Kosovo
Con la dichiarazione unilaterale di indipendenza del 2008, il Kosovo è diventato lo stato più giovane d’Europa e la più giovane d’Europa è anche la sua popolazione. Per saperne di più naviga questo fotoracconto
Questo fotoracconto, originariamente parte della sezione "Racconta l’Europa all’Europa", è stato aggiornato alla primavera 2016 grazie al Modulo Jean Monnet The EU and the political development in South-East Europe/EUSEE
Questo fotoracconto, originariamente parte della sezione "Racconta l’Europa all’Europa", è stato aggiornato alla primavera 2016 grazie al Modulo Jean Monnet The EU and the political development in South-East Europe/EUSEE
Formaggio e grappa. Due protagonisti insostituibili della tavola kosovara (e balcanica). Sono le specialità più note della comunità di Klina (Kosovo centrale), alla confluenza dei fiumi Klina e Drin Bianco. Al “djath”, qualità di formaggio bianco e salato che la comunità lavora ancora in maniera tradizione, si dedicano naturalmente i pastori dell’area. Il prodotto è poi consumato dalla stessa comunità o venduto nei mercati locali. Quanto al “raki”, grappa prodotta da prugne e uve locali, quella distillata a Klina (e raffinata con un doppio filtraggio, effettuato per ottenere un prodotto di altissima qualità) è conosciuta e apprezzata in tutto il Kosovo.
Nella foto: Colline in Kosovo / Shutterstock.com
Al termine del conflitto, nel 1999, viene approvata dalle Nazioni Unite la Risoluzione 1244: il Kosovo è provvisto di istituzioni provvisorie e posto sotto il controllo di una missione Onu (Unmik) e della NATO. Gli anni successivi sono caratterizzati dal braccio di ferro tra Belgrado e Pristina, la prima tardivamente disposta a concedere forte autonomia, la seconda convinta che l’unica soluzione sia la piena indipendenza. Nel febbraio 2008 le autorità kosovare dichiarano l’indipendenza, riconosciuta da molti paesi europei, tra cui l’Italia, e dagli USA ma non dalla Serbia. L’Unione europea ha oggi dispiegato in Kosovo una missione (EULEX) per rafforzare lo stato di diritto e garantire piena dignità a tutte le comunità che vivono nel Paese.
Nella foto: Pristina 2008, il giorno della dichiarazione di indipendenza / Bruno Maran
A maggio, sulle montagne della "Gora", in Kosovo sud-occidentale, l’aria risuona di tamburi e zufoli. È "Djuren", la festa più sentita nella comunità dei gorani, slavi di religione islamica, noti in tutti i Balcani per la propria abilità di carpentieri e pasticcieri. Per i tanti emigranti, che si guadagnano da vivere lontano dalla terra natia "Djuren", festa che unisce in modo eclettico elementi cristiani e musulmani, è un momento unico ed irripetibile: si rinsaldano i rapporti di parentela e si ritrovano amici e conoscenti. Veri protagonisti della festa, però, sono i giovani: per tanti, "Djuren" è il momento in cui cercare (e spesso trovare) la propria "dolce metà".
Nella foto: La festa del Djuren, Kosovo / Aljabak85 flickr
Nel 1989 il Presidente della Serbia Milošević revocò l’autonomia di cui la provincia del Kosovo godeva dal 1974. Inizialmente la comunità albanese reagì col boicottaggio delle istituzioni e la resistenza non violenta ma dal 1996 una parte scelse la lotta armata. Belgrado rispose con il pugno di ferro provocando la fuga di migliaia di civili albanesi. A protezione della comunità albanese, nel 1999 la NATO intervenne militarmente con una campagna di bombardamenti anche su Serbia e Montenegro. L’esercito e la polizia serba si ritirarono dal Kosovo e con loro fuggirono anche decine di migliaia di civili serbi.
Nella foto: un ragazzo kosovaro rifugiato nel 1999 / Shutterstock.com
Il territorio del Kosovo, abitato da serbi e albanesi, fu per secoli governato dall’Impero ottomano. A seguito delle Guerre balcaniche (1912-13) fu inglobato dalla Serbia. Dopo la sconfitta degli Imperi centrali nella Prima guerra mondiale il neonato Regno di Jugoslavia si vide riconosciuto il controllo del Kosovo. Nell’aprile 1941, a seguito dell’invasione della Jugoslavia gli occupanti nazi-fascisti incorporarono il Kosovo e parte della Macedonia all’Albania. Alla fine del 1944 divenne una provincia autonoma della Serbia nella nuova Jugoslavia socialista e qui dal 74 all’89 godette di ampia autonomia.
Nella foto: In una cartolina d’epoca la città di Pristina nel 1911
La composizione demografica del Kosovo è figlia della guerra recente e della fuga della gran parte della comunità serba e di una fetta di quella rom che l’abitavano fino al 1999. . Inoltre, l’ultimo censimento, del 2011 è stato boicottato dai serbi che ancora vi risiedono. I dati sono quindi parziali: a rispondere al censimento sono stati in 1.739.825. Di questi il 92.9% si è dichiarato albanese, l’1,5% serbo . Altre minoranze sono quella rom, turca, montenegrina, bosniaca e gorana. La popolazione kosovara è la più giovane d’Europa: circa il 50% degli abitanti ha meno di 20 anni.
Nella foto: Kosovo, Daniele Dainelli
Il clima del Kosovo è prevalentemente continentale, essendo la regione limitata a ovest dalle Alpi albanesi settentrionali (Prokletije) dove la cima più elevata, la Gjeravica, raggiunge i 2.656 metri, a nord dal monte Kopaonik, a sud-sud ovest dai monti Šar. Le pianure principali sono il bacino della Metohija/Dukagjin a ovest e la piana di Kosovo a est, separate da una zona di basse colline colline (Golak). Tra i principali corsi d’acqua il Drin bianco, la Morava meridionale e l’Ibar.
Nella foto: una veduta di Prizren, città nel sud-est del Kosovo / Shutterstock.com
Il Kosovo si estende su un’area di circa 10.800 kmq (poco più grande di una regione come l’Umbria). È un altopiano situato a circa 500 metri di altitudine, circondato da catene montuose che lo separano a nord-ovest dal Montenegro, a nord-est dalla Serbia e a sud da Albania e Macedonia. Il Kosovo ha autoproclamato la propria indipendenza dalla Serbia nel 2008. Quest’ultima non l’ha mai riconosciuto. La capitale è Pristina (200.000 abitanti). Altre città importanti sono Prizren e Peć/Peja. La moneta ufficiale è l’euro: il Kosovo non fa parte dell’Unione europea, ma ha demandato alla Banca Centrale Europea la politica monetaria. Nelle zone a maggioranza serba circola anche il dinaro.
Nella foto: la mappa del Kosovo / Shutterstock.com