente situazione: il DS ha mandato i suoi giovani al meeting dei giovani socialisti a Kamena Vurla (Grecia), ma i neo socialdemocratici della gioventù del DS non capiscono che stanno andando ad un meeting dove la tolleranza, la solidarietà, la multiculturalità, l’antifascismo e la lotta contro il sessismo sono la sostanza dei socialdemocratici europei e anche di tutti gli altri socialdemocratici.
Il viaggio con il treno da Belgrado a Kamena Vurla è stato accompagnato dalle canzoni che fanno grande la nazione serba e la sua "gloriosa" storia, mentre dell’internazionale né la traccia né il verso.
Poi siamo stati testimoni del pestaggio dei Rom (maschi e femmine) da parte dei "combattenti per i diritti umani" della gioventù democratica!!! I capi del DS invece di educare la propria gioventù e di farle vedere la differenza fra il sistema di valori dietro il quale stanno i (desiderati) socialdemocratici e il sistema di valori di Milosevic, con la forza ammassano i propri giovani su treni ai quali essi non appartengono, né per gli ideali né per i valori.
Inoltre, l’incomprensione dei postulati principali sui quali si basa la socialdemocrazia, ha permesso che capitassero un paio di casi di molestie sessuali dentro lo stesso campo. Giusto per rimanere nella metafora della moda, tutto ciò ricorda in modo irresistibile un uomo di 100 chili che cerca di mettersi dei pantaloni che di taglia, modello e colore proprio non gli vanno bene! Non bisogna dimenticare che questo scandalo è accaduto nel periodo dei festeggiamenti dei 100 anni della socialdemocrazia serba, che ancora con grande difficoltà tenta di profilarsi.
Un’ulteriore aggravante riguarda pure l’eredità che Milosevic ha lasciato nell’idea stessa di socialismo. Ricordo solo che il partito di Milosevic si chiama Partito socialista della Serbia, nome che per la maggior parte dei cittadini della Serbia ha una connotazione negativa.
L’altro partito che tenta di costituire la propria identità sulla base socialdemocratica è il SDP (Partito socialdemocratico). Questo partito nasce dal partito di Vuk Obradovic, ex generale dell’Esercito jugoslavo, conosciuto perché quando era un giovane e ubbidiente soldato ha arrestato il famoso registra newage Lazar Stojanovic. Inoltre, non dobbiamo dimenticare che Vuk Obradovic è uscito dalla scena politica in seguito allo scandalo in cui la sua collaboratrice lo ha denunciato per molestie sessuali!
Ciò che si conferma come il problema di base nel seguire la moda è l’esistenza di una grande apparenza-DS sui media, alla quale corrisponde però poca sostanza. Proprio questo fenomeno della apparenza-DS si rispecchia nella retorica dei neoformati socialdemocratici serbi. Hanno la bocca piena di grandi parole, ma questo tipo di pseudo socialdemocratici non si metteranno mai dalla parte di quei gruppi che si battono per i diritti degli omosessuali.
Qui però bisogna fare un esempio positivo tra i partiti parlamentari serbi, l’Unione dei socialdemocratici del professore di psicologia e vicepresidente del governo Zarko Korac. Se volessi definire questo partito con una sola parola, essa sarebbe UNDERGROUND (per il numero degli elettori e per l’appoggio che l’opinione pubblica presta alle sue posizioni).
Alla fine, il tentativo di definire la nuova socialdemocrazia serba cade nell’ombra delle vecchie realtà politiche. Queste realtà si basano sull’incomprensione e sulla fondamentale mancanza di cultura di una parte dell’élite politica!
Non mi abbandona, però, la sensazione che un forte partito di provenienza socialdemocratica possa aiutare molto la ritardata transizione che si conduce in Serbia in cui non c’è molto spazio per un sofisticato ingresso nella società, che prima di tutto tenga conto delle necessità della gente e non dei grossi capitali.
Dal momento che un vero partito SD non sopravvivrà per molti anni sulla scena politica serba, non ci rimane che vedere come i partiti di governo al momento di prendere importanti decisioni politiche possano avere a riguardo anche le necessità della gente direttamente coinvolta in tali decisioni.