Io vado, madre

In questi giorni tristi in cui si allineano le bare delle persone naufragate a Lampedusa, riprendo tra le mani un libro per ricercare una poesia di Abdulla Goran.

Ricordo che è magistralmente illustrata in Kurden People il libro/fumetto di Marina Girardi. Voglio rileggerla con l’aiuto di quei disegni che guardano a chi fugge dalla guerra e dalle violenze con gli occhi di chi attende l’approdo di quella barca, perché già conosce la storia di quelle persone.

 

Io vado, madre.
Se non torno,
sarò fiore di questa montagna,
frammento di terra per un mondo
più grande di questo.

Io vado, madre.
Se non torno,
il corpo esploderà là dove si tortura
e lo spirito flagellerà,
come l’uragano,
tutte le porte.

Io vado… madre…
Se non torno,
la mia anima sarà parola…
per tutti i poeti.

Abdulla Goran (poeta curdo 1904 -1962)

 

 

 

 

 

 

 

 

Penso che sia necessario metterci in viaggio, così come fa la protagonista del fumetto, con la nostra balena sulla schiena per incontrare e conoscere la storia e le vicende di queste persone.

Lo zaino si fa ogni giorno più leggero e noi capiamo di più.

 

 

 

 

 

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