Il ritorno del Bottone Bianco
Sono tornati. La band più famosa dell’ex Jugoslavia suonerà nuovamente insieme. In giugno saranno a Sarajevo, Zagabria e Belgrado. E’ già partita la corsa ai biglietti. "Il bottone è come la bicicletta, una volta che si impara ad andare non si dimentica", così ha descritto Goran Bregovic – leader della band – questa nuova avventura
Di Mirella Vukota
E’ l’evento musicale dell’ultimo decennio nelle Repubbliche della ex-Jugoslavia, i Bijelo Dugme (Bottone bianco), la più famosa rock band in ex-Jugoslavia di tutti i tempi, si sono riuniti ed hanno programmato tre concerti, a Sarajevo, a Zagabria ed a Belgrado. Lo stadio Kosevo nella capitale bosniaca, lo stadio Maksimir a Zagabria e l’Ippodromo belgradese risuoneranno della loro musica nel mese di giugno. La band ha confermato le date dei concerti in due conferenze stampa tenutesi a metà aprile a Sarajevo e Zagabria. Naturalmente il breve tour inizierà nella loro culla, nella loro città natale, Sarajevo, il prossimo 15 giugno, si sposteranno poi in Croazia il 22 ed infine nella capitale serba il 28.
La ri-unificazione dei dugmici (bottoncini) è stata fortemente voluta dal loro ex manager, Radoslav Raka Maric. Negli anni nella band sono entrati nuovi componenti e suoneranno in concerto tutti quelli che hanno risposto all’invito. Vi saranno tre cantanti, Zeljko Bebek, Mladen Vojicica Tifa e Alen Islamovic. Tutti e tre molto conosciuti. Ciascun vocalist durante il concerto canterà le proprie canzoni. Vi sarà poi Goran Bregovic alla chitarra, Zoran Redzic al basso, Milic Vukasinovic alla batteria e Lazo Ristovski e Vlado Pravdic alla tastiera.
I Bijelo Dugme hanno iniziato a riscontrare successo alla metà degli anni ’70 ed in pochi anni hanno raggiunto il grande pubblico. Scontato dire che la maggior parte dei loro fans hanno oramai superato la trentina, ma molte delle loro canzoni sono divenute dei "classici" molto conosciuti anche tra le generazioni più giovani. Canzoni come Djurdjevdan, Napile se ulice, Tako ti je mala kad ljubi bosanac, Selma, Lipe cvatu, Ruzica si bila sono solo alcune dei loro hit che ancor oggi si possono trovare nelle memorie dei lettori MP3 delle ragazze e dei ragazzi dei Balcani. Naturalmente attualmente sono altre le star, ma la loro nomea durerà a lungo come quella dei Bijelo Dugme?
I Bijelo Dugme si sono costituiti nel 1974. Nel novembre dello stesso anno sono usciti con il loro primo album Kad bi’ bio bijelo Dugme (Se fossi un bottone bianco). Agli inizi suonavano in città e villaggi nei pressi di Sarajevo. Zeljko Bebek, il primo cantante, nonostante avesse una moglie ed un figlio a carico lasciò il lavoro per concentrarsi completamente sui Bijelo Dugme. In poco tempo arrivò il successo e divennero una delle band più amate nella ex Jugoslavia.
Il leader dei Bijelo Dugme, Goran Bregovic, è senza dubbio il più conosciuto anche a livello internazionale. La sua musica ci è familiare soprattutto grazie alle colonne sonore composte per i film del regista sarajevese Emir Kosturica: Il tempo dei gitani, Arizona Dream e Underground, quest’ultimo Palma d’Oro al Festival di Cannes nel 1995. Tra le altre produzioni di Bregovic vi è l’antologia Ederlezi che raccoglie le sue canzoni più famose. Nella musica di Bregovic le melodie gitane e tradizionali dei Balcani incontrano suoni high-tech ed un ritmo irregolare. L’incontro tra la melanconia ed un’irresistibile energia positiva è il suo aspetto più affascinante. Nonostante Bregovic non sia di origini gitane a volte è stato definito il più grande gitano tra i gitani, per l’abilità di "rubare" musica tradizionale e trasformarla in brani di successo mondiale.
Bregovic ha abbandonato il rock ed i Bijelo Dugme nella metà degli anni ’80. Non è più apparso in pubblico sino al 1995 quando ha avviato un tour in Grecia e Svezia accompagnato da un gruppo zigano, un coro bulgaro e l’orchestra sinfonica di Belgrado. Da allora si è affrancato dalla definizione di "compositore della musica dei film di Kusturica". La sua fama attraversa i confini statali e le barriere etniche ed è apprezzata da un pubblico molto variegato. Naturalmente ai suoi concerti all’estero non mancano mai emigrati originari della ex Jugoslavia.
In molti sembrano aver accolto la ricostituzione dei Bijelo Dugme con forte gioia e sono in trepida attesa delle tre date. Potremmo definirli dei "fan dormienti", rapidissimi a "riattivarsi". E’ già partita la caccia ai biglietti anche se ancora non ve ne sono a disposizione. Ma vi sono anche voci contro ciò che viene percepito come una rinascita dello "jugoslavismo". Ci si chiede: perché proprio adesso? Dov’erano durante al guerra? Non sono pochi quelli che considerano questo "jugoslavismo" una vera e propria disgrazia ora che le varie Repubbliche hanno intrapreso strade differenti e si sono liberate dal "giogo" yugoslavo e sono del tutto allergici al motto "fratellanza ed unità" che imperversava sotto Tito.
Goran Bregovic, da leader dei Bijelo Dugme, si è assunto l’incarico di spiegare questo ritorno: " "Dugme je kao voznja biciklom: Jednom naucis, i nikad ne zaboravis". Il "bottone" è come andare in bicicletta: una volta che impari non di dimentichi mai come si fa.
Lo si può veramente dire. Una volta che i fans hanno imparato le loro canzoni non se le sono più dimenticati. Anche se sono passati oramai 15 anni dall’ultima volta che i Bijelo Dugme sono saliti su di un palco non vi è dubbio che il pubblico canterà a memoria le loro canzoni proprio come accadeva negli anni ’70, ’80 e ’90.
Uno dei principali siti sui Bijelo Dugme