Kosovo, EULEX continua con poteri ridotti
La missione EULEX rimane sul campo in Kosovo fino al 2018, ma con responsabilità largamente ridotte. Per le istituzioni locali il passo indietro dell’UE è un’opportunità e una sfida
Sebbene sia stata duramente criticata per i risultati ottenuti nel processo di rafforzamento dello stato di diritto e nella lotta alla corruzione in Kosovo, la missione europea EULEX (European Union Rule of Law Mission in Kosovo) continuerà ad operare nel paese almeno fino al giugno 2018. Il suo mandato è stato infatti rinnovato dal Consiglio Europeo per la terza volta, ma la missione avrà meno competenze nei prossimi due anni.
L’UE ha accolto le richieste del Kosovo di ridurre la portata di lavoro di EULEX, che da ora si limiterà al ruolo di controllore, guida e di consulenza delle istituzioni locali, pur mantenendo alcune responsabilità esecutive. Lanciata nel 2008 sulla scia dell’indipendenza del Kosovo, EULEX prevede di continuare a lavorare ai processi più delicati ancora in corso, relativi a crimini di guerra, t[]ismo, criminalità organizzata e corruzione, e affronterà nuovi casi solo in circostanze eccezionali, con l’approvazione della magistratura del Kosovo.
Attraverso la sua funzione esecutiva, la missione sosterrà le decisioni della giustizia costituzionale e civile, così come il perseguimento e il giudizio delle cause penali selezionate. Allo stesso tempo, i casi EULEX saranno continuamente valutati e riqualificati come casi comuni, impegnando ulteriormente i tribunali kosovari, le procure e le autorità investigative al fine di migliorare le capacità del Kosovo in questi settori.
Missione a poteri ridotti
"In linea di principio, tutte le indagini e i nuovi processi penali saranno condotti da autorità kosovare, in camere giurisdizionali composte da giudici kosovari. Solo in circostanze eccezionali un caso può essere assegnato ad un procuratore dell’EULEX o ad una camera composta da una maggioranza di giudici EULEX", spiega un comunicato emesso dalla stessa missione in seguito alla decisione di estenderne il mandato.
La missione inoltre, in stretta cooperazione con il Rappresentante Speciale dell’UE in Kosovo, fornirà sostegno al dialogo tra Belgrado e Pristina al fine di facilitare l’attuazione di accordi riguardanti lo stato di diritto.
L’Ufficio UE in Kosovo/Rappresentante speciale dell’UE ha sottolineato che con il nuovo mandato EULEX, il Kosovo sarà responsabile dello stato di diritto e della lotta contro la criminalità organizzata e la corruzione. L’Ufficio UE afferma: "Le autorità devono utilizzare il nuovo mandato per continuare il chiaro passaggio di proprietà e di responsabilità da EULEX al Kosovo. Dal momento che questo richiederà ancora del tempo, è importante che il cambiamento sia graduale, in modo da non mettere a repentaglio ciò che è stato realizzato finora per il rafforzamento dello stato di diritto".
Il Kosovo prende responsabilità
Dren Ajeti, ricercatore del Gruppo di Studi Giuridici e Politici a Pristina ha sottolineato che con le due nuove leggi introdotte, approvate dall’Assemblea del Kosovo, la nuova Missione EULEX dovrebbe essere soggetta alla perdita di diverse competenze, che saranno reindirizzate alle istituzioni giudiziarie del Kosovo, vale a dire, l’azione penale e i tribunali.
"EULEX continuerà a partecipare alla gestione di tali casi, tuttavia non avrà il ruolo principale nel processo. Secondo la nuova legge che regola il mandato di EULEX (che tra l’altro ha esteso il mandato della Missione in Kosovo fino al 2018), i tribunali saranno costituiti principalmente da giudici kosovari. Lo stesso vale anche per il pubblico ministero. In linea di principio, tutti i casi saranno oggetto d’indagine da parte del Procuratore di Stato, a meno che, con la richiesta del capo della Procura, il Consiglio giudiziario permetta che i casi siano oggetto di indagine da parte di EULEX. Quindi, il ruolo di EULEX è stato limitato tanto da poter prevedere che, dopo il 2018, la Missione potrà essere ulteriormente limitata o cessare di esistere", dice Ajeti.
Missione sotto accusa
EULEX è accusata di aver fallito nel soddisfare le aspettative della popolazione del Kosovo considerando sopratutto le centinaia di milioni spesi dall’UE per questa missione. La sua reputazione è stata danneggiata particolarmente nel 2014, quando un procuratore britannico di EULEX, Maria Bamieh, ha sostenuto che alcune prove di potenziale corruzione all’interno della Missione siano state insabbiate. EULEX veniva continuamente accusata di ignorare i casi relativi a personaggi di alto profilo e invece di concentrarsi su casi di basso livello. Ma la missione ha negato ogni accusa.
Nonostante il diffuso giudizio negativo dei cittadini sui risultati della missione EULEX, secondo le istituzioni del Kosovo il ritiro totale della missione sarebbe prematuro. Gli esperti legali concordano sul fatto che la presenza di EULEX in Kosovo sia ancora indispensabile. L’avvocato Kujtim Kerveshi ha detto a OBC che il ruolo di EULEX è un’occasione per far sopravvivere lo stato di diritto in Kosovo. "Nel corso degli ultimi anni alcune accuse sono state presentate alla corte di Pristina per reati gravi, tuttavia le indagini sono state condotte per lo più da EULEX, prima che il mandato venne rivisto. Credo che EULEX continuerà completando i casi in corso, tra cui quelli dei reati gravi ".
Dopo oltre 17 anni di amministrazione internazionale del Kosovo e dei poteri esecutivi esercitati da missioni come l’UNMIK prima e EULEX poi, la situazione dello stato di diritto, secondo gli esperti legali, rimane debole. Si ritiene che le istituzioni giudiziarie del Kosovo non siano ancora in grado di condurre indagini indipendenti contro alti funzionari presumibilmente coinvolti in casi di corruzione e nella criminalità organizzata.
"Ho paura che le missioni internazionali abbiano provocato un gap delle realtà locali nell’assumere competenze forti e fondamentali. Le istituzioni locali dello stato di diritto dipendono dalla missione EULEX ed è un dato di fatto che le istituzioni locali non siano attive nei casi di gravi reati come invece fa EULEX, anche se EULEX non ha più le ampie competenze che aveva prima. Credo che le istituzioni locali stiano usando la Missione EULEX come scudo di protezione per la loro mancanza di attività nell’esecuzione dei casi di corruzione e di criminalità organizzata, nascondendosi dietro la copertura di EULEX ", dice l’esperto legale Kujtim Kerveshi.
Dren Ajeti, del Gruppo di Studi Giuridici e Politici, concorda sul fatto che, anche se EULEX ha una cattiva immagine agli occhi dell’opinione pubblica kosovara, i cittadini del Kosovo considerano la presenza internazionale come necessaria per il processo di state building. "Inoltre il nostro sistema giudiziario ha bisogno del sostegno e dell’esperienza dei giudici internazionali in quanto è ancora ritenuto incapace di occuparsi di reati come la tratta di esseri umani, droga, ecc. per non parlare di crimini come la corruzione o l’abuso di potere".
Gli esperti avvertono che ora, con la riduzione delle responsabilità di EULEX, nessuna delle attività principali sarà condotta dalla missione dell’Unione europea e a partire da adesso, i nuovi potenziali fallimenti del sistema giudiziario kosovaro non potranno venire attribuiti ad altri, ma solo alle autorità locali.