Kosovo, crisi politica al tempo del coronavirus

Nel mezzo della pandemia di COVID-19, il Kosovo è alle prese con la lotta tra il presidente Hashim Thaçi e il premier sfiduciato Albin Kurti. Vittima dello scontro potrebbe essere, ancora una volta, l’assetto costituzionale del paese

23/04/2020, Arta Berisha - Pristina

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Hashim Thaçi e Albin Kurti (wikimedia)

Nuove elezioni dopo la pandemia o nuovo governo con i partiti rappresentati nell’attuale parlamento? Questo il dilemma in Kosovo nel mezzo della pandemia COVID-19 e a quasi un mese dal voto di sfiducia che ha fatto cadere l’esecutivo guidato dal leader di Vetëvendosje Albin Kurti.

La Lega democratica del Kosovo (LDK), partner di minoranza del governo, aveva posto una mozione di sfiducia a causa dei continui disaccordi con Vetëvendosje sul processo di dialogo tra Kosovo e Serbia e sulla gestione della crisi sanitaria.

Il 25 marzo, proprio su iniziativa dell’LDK, il parlamento del Kosovo ha quindi decretato la fine del governo con 82 voti a favore, 32 contrari e un’astensione. La via d’uscita dalla crisi politica che ne è seguita non è ancora chiara e la situazione di stallo sta diventando estremamente complicata.

Non è la prima volta che il sistema politico kosovaro deve reagire ad un voto di sfiducia: nel 2017, ad esempio, il presidente sciolse immediatamente il parlamento dopo la sfiducia comminata al governo di allora, guidato dal leader di LDK Isa Mustafa. Senza perdere tempo, Thaçi chiese allora elezioni parlamentari anticipate.

Vigan Qorrolli, docente presso la Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Pristina, ha dichiarato ad OBCT che Thaçi dovrebbe fare lo stesso anche stavolta. Invece, il presidente sta cercando di convincere Kurti e il suo partito a proporre un nuovo candidato a primo ministro.

"L’unica opzione legale e costituzionale per creare un governo senza il vincitore delle ultime elezioni è che il partito, in questo caso Vetëvendosje, invii una lettera al presidente dichiarando che non è interessato o in grado di formare il governo", sostiene Qorroli. Ciò significherebbe per il secondo partito il diritto di formare il nuovo governo.

Secondo la Costituzione del Kosovo , articolo 82.2, il parlamento può essere sciolto dal Presidente della Repubblica a seguito di un voto di sfiducia nei confronti del governo.

Il termine "può" è però oggetto di dibattiti pubblici e specialistici, in quanto è considerato una bacchetta magica per il presidente, che gli dà la discrezione per evitare elezioni anticipate o, in alternativa, per creare un nuovo governo con l’attuale parlamento.

Qorrolli afferma che, in albanese, i verbi "do te, duhet apo mundet" ("avrà, dovrà o potrà") hanno lo stesso valore nei procedimenti giudiziari, riferendosi a casi gestiti dalla Corte Suprema negli Stati Uniti.

Vetëvendosje non può ricandidare lo stesso primo ministro. Inoltre, il partito di Kurti non ha il sostegno degli altri partiti in parlamento per formare un nuovo governo. Tuttavia, Vetëvendosje ha deciso di non rispondere alla richiesta del Presidente di nominare un candidato, chiedendo invece chiarimenti sull’approccio del presidente e la sua interpretazione della costituzione.

Seb Bytyci, del programma internazionale di Politica ed Economia dell’Università di Londra, ha dichiarato a OBCT che una disposizione costituzionale volta a mostrare la supremazia del parlamento sul presidente ha creato involontariamente confusione, permettendo proprio al presidente di esercitare un ampio grado di discrezione.

"Le dichiarazioni dei legislatori e la giurisprudenza precedente suggeriscono che questo ‘può’ dovrebbe essere interpretato come il Parlamento che dà il permesso al presidente di scioglierlo formalmente in modo che possano aver luogo nuove elezioni", ha dichiarato Bytyci a OBCT.

La crisi e gli scambi epistolari

Mentre il numero di cittadini kosovari infetti da coronavirus aumenta di giorno in giorno, i capi di stato e di partito stanno investendo molto impegno ed energia in questioni politiche, come la creazione di un nuovo governo.

Il presidente Thaçi e il primo ministro ad interim Albin Kurti si sono scambiati almeno sette lettere. Thaçi ha invitato Vetëvendosje ad indicare un nuovo primo ministro, mentre Kurti si aspetta che Thaçi faccia ciò che ha fatto nel 2010 e nel 2017 e richieda elezioni parlamentari anticipate. Nelle sue lettere, Kurti chiede chiarimenti sulla base legale delle azioni di Thaçi.

"Ciò che non mi è chiaro è il doppio standard che Lei e gli altri partiti politici cercate di imporre in percorsi non costituzionali dopo il voto di sfiducia, che non è diverso nella forma e nel contenuto dai precedenti nel paese", afferma Kurti nella sua quarta lettera al presidente Thaçi.

Le lettere stesse sembrano essere un tentativo di creare un motivo per rimandare il caso alla Corte costituzionale.

"Se Vetëvendosje riceve una lettera dal presidente che indica esplicitamente un percorso diverso da nuove elezioni, e questo rappresenta una base sufficiente per un caso su cui il la Corte può emettere una sentenza, ciò potrebbe potenzialmente portare alla rimozione del presidente, se egli viola la Costituzione", ha aggiunto Bytyci.

D’altro canto, la Lega democratica del Kosovo (LDK) dalla caduta del governo ha espresso la propria disponibilità a far parte di un nuovo esecutivo, possibilmente guidato da uno dei suoi membri. LDK accusa Vetëvendosje di non gestire correttamente l’attuale crisi sanitaria, specialmente negli aspetti finanziari, mentre alcuni ministri LDK sono ancora in servizio sotto l’ombrello del governo guidato da Vetëvendosje. LDK ritiene inoltre che Vetëvendosje al potere stia danneggiando le relazioni privilegiate di Pristina con gli Stati Uniti.

Un precedente che turberà la fragile democrazia del Kosovo

Nel mezzo di una pandemia, il Kosovo rischia un governo di unità nazionale e la creazione di un precedente costituzionale in cui i partiti minori, o che non hanno vinto le elezioni, avranno la possibilità di guidare il paese.

Questa situazione è possibile nel caso in cui il presidente Thaçi conferisca ad un altro partito politico il mandato di formare il governo, senza che Vetëvendosje rifiuti l’invito.

Seb Bytyci sottolinea che la creazione di tale precedente minerebbe la già imperfetta democrazia del Kosovo.

"Significherebbe che i partiti piccoli, ago della bilancia, possono semplicemente cambiare fazione senza ripercussioni e formare un governo con il miglior offerente. Ciò avrà gravi implicazioni per la democrazia, ma anche per la corruzione, ciò aumenterà sicuramente gli sprechi poiché i partiti faranno a gara per offrire nuovi ministeri/portafogli e altre forme di potere politico come le nomine nei consigli di amministrazione di imprese pubbliche e università pubbliche", ha aggiunto.

Dato che la procedura per formare un nuovo governo non ha una scadenza, è stato anticipato che il Kosovo avrà un governo ad interim. Tuttavia, la situazione sul campo cambia rapidamente, mentre Thaçi ha twittato domenica sera che avvierà presto la formazione di un nuovo governo.

"La prossima settimana prenderò le ultime misure costituzionali per consentire la formazione di un nuovo governo con piena legittimità da parte del parlamento, in grado di combattere il COVID-19 e servire il popolo. Dazi e reciprocità devono essere eliminati al fine di rafforzare il sostegno di USA e UE al Kosovo", ha twittato Thaçi.

Il messaggio è stato ritwittato dall’inviato speciale americano Richard Grenell che si aspetta molto presto il riavvio del processo di dialogo con la Serbia.

"Tolti di mezzo dazi/reciprocità (forse questa settimana?), allora il dialogo inizia sul serio", ha twittato Grennell. "Ho parlato con i leader di Serbia e Kosovo per chiarire che devono iniziare a costruire fiducia oggi in vista dei negoziati, e questi si sono impegnati a farlo".

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