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Gli Usa sostengono la Serbia
Nel suo primo viaggio a Belgrado, il segretario di Stato Usa Hillary Clinton ha tessuto le lodi della Serbia. E ha insistito sul concreto sostegno al suo cammino europeo. La cronaca della visita
Hillary Clinton, segretario di Stato americano, è stata in visita a Belgrado martedì 12 ottobre nell’ambito del mini tour nei Balcani occidentali. In base alle prime valutazioni, le lodi della Clinton rilasciate a Belgrado superano le aspettative.
Da Washington man forte oltre le aspettative
Clinton ha incontrato a Belgrado innanzitutto il presidente della Serbia, Boris Tadić. Quest’ultimo durante la conferenza stampa ha dichiarato che la Serbia è determinata a proseguire con la collaborazione con gli Stati Uniti, sottolineando che i due Paesi hanno stesse posizioni su diverse questioni.
Il presidente serbo ha ribadito che la Serbia e gli USA devono proseguire nel riallacciare i rapporti dopo diversi anni di incomprensioni, aggiungendo inoltre che gli Stati Uniti sono il maggior investitore in Serbia, e che la collaborazione nel settore della difesa è a un ottimo livello.
Tadić, tutela dei diritti a tutto campo
Il capo di Stato serbo ha dichiarato che Belgrado è favorevole alla piena collaborazione con il Tribunale dell’Aja, e ha ripetuto che verrà fatto ogni sforzo possibile per assicurare alla giustizia i ricercati per crimini di guerra.
Ribadendo infine che in Serbia vengono riconosciuti i diritti di tutti gli individui, come dimostra il fatto che il Gay Pride si è tenuto e che gli organi di Stato hanno assunto piena responsabilità nel difenderlo dagli attacchi violenti degli hooligans e degli ultranazionalisti.
“La Serbia non riconoscerà mai l’indipendenza del Kosovo” ha detto Tadić, ma si impegna per il raggiungimento di un dialogo costruttivo tra Belgrado e Pristina.
Priorità per gli Usa il dialogo con il Kosovo
“Il nostro desiderio è che si arrivi quanto prima all’avvio del dialogo con Pristina, perché solo attraverso lo strumento del dialogo possiamo risolvere lo storico conflitto tra serbi e albanesi che dura ormai da 150 anni” ha concluso Boris Tadić.
Ha poi ringraziato il segretario di Stato americano per la sua visita a Belgrado, evidenziando che il partenariato strategico tra la Serbia e una grande potenza come l’America è di notevole importanza.
Hillary Clinton ha riportato al padrone di casa le posizioni dell’amministrazione americana, secondo cui la Serbia non solo può essere un membro dell’Ue, ma può assumere un ruolo di leader, un esempio in Europa.
Clinton: "Nessuno come la Serbia ha fatto sforzi così grandi per la Ue"
"Sono venuta a Belgrado per offrire sostegno alla Serbia nei suoi sforzi verso l’integrazione in Unione europea -ha detto il Segretario di Stato- La Serbia ha di fronte molte sfide e gli Stati Uniti appoggiano con forza il processo di avvicinamento alla famiglia europea” ha dichiarato la Clinton, aggiungendo che “nessun altro Paese ha fatto tanti sforzi quanto la Serbia per avvicinarsi all’Europa”.
Al contempo il segretario di Stato americano ha espresso grandi lodi al presidente serbo di cui ha soprattutto sottolineato le sue capacità di leader. Hillary Clinton si è infine complimentata con la polizia che ha “difeso i diritti umani” e ha così permesso lo svolgersi del Gay Pride.
Nell’intervista rilasciata alla Radio televisione serba (RTS), la Clinton ha precisato che gli Stati Uniti comprendono la posizione della Serbia di non riconosce l’indipendenza del Kosovo e si è complimentata per l’atteggiamento tenuto dalla Serbia nell’Assemblea generale delle Nazioni Unite a seguito del recente pronunciamento della Corte di giustizia.
Niente dichiarazioni dopo l’incontro col ministro degli Esteri
“Per noi è importante che si avvii quanto prima il dialogo tra la Serbia e il Kosovo, perché questo contribuirà al benessere di entrambi i popoli” ha detto il segretaria di Stato, annunciando che porterà lo stesso messaggio a Pristina.
Oltre al presidente, Hillary Clinton ha incontrato anche il premier serbo Mirko Cvetković e i tre vicepresidenti, Božidar Ðelić, Ivica Dačić e Mlađan Dinkić. A seguito dell’incontro è stato emesso un breve comunicato ufficiale nel quale si riporta che i rappresentanti delle due delegazioni hanno discusso della prosecuzione della collaborazione tra Serbia e USA.
Non vi sono informazioni invece sull’incontro tra Hillary Clinton e Vuk Jeremić, ministro degli Esteri, sebbene si sappia che questo ex studente americano non è particolarmente amato da Washington.
Cooperazione anche nella difesa
L’ultimo incontro ufficiale della Clinton è stato con il ministro della Difesa, Dragan Šutanovac che come previsto si è mantenuto su toni cordiali. E’ stato nuovamente rilevato che Serbia e Stati Uniti stanno collaborando con grande forza in ambito militare, tanto che l’esercito serbo ha raggiunto un alto livello di professionalità.
La visita a Belgrado del segretario di Stato americano si è conclusa con l’incontro informale con i rappresentanti della società civile. Negli ultimi anni gli USA hanno investito molto nel sostegno allo sviluppo della società civile in Serbia.
Per cui era ovvio che una delle tappe del viaggio belgradese della Clinton, sarebbe stato l’incontro con i più importanti rappresentanti delle organizzazioni non governative, dei media e delle comunità religiose.
Faccia a faccia con la società civile
Sonja Liht, presidente del Fondo belgradese per l’Eccellenza politica , ha ripreso il sostegno della Clinton all’integrazione della Serbia in Ue e ha aggiunto che la visita del segretario di Stato americano rappresenta un nuovo passo verso il rafforzamento delle relazioni tra i due paesi.
Gli analisti considerano che la visita del segretario di Stato è particolarmente importante per la Serbia, visto anche i messaggi lanciati dalla Clinton.
Clinton punta all’ "integrazione euro-atlantica"
In questo momento è chiaro che gli USA sostengono l’integrazione europea della Serbia, ma è importante sottolineare che la Clinton ha nominato l’ “integrazione euro-atlantica”.
Questo potrebbe significare che presto si dovrà affrontare la questione dell’ingresso della Serbia nella NATO. In secondo luogo, Hillary Clinton ha detto che è fondamentale cominciare il dialogo con Pristina su “questioni tecniche”, probabilmente riferendosi alle questioni di confine che Belgrado e Pristina dovranno dirimere.
Si suppone che Hillary Clinton dirà a Bruxelles che è tempo di prendere in considerazione la candidatura della Serbia a membro dell’Unione.
Lo sponsor Usa peserà sul calendario Ue?
Secondo le ultime notizie, il parlamento olandese ha deciso all’unanimità che presso il Consiglio dei ministri Ue si rimandi a dicembre il dibattimento sulla candidatura della Serbia, e cioè fino al nuovo rapporto del procuratore capo del Tribunale dell’Aja, Serge Brammertz.
Nella misura in cui il Consiglio dei ministri non accetterà questa richiesta, l’Olanda chiederà che l’avanzamento nella candidatura e ogni successivo passo venga valutato in base alla piena collaborazione con il Tpi.
Dall’Olanda si capisce che nel caso in cui la discussione sulla candidatura della Serbia verrà considerata su basi tecniche, anziché politiche, allora non è necessaria l’unanimità per la delibera.
Clinton per la prima a volta a Belgrado
Qualora la candidatura delle Serbia dovesse comunque ottenere il semaforo verde in seno al Consiglio dei ministri europeo, si potrà attribuirne il merito all’impegno della maggior parte dei paesi Ue ma anche alla visita di Hillary Clinton.
Questa è stata la prima visita di Hillary Clinton in Serbia. Dopo Joseph Biden, vicepresidente americano, la Clinton è il secondo alto funzionario americano ad essere venuto in Serbia negli ultimi due anni.
Durante la sua permanenza a Belgrado sono stata prese misure di sicurezza “di primo livello” e la Clinton è stata protetta da forze speciali sia serbe che americane.