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La Jugoslavia non balla più il rock

Tutta la Jugoslavia balla il rock’n’roll cantano nel 1988 gli Električni Orgazam , divertente band di Belgrado. Il brano diventa presto un successo commerciale. Pochi mesi dopo è tutto finito. La guerra incendia i Balcani, l’odio tra popoli un tempo uniti cresce giorno dopo giorno.

Finisce così anche l’esperienza sportiva della Jugoslavia. Nel basket l’epilogo è drammatico, con lo spogliatoio lacerato dall’odio come raccontato nel documentario Once we were brothers.

Per quanto riguarda il pallone, i sogni si spengono una sera di fine giugno del 1990 a Firenze, quando il capitano (bosniaco) Faruk Hadžibegić si fa parare un rigore da Goycochea e spedisce l’Argentina alle semifinali di Italia90. E la sua Jugoslavia a casa, dove già la cenere scotta da un pezzo.

Lo racconta meravigliosamente Gigi Riva, all’epoca inviato de Il Giorno e oggi caporedattore de L’Espresso, autore del libro L’ultimo rigore di Faruk. Una storia di calcio e di guerra, edito da Sellerio intervistato qui da Radio Popolare.

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Brevi

  • Il Consiglio nazionale giovanile della Serbia (KOMS) ha pubblicato nelle scorse settimane il suo consueto sondaggio annuale sui giovani in Serbia. Dall’indagine, condotta tra aprile e maggio 2024, emerge che il 49% degli intervistati intende lasciare il paese.

    27/08/2024, Redazione -

  • Lo sport è spesso un grande generatore di storie di riscatto individuale e sociale, e le Olimpiadi di Parigi non hanno fatto eccezione. Tra le tante storie, quella di Božidar Andreev però si fa notare. 

    23/08/2024, Lorenzo Ferrari -

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