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Janez Janša, nuovo primo ministro sloveno

Il 3 marzo, Janez Janša, presidente del Partito democratico sloveno (SDS), ha ottenuto la fiducia del parlamento divenendo primo ministro del 14esimo governo della repubblica slovena. Janša ha ottenuto 52 voti favorevoli dei 90 membri del parlamento grazie al sostegno, oltre al suo partito, del Partito del Centro Moderno (SMC), Nuova Slovenia (NSI), Partito dei pensionati DESUS e di due deputati rispettivamente della Comunità nazionale italiana, Felice Žiža, e di quella ungherese, Ferenc Horvat.

È il terzo mandato per Janša che nel quadriennio 2004-2008 era stato a capo di un governo particolarmente stabile per la dinamica politica slovena. Come evidenziato da Radio Capodistria, anche questo esecutivo potrebbe durare nel tempo: dopo aver prestato giuramento, Janša ha sottolineato che governerà nell’ottica della collaborazione tra i membri della coalizione, per diminuire la burocrazia e per sviluppare l’ambiente imprenditoriale.

La sua elezione fa seguito alle dimissioni di gennaio del primo ministro liberale Marjan Šarec che aveva dichiarato che al suo governo di minoranza mancava il sostegno per svolgere correttamente il suo lavoro e che contava – sbagliando – su un immediato ritorno alle urne.

Mentre i sostenitori considerano Janša un leader carismatico e capace, l’opposizione lo ritiene un radicale e temono possa spingere la Slovenia verso il populismo.

Molte sono state in quest’ottica le critiche mosse ad SMC, afferente al centro-sinistra nel panorama politico sloveno, per la sua adesione alla coalizione governativa. Il capogruppo in parlamento del partito Igor Zorčič ha ribadito che l’SMC è una formazione liberale di centro-sinistra e rimarrà tale.

Radio Capodistria ha intervistato Felice Žiža, rappresentante della Comunità italiana, che ha messo in evidenza che l’attuale governo, negli intenti, rispetto al governo uscente, si differenzia solo "su alcuni punti come quello sulla sicurezza e l’esercito, mentre le altre direttive e indirizzi sono molto simili’’. Per le richieste relative alle minoranze Žiža ha evidenziato si sia ricalcato l’accordo con il governo Šarec.

 

 

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