Kossovo: quale sviluppo economico?

Questo report dell’ICG fornisce uno sguardo "istituzionale" ma interessanti su una questione di fondamentale importanza non solo per la regione kossovara ma per l’intero sud est Europa: quale relazione tra sviluppo economico e pacificazione dei territori?

28/12/2001, Redazione -

International Crisis Group

Non vi può essere un futuro stabile per il Kossovo senza uno sviluppo economico sostenibile. Lo si afferma in un recente report curato dall’ICG centrato proprio sul futuro economico della regione kossovara.
Dopo un’analisi dell’attuale situazione dell’economia kossovara si passa all’analisi degli sforzi della comunità internazionale nel creare le basi per una possibile prosperità economica. Si pone inoltre molta attenzione sul settore degli impianti produttivi ancora di proprietà pubblica includendo nel report proposte su eventuali piani di privatizzazione, di ristrutturazione e di rilancio di queste risorse.
La ricostruzione in seguito alle distruzioni causate dalla guerra e dai bombardamenti NATO è solo parte, secondo l’ICG, della sfida che deve affrontare la comunità internazionale. La maggior parte dell’industria kossovara è oramai decrepita e nella maggior parte dei casi ci si trova di fronte a situazioni insanabili.
Durante gli anni ’90 l’economia grigia è spesso stata l’unico spazio economico per la popolazione albanese, se non si considera l’agricoltura per la mera sussistenza. Essenziali per la sopravvivenza inoltre le rimesse dall’estero dei molti emigrati. Il sistema parallelo messo in piedi dalla comunità albanese e l’esperienza sviluppata nei paesi occidentali dagli emigranti hanno fatto in modo che, dopo la ritirata dell’esercito e della polizia serba nel giugno del 1999, una classe di imprenditori albanesi con facilità e rapidità occupasse i posti resi liberi dai loro predecessori.
In ogni caso il boom del settore del mattone e del commercio iniziato nel 1999 ha forti ed evidenti limiti. Non può ovviare ai problemi strutturali dell’economia kossovara. Una fetta rilevante della popolazione continua a vivere nella povertà e continua una forte dipendenza dalle rimesse dall’estero e dagli aiuti internazionali.
Fino ad ora l’azione dell’UNIMK – amministrazione internazionale – è stata di relativo successo per quanto riguarda la creazione di un sistema legale all’interno del quale inserire le attività commerciali. Vi sono stati inoltre molti miglioramenti nella tassazione doganale. Le tasse sull’import-export rappresentano oramai una voce importante per il budget della regione. Forti le difficoltà invece per quanto riguarda i servizi pubblici quali ad esempio la fornitura di energia elettrica, di acqua. Come manifeste sono le difficoltà per quanto riguarda le telecomunicazioni e le infrastrutture (strade).
Il report dell’ICG affronta inoltre il delicato tema delle privatizzazioni e di come favorire l’investimento estero nella regione. Nel caso non si arrivi alla definizione di un sistema legale chiaro, che non verrà sovvertito da future decisioni sullo status definitivo del Kossovo, sembra difficile secondo gli esperti dell’ICG che eventuali privatizzazioni possano aver successo e che si verifichino investimenti stranieri di una certa rilevanza.
L’ICG esorta inoltre a trovare modalità per mitigare il forte impatto della criminalità sull’economia kossovare. L’applicazione della legge deve essere effettiva ed anche il sistema giudiziario deve uscire dall’impasse nella quale attualmente si trova. Si devono inoltre creare le condizioni per le quali sia più facile operare legalmente che non illegalmente.
Nel report si considera anche la situazione della comunità serba che attualmente risiede in Kossovo rinchiusa in enclaves. La situazione dei serbi, come quella di altre minoranze, è drammatica perché vivono in condizioni di quasi assoluto isolamento, con l’assenza di opportunità di lavoro e spesso la sopravvivenza di queste minoranze è legata esclusivamente agli aiuti umanitari internazionali. Secondo l’ICG è vitale iniziare a rompere, anche dal punto di vista economico, questo isolamento. Questo viene visto come un contributo importante per avvicinare le comunità che vivono in Kossovo e per iniziare a costruire le condizioni per un futuro Kossovo multietnico.
Si argomenta in questo report che vi potrà essere sviluppo economico se verranno favorite le condizioni per la privatizzazione, la ristrutturazione e gli investimenti delle risorse attualmente pubbliche; se la corruzione ed il crimine verranno drasticamente ridotti; se il sistema educativo diverrà più efficiente; se le relazioni del Kossovo con le realtà regionali vicine verranno migliorate e normalizzate e l’economia kossovara verrà integrata nella regione ed infine se si affronterà la questione dello staus finale del Kossovo.

Vai al report completo (in lingua inglese)

Commenta e condividi

La newsletter di OBCT

Ogni venerdì nella tua casella di posta