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Grecia: accordo destra-sinistra per il governo

Vittoria elettorale, intesa con la destre anti-austerità per una maggioranza di governo, giuramento (laico e non religioso) come premier in-pectore. Non ha perso tempo Alexis Tsipras, leader della sinistra radicale di Syriza, dopo il trionfo alle urne di domenica scorsa.

La sua vittoria, seppur non di queste dimensioni, era attesa. Meno prevedibile invece l’alleanza con i conservatori dell’ANEL (Greci indipendenti) di Panos Kammenos, indispensabili per garantire la maggioranza in parlamento (Syriza si è infatti fermata a 149 seggi sui 300 del parlamento di Atene).

Oltre ai calcoli politici ad avvicinare le due formazioni – molto distanti sul piano ideologico – è la netta opposizione alle politiche di austerità, imposte in questi anni alla Grecia in crisi dalla “troika” BCE-UE-FMI.

Nell’incontro che ha dato vita all’alleanza, l’ANEL, che dovrebbe ottenere un ministro (probabilmente lo stesso Kammenos, alla Difesa) avrebbe già dato luce verde alle politiche economiche proposte da Syriza.

Tra le iniziative legislative che si aspettano a breve ci sono la reintroduzione del salario minimo a 751 euro e delle regole sui contratti collettivi abolite negli anni scorsi, regole meno ferree per i contribuenti in debito col fisco, la possibile riassunzione di parte del personale pubblico licenziato, elettricità gratuita per 300mila famiglie che vivono al di sotto della soglia di povertà, la riapertura dell’emittente radiotelevisiva pubblica ERT.

Kammenos avrebbe però imposto il proprio veto su alcune questioni care all’elettorato di destra: nessun accordo con la Macedonia sulla disputa del nome e no ai piani di separazione tra chiesa e stato.

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Brevi

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