La Commissione d’inchiesta parlamentare albanese sui servizi segreti prossima al fallimento

Due le conclusioni dell’attività di indagine. Una sostenuta dai partiti di maggioranza e l’altra da quelli di opposizione.

18/11/2002, Redazione -

La Commissione sulle attività dei servizi segreti si è arenata dopo tre mesi di indagine su due divergenti conclusioni presentate dalle principali forze politiche del paese. Spartak Ngjela, presidente della commissione parlamentare creata a luglio, ha presentato lo scorso giovedì 14 novembre il rapporto con le conclusioni divergenti raggiunte dai rappresentati del Partito Socialista e del Partito Democratico.
Oggi lunedì 18 novembre sui risultati della commissione è previsto un dibattito parlamentare che difficilmente potrà migliorare la situazione: con ogni probabilità i due principali gruppi politici si confronteranno scambiandosi accuse.
Il presidente della repubblica Alfred Moisiu, il 7 agosto scorso aveva sollevato dall’incarico l’allora capo dei servizi Fatos Kolosi su richiesta dell’appena insediato primo ministro Fatos Nano, che lo accusa di appropriazione indebita di fondi pubblici. Il Partito Democratico invece da allora accusa Klosi di avere compromesso le istituzioni democratiche nei 5 anni di incarico perseguitando politicamente l’opposizione (Klosi guidava i servizi segreti albanesi (SHISH) dall’agosto del 1997.) Klosi respinge le accuse e rilancia affermando di essere vittima di un dubbio accordo tra Nano e Berisha che in realtà nasconderebbe interessi meramente personali dei due leader delle principali forze politiche del paese.
Dei quattro punti all’esame della Commissione – il controllo delle attività dei rappresentati dell’opposizione, il coinvolgimento nell’omicidio dell’ onorevole Azem Hajdari nel 1998, pressioni sui mass media e abuso di fondi pubblici – le due parti si sono accordati solo sull’ultimo. La questione dei rapporti dello SHISH con i mass media è stata di fatto accantonata su richiesta di Berisha. Sulle altre questioni invece l’opposizione ha fatto leva per mostrare di essere stata vittima di persecuzione politiche negli ultimi 5 anni. Il partito democratico ha cercato di mostrare che le difficoltà affrontate dalla democrazia albanese in questi anni non sono di sua responsabilità.
Che la commissione parlamentare non abbia raggiunto un accordo non sorprende quindi dato che difficilmente il Partito Socialista potrebbe accettare tali posizioni. Affermare che l’opposizione è stata oggetto di persecuzione vorrebbe dire prendersi direttamente la responsabilità degli abusi dello SHISH dato che i servizi segreti rispondono della proprie attività davanti al primo ministro.
Va tenuto conto che si tratta della prima commissione parlamentare istituita in Albania. Da qui una serie di difficoltà nello stabilire all’inizio le regole del suo funzionamento producendo nuova instabilità politica nel paese. Nella conferenza stampa di sabato 16 novembre il presidente Moisiu ha reso noto di avere stabilito con il premier Nano il nome del successore di Klosi. Tra oggi e domani quindi verrà reso noto il nome della persona designata alla guida dello SHISH.

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