I veterani serbi in Iraq

Luoghi rischiosi come l’attuale Iraq attirano i cosiddetti "nuovi gastarbeiter", ex militari o poliziotti, gente con una ricercata esperienza di guerra, che diventano addetti alla sicurezza. Un lavoro che ha trovato ampia diffusione in tutto il mondo, e anche la Serbia non fa eccezione. Nostra traduzione di un’inchiesta del settimanale "Vreme"

28/11/2005, Redazione -

I-veterani-serbi-in-Iraq1

La copertina di 'Vreme', 10 novembre 2005

Di Milos Vasic, 10 novembre 2005, Vreme (tit.orig. Ponuda i potraznja ratnog iskustva)
Traduzione per Osservatorio sui Balcani: Ivana Telebak

La copertina di ‘Vreme’, 10 novembre 2005

Il dirigente e fondatore della ditta privata per le consultazioni Tactical Training Team (TTT) è, come dice lui stesso, l’istruttore e l’organizzatore dell’addestramento per gli addetti alla sicurezza, certificati a livello internazionale, che operano in territori critici. "Adesso è l’Iraq al primo posto, perché la richiesta e i soldi sono maggiori, ma anche l’Africa, per esempio, continua ad essere un mercato potenzialmente importante." Questo uomo, ex poliziotto (pubblica sicurezza, SAJ, DB) con le più alte qualifiche e una carriera perfetta (all’inizio del 2000 se ne è andato dalla sicurezza statale perché da anni non andava d’accordo con la politica della casa) non vuole che venga fatto il suo nome; la ragione è semplice: eccessivo interessamento per gli attuali lavori della ditta. Nell’intervista esclusiva per "Vreme" (svolta in una località vicino a Belgrado, dove lavora) dice che negli ultimi giorni e settimane nell’opinione pubblica si è creata un’immagine completamente sbagliata sulla natura del lavoro di cui lui e altri ex colleghi si occupano: "Si tratta di un lavoro serio e non di fare la guerra. Occuparsi della sicurezza delle operazioni in corso delle grandi ditte e delle organizzazioni internazionali in territori pericolosi è diventato un mestiere riconosciuto a livello internazionale, per il quale sono state stabilite alcune norme e criteri. Negli ultimi anni è diventato un lavoro planetario, un nuovo mestiere per il quale si richiedono qualifiche particolari che non si ottengono così facilmente."

Si tratta di studio, dice il nostro interlocutore: più le vostre qualifiche precedenti sono migliori, più facilmente accederete ai livelli più alti dell’istruzione. Dunque, la precedenza si dà agli ex ("sottolineo questo- ex") membri delle unità speciali della polizia e militari, che hanno già raggiunto alcune necessarie conoscenze tattiche e tecniche e – ovviamente – non partono da zero. Ogni specialità affermata (paracadutismo, telecomunicazioni, esplosivi, corsi di antit[]ismo, sub, pilotaggio, operazioni tattiche complesse ecc.) aumentano il punteggio della biografia professionale del candidato; un punteggio maggiore significa una migliore posizione, una maggiore responsabilità e uno stipendio più alto una volta assunti da alcune di queste ditte riconosciute a livello mondiale, che concordano i lavori con i governi e le compagnie. "Per avere le condizioni per ottenere il lavoro ad un livello medio in queste ditte, bisogna svolgere l’addestramento, i corsi, investire da cinque a otto mila euro – si parla di una persona che parte da una posizione di partenza minima, dunque ex poliziotto di successo o militare, pronto fisicamente e psichicamente, con un buon addestramento di base e – cosa molto importante! – un passato ineccepibile. Le grandi e serie compagnie, per le quali lavora la TTT, non prenderanno nessuno che ha un dossier penale o che è stato condannato", dice il nostro interlocutore. "Sono in gioco molti soldi e una grande responsabilità e nessuno vuole gli avventuristi, i criminali, i maniaci-Rambo. Le grandi compagnie si riservano il diritto di fare ulteriori accertamenti attraverso le ambasciate territoriali dei propri paesi presso gli organi competenti del potere."

I nuovi gastarbeiter

Si tratta, come sembra, di una nuova forma di "lavoro temporaneo all’estero", più esattamente – di un nuovo profilo professionale. Alcuni attenti spettatori televisivi si ricordano di un fenomeno precedente, simile solo per il profilo del lavoro: la guerra civile nello Zaire nel 1997. Allora, la squadra di artisti dello Stato maggiore dell’Esercito della Jugoslavia era arrivata alla conclusione di poter guadagnare alcuni soldi con l’ex dittatore Mobutu, e grazie a un discreto e – gli sembrava – privato aiuto militare. Così gli spettatori della CNN avevano l’occasione di vedere nelle giungle dello Zaire gli aerei jugoslavi Galeb G-1 con lo stemma dello Zaire dipinto in fretta (la mano con la fiaccola) sulla coda, le uniformi jugoslave, le armi, l’attrezzatura e – i mercenari. I piloti erano i quadri della famosa squadriglia 252, "I lupi dell’Usce (foce)", i favoriti pokazuh di Milosevic, come li chiamano i russi. Poi venne fuori che lo Stato maggiore, cioè alcuni generali, per essere precisi, non resistettero alla tentazione di fare soldi facili, e tutto questo con la collaborazione fraterna dei servizi segreti francesi, i cui interessi in modo aperto e ufficiale erano rappresentati da niente meno che Jugoslav Petrusic (famosa anche come "Dominique Yougo", legame di collaborazione della francese Udba DST), più tardi vittima di quell’affaire idiota di nome Pauk (ragno). Alcuni nostri mercenari hanno perso la testa in quello Zaire; alcuni sono stati feriti; le famiglie degli uni e degli altri hanno cercato di fare un processo contro lo stato; il risultato non è noto. Mobutu Sese Seko, nostro bravo collaboratore e padre del popolo fraterno dello Zaire, perdette la guerra in modo vergognoso, nonostante l’esercito serbo; qualcuno è sorpreso? Ma, la cosa importante è che i signori generali abbiano fatto muro, un bacio dal loro amico generale Galua… Questo episodio di fare la guerra in modo pomposo in Africa non era per niente necessario; era necessario per i signori generali, per poter prendere qualche dollaro dal fraterno e non allineato popolo dello Zaire.

Ciò che oggi sta succedendo riguardo l’Iraq e altri mercati potenzialmente interessanti per i servizi di sicurezza, è tutta un’altra storia. Qui si tratta di un’iniziativa privata e del libero movimento di forza lavoro specializzata, e non dei lavori statali. Il nostro interlocutore del Tactical Training Team spiega: "Le grandi compagnie per la sicurezza e il consulting di questo ambito sono diventate veramente grandi. Ditte del calibro della Blackwater americana e della Earnest britannica, per le quali noi lavoriamo come sub-negoziatori, sono molto più flessibili nei finanziamenti e nei quadri e reagiscono molto più velocemente dei grandi stati. Quando c’è bisogno di un servizio specifico – per esempio, una improvvisa sicurezza di un’operazione economica o umanitaria – lo stato, anche quello più ricco, dipende dai vicoli del budget; i loro soldi sono già programmati e dislocati, e la decisione viene rimandata per l’anno fiscale successivo. La grande ditta può reagire subito. Fra l’altro, le grandi ditte per la sicurezza sono in grado di pagare di più al personale di qualità: un marine americano o un membro delle forze speciali (ranger, paracadutista, poliziotto militare, ‘berretti verdi’) guadagna, diciamo, 50.000 dollari all’anno; nelle grandi ditte per la sicurezza, un uomo con siffatte qualifiche guadagnerà tre volte tanto… Così succede che sempre più membri delle unità d’élite americane non prolunghino i loro contratti professionali con gli USA, ma passino nelle ditte private."

L’apprezzata esperienza bellica

C’è un altro aspetto: le grandi ditte per la sicurezza non si occupano di fare le guerre e nei loro lavori si muore molto meno, e la paga è più alta. "Circa 150 compagnie private hanno il permesso di lavorare in Iraq", dice a "Vreme" l’interlocutore delle ditta TTT. "I loro contratti si riferiscono ad una gamma di lavoro che va dalla più semplice custodia del magazzino, all’accompagnamento dei convogli fino alla sicurezza di persone e oggetti di enorme importanza, ma anche progetti delle operazioni tattiche complesse e piani. Ciò include le richieste di un’alta istruzione negli ambiti della sicurezza, tattiche, telecomunicazioni, mezzi tecnici per la sorveglianza, computer, ecc. Perciò sono così importanti la professionalità, l’istruzione e la prontezza tecnica e psicologica del personale di tali compagnie."

Il nostro interlocutore e la sua ditta si occupano esclusivamente dell’addestramento della persone che si qualificano per il lavoro in questi grandi compagnie. "La maggior parte di queste persone non sono nostri cittadini, ma ciò non è di disturbo. Ci sono croati, bosniaci, ecc.; ci sono persone dell’Europa dell’est, ma tutti soddisfano i criteri base. Sa, la nostra offerta di forza lavoro ha due vantaggi: siamo meno cari degli occidentali e – purtroppo – abbiamo l’esperienza bellica, una cosa che viene apprezzata. Il problema è che il nostro sistema di addestramento non è ancora riconosciuto, per non dire equivalente, negli ambiti competenti del mondo. Da noi ci sono dei ragazzi eccezionali, onesti, psichicamente stabili, esperti e bravi; ma, il certificato per questo lavoro viene fornito dai centri per l’addestramento, riconosciuti dalle grandi compagnie. Noi assicuriamo l’infrastruttura per l’addestramento, il terreno, i mezzi, la parte degli istruttori ecc. Momentaneamente là abbiamo 12 persone nostre, presto ci andranno altri otto. I loro contratti si fanno per periodi che vanno da due mesi fino a più anni; la ditta paga l’assicurazione sociale, quella sulla salute e sulla vita. La grande parte della paga va sul conto bancario che la persona decide e per il quale è autorizzato qualcuno della famiglia. Sul terreno le persone prendono una certa somma come paghetta, perché l’esperienza ha mostrato che con le tentazioni delle operazioni PX alle quali hanno diritto – difficilmente si resiste, specialmente se uno viene dai paesi dell’est Europa o dai Balcani. Sul territorio ci sono le squadre internazionali nelle quali è vietato qualsiasi messa in vista delle caratteristiche nazionali e insistere su di esse; queste persone devono salvarsi la testa reciprocamente, e ogni fastidio nel sistema è indesiderato e qui veramente non ci sono problemi. Specialmente se si bada all’equilibrio psicologico delle persone, perché la sindrome Rambo è definitivamente dannosa e nessuno che sia normale vuole fare un lavoro serio con dei maniaci."

Commenta e condividi

La newsletter di OBCT

Ogni venerdì nella tua casella di posta