La Croazia implementa l’esercito professionale

La Croazia si appresta a completare lo studio sulla realizzazione di un esercito di professionisti. Da un lato perché così soddisfa gli standard della NATO e dall’altro perché meno giovani scelgono il servizio militare rispetto al civile

08/08/2003, Redazione -

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Presto la Croazia toglierà la necessità del sevizio militare, che per ora è obbligatorio per tutti i giovani maschi croati. Durante l’ultima sessione del Parlamento, è stato deciso che entro la fine di novembre, il Ministero della Difesa dovrà completare il suo studio sull’implementazione dell’esercito professionale in Croazia, e indicare la scadenza della sua realizzazione. L’esercito professionale consentirà alla Croazia di equiparare le proprie forze armate agli standard della NATO, e in questo modo il paese potrà entrare nella NATO molto più velocemente.

Non ci sono più ostacoli legali per l’eliminazione del servizio militare e per la formazione dell’esercito professionale. Il presidente della Repubblica, che è il comandante supremo delle forze armate, ha già approvato i cambiamenti, e un ulteriore supporto all’idea è stato fornito dal Parlamento, dal Governo e dal Ministero della Difesa. L’unica questione rimasta aperta è la designazione del tempo necessario per questa operazione.

Oltre al desiderio di modernizzare le sue forze armate e conformarsi con gli standard della NATO, c’è un altro motivo che spinge la Croazia a fare questo passo. Negli ultimi mesi l’Esercito croato ha avuto delle difficoltà nel riempire i suoi ranghi, dal momento che molti giovani croati hanno scelto di fare il servizio civile.

Questa possibilità legale consente agli obiettori di coscienza di mantenere il proprio "impegno verso la patria" lavorando per istituzioni umanitarie, ospedali e assistendo gli anziani a domicilio, ed è molto più interessante per un ragazzo. Ciò diventa particolarmente vero dopo che la durata del servizio civile è stata resa quasi uguale a quella del servizio militare, otto mesi per il primo e sei mesi per il secondo.

L’interesse per il servizio civile sta aumentando di anno in anno. Durante gli ultimi sette mesi di quest’anno, ci sono stati almeno sei mila ragazzi che hanno scelto il servizio civile, di contro ai 4.699 che hanno preso servizio nel 2002. L’attuale boom delle tendenze verso il servizio civile è ancora più cospicuo se comparato con gli anni precedenti. Nel 2001, 1.582 ragazzi hanno scelto il servizio civile, di contro ai soli 204 nel 2000.

Il Ministero della difesa ha stimato che otto mila ragazzi sceglieranno di fare il servizio civile nel 2003, ma questa cifra è già stata pressoché raggiunta nei primi sette mesi dell’anno.

Secondo questo fatto, sta diventando più difficile credere che, fino alla eliminazione del servizio militare e la realizzazione di quello professionale, il Ministero della Difesa consideri di prolungare la durata del servizio militare. Inizialmente era stato pensato che fosse sufficiente prolungare il servizio a otto mesi, ma gli esperti credono che ciò non aiuterebbe a riempire le unità militari, e hanno suggerito di portarlo a dieci mesi.

Dal momento che il prolungamento del servizio militare (e con esso del servizio civile) è una misura veramente impopolare, specialmente giusto prima delle elezioni che si dovrebbero tenere questo autunno, sembra che il Ministero della Difesa accelererà il lavoro per il completamento dello studio sulla realizzazione dell’esercito professionale.

C’è un altro motivo che spinge il Ministero a raggiungere questo obiettivo. La mancanza delle persone necessarie nelle unità militari mette a repentaglio la sicurezza nazionale del paese. Fortunatamente, ora come ora, non c’è la probabilità che i vicini della Croazia possano minacciarla con una guerra.

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