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Intellettuali a sostegno di Albin Kurti
Vari intellettuali ed accademici hanno espresso sul portale Open Democracy la propria solidarietà con Albin Kurti ed i cittadini del Kosovo in questi tempi difficili.
Riportiamo la loro lettera integralmente:
Un evento senza precedenti ha avuto luogo la settimana scorsa (25 marzo, ndr) nel parlamento della Repubblica del Kosovo.
Mentre il paese – come molti altri – è stato colpito dalla pandemia, il nuovo governo del Kosovo, arrivato al potere soltanto all’inizio di febbraio, stava gestendo bene la situazione. Aveva imposto dure misure preventive riuscendo allo stesso tempo a mantenere la calma fra la popolazione.
La diffusione del virus era stata contenuta in maniera più efficace rispetto ai paesi immediatamente vicini, anche per via di un fortunato effetto collaterale dovuto all’isolamento del Kosovo, attualmente l’unico paese in Europa che richiede un visto per l’ingresso nell’Area Schengen.
Nonostante il nuovo governo goda di ampio consenso fra gli elettori (e anche fra i non elettori), ha disturbato gli interessi delle vecchie élites che governano il Kosovo da vent’anni. Dal momento che questo governo mette in discussione la privatizzazione e le politiche neo-liberali oltre alla corruzione, si è venuta a formare un’alleanza informale fra la vecchia guardia politica e le corporazioni private locali.
Questa “barbara” alleanza ha trovato un mentore in Richar Grenell, diplomatico trumpiano dai metodi poco ortodossi, a caccia di successi facili in politica estera e preminenza politica. Le tristemente famose tecniche di manipolazione di Grenell furono usate per spingere il governo del Kosovo verso un accordo ingiusto e rischioso con la Serbia, che avrebbe previsto cambiamenti ai confini attuali e di conseguenza degli sfollamenti. Secondo molti analisti dei Balcani, cambiamenti ai confini di questo tipo comporterebbero degli spostamenti di popolazione – e con essi, molta sofferenza.
Questo accordo non è stato accettato da Albin Kurti, il nuovo Primo Ministro del Kosovo, con inclinazioni a sinistra. Ma la pressione di Grenell, combinata alle tattiche di Hashim Thaci, il vecchio presidente, ha provocato una rottura del governo di coalizione. Il partito conservatore di centro destra, l’LDK, ha posto la sfiducia al governo. L’LDK è il partner di minoranza del nuovo governo e, anche se ha “apprezzato grandemente” il lavoro fatto dai ministri nel prevenire la pandemia del virus, oltre alle misure prese per fermare la corruzione e la criminalità organizzata, ha ritenuto che fosse ora di fermare il governo. Il governo è stato accusato di aver messo in pericolo l’alleanza del Kosovo con l’Occidente e l’UE.
Come hanno fatto notare molti politici e specialisti del Balcani provenienti dagli USA e dall’UE, questo non è possibile. Come risultato questi politici, figure pubbliche e specialisti hanno sostenuto pubblicamente il governo di Kurti e hanno denunciato le tattiche di Grenell e l’intero piano (inclusi i cambiamenti ai confini) che stava promuovendo. Eppure la mozione di sfiducia ha ottenuto la maggioranza in parlamento. Per questo motivo, il governo di Kurti ora è semplicemente un governo provvisorio. Rimarrà al potere solamente fino a che non si terranno altre elezioni, dopo la pandemia.
Al momento la pandemia nella Repubblica del Kosovo è sotto controllo e gestibile. Il Kosovo è uno dei paesi che per primo ha preso provvedimenti per affrontare il virus, e che si è mobilitato per dichiarare uno stato di emergenza sanitaria. Il governo non solo ha la situazione sotto controllo ed ha tutte le capacità per poter assicurare la salute e la sicurezza, ma ha usato gli strumenti a propria disposizione talmente bene che non è stato ancora necessario dichiarare lo stato d’emergenza. Nonostante ciò, poiché il Kosovo è uno dei paesi più poveri d’Europa, ha ancora bisogno del supporto e della solidarietà internazionale per affrontare il COVID-19.
Con questa lettera noi, gli intellettuali ed accademici firmatari, dimostrando la nostra solidarietà al governo in carica di Albin Kurti in questi tempi per lui molto difficili, alla popolazione del Kosovo e ci schieriamo contro la diffusione della corruzione in politica.
Firmato,
Frank Ruda, professore ordinario di filosofia dell’Università di Dundee, Scozia
Gabriel Tupinambà, psicoanalista, membro del Circle of Studies of Idea and Ideology, ricercatore post dottorato del Dipartimento di Filosofia dellUFR.
Slavoj Zizek, Direttore Internazionale del dipartimento Umanistico dell’Istituto Birbeck
Natalia Romé, Professoressa e Ricercatrice, Instituto de Investigaciones Gino Germani, facoltà di Scienze Sociali
Vittorio Morfino, professore di Filosofia dell’Università di Milano Bicocca.
Ted Stolze, professore di filosofia, Cerritor College, LA.
Catherine Malabou, Professore al centro di Ricerca in Filosofia Moderna ed Europea all’Università di Kingston.
Nick Nesbitt, Professore di Francese ed Italiano all’Università di Princeton
Rodrigo Nunes, professore di filosofia moderna e contemporanea dell’Università Cattolica di Rio de Janeiro (PUC-Rio)
Michael Hardt, professore di letteratura, Duke University
Warren Montag, Professore di letteratura al college Occidentale di Los Angeles
Alenka Zupancic, consigliere di ricerca presso l’istituto di Filosofia, Ricerca Scientifica dell’Accademia Slovena delle Scienze
Mladen Dolar, Professor and Senior Research Fellow at the Department of Philosophy, Università di Ljubljana.
Riccardo Bellofiore, professore di economia politica, Università di Bergamo
Ceren Özselçuk, Professore Associato di Sociologia, Boğaziçi University, Turkey
Robert Pfaller, professore di filosofia, University of Art and Industrial Design, Linz, Austria
Michael Roberts, economista, UK
Saskia Sassen, Columbia University, New York
Todd McGowan, Professore Associato di Inglese dell’Università del Vermont
Justin Clemens, Professore Associato all’Università di Melbourne, Australia
Sophie Wahnich, storico, direttore del CNRS, Parigi
Eric Alliez, filosofo, University Paris 8
Simon Hajdini, Università di Ljubljana
Gregor Moder, Università di Ljubljana
Kohei Saito, Professore Associato di economia politica all’Osaka City University.
Mark De Kesel, Istituto Titus Brandsma, Radboud University Nijmegen, Olanda.
Adrian Johnston, Professore Emerito e Presidente del Dipartimento di Filosofia, Università del New Mexico
Lidija Šumah, Università di Ljubljana
Nick Srnicek, King’s College, London
Matthew Abbott, Federation University Australia
Christian Ingo Lenz Dunker, Professore di Psicologia, Institute of Universidade de São Paulo
Laurent de Sutter, Professore di Teoria Legale, Brussels
Gavin Walker, Professore Associato alla McGill University, Dipartimento di Storia e Scienze Sociali
Bruno Bosteels, Professore di Studi Latini ed Iberici, Columbia University
G.M.Tamás, Porfessore alla Central European University
Sheila Kunkle, Professore associato, Metroplitan State University, Minnesota
Matthew Flisfeder, Professore Associato di Retorica e Comunicazione, The University of Winnipeg
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