Georgia, leader mondiale in pirateria
Secondo stime recenti il 93% del software utilizzato in Georgia è piratato. Quasi tutti ricorrono all’utilizzo di software illegale senza avere la percezione di violare la legge. Nei negozi di Tbilisi si comprano computer con preinstallato Windows e altri programmi senza licenza. Nei negozi di dischi si comprano tranquillamente CD e DVD non originali. Una situazione che nel breve periodo non sembra destinata a cambiare
Secondo stime del 2010 della Business Software Alliance , l’unione che unisce le principali case produttrici di software mondiali, la Georgia è leader mondiale per uso di programmi per computer piratati. Secondo lo studio, il 93% del software utilizzato in Georgia sarebbe non originale. Al secondo posto nella classifica mondiale si trova lo Zimbabwe (91%), ma su questi livelli sono anche Armenia (89%) e Azerbaijan (88%). A due anni di distanza non sono ancora state pubblicate nuove stime, ma per quanto riguarda la Georgia non c’è da aspettarsi grandi cambiamenti: il numero di cittadini ligi alla legge e disposti a pagare cifre considerevoli per ciò che si può ottenere gratis probabilmente non è aumentato di molto.
Software senza licenza
La questione sta nel fatto che la maggior parte delle persone non solo non compra programmi legalmente, ma non compra neppure quelli piratati… semplicemente, non li compra. Ad esempio, se acquistate un computer nuovo in un negozio di Tbilisi, vi troverete preinstallati Windows, Office, Nero e altri programmi senza bisogno di pagare alcunché (e naturalmente, senza licenza). A parte questo, quasi tutti hanno conoscenti o amici appassionati di informatica. Se c’è bisogno di un programma specifico, si trova sempre qualcuno che te lo può portare, o lo si scarica direttamente da internet: in entrambi i casi, non si paga niente. Anche se ti ritrovi senza amici tecnologici e ti tocca chiamare qualcuno che si occupa di questo per lavoro, l’informatico di turno chiederà dei soldi per l’installazione, non per la licenza. Ovvero per il suo lavoro, non per quello di Bill Gates, fondatore della Microsoft.
La questione non riguarda solo Windows o il pacchetto Office. Oggi in Georgia si può ottenere gratuitamente praticamente qualsiasi programma. Ad esempio, la maggior parte delle compagnie televisive utilizzano versioni piratate del programma più utilizzato per fare montaggi televisivi, Adobe Premiere Pro. Idem le stazioni radio con Cool edit pro e Adobe Audition. Si trovano facilmente i programmi più disparati, anche software che, acquistato legalmente, costerebbe centinaia di euro.
Lo Stato non tenta neppure di occuparsi seriamente della questione. Difficile prendere misure severe quando più del 90% degli utenti usano programmi piratati. La legislazione a tutela del diritto d’autore funziona solo per quanto riguarda la produzione di software locale, che proprio per questo è costoso e molto poco utilizzato. Ad esempio, un’azienda di informatica locale ha tradotto Word in georgiano, ma per via dell’elevato costo praticamente non lo usa nessuno: più semplice usare la versione in inglese, ma gratis.
Quel 7% di utenti legali sono quindi sostanzialmente le persone che devono utilizzare programmi molto complicati che non si riescono ad ottenere ed installare in modo illegale. La polizia ad esempio ha dotato di terminale tutte le sue auto di pattuglia, che sono quindi collegate ad un server centrale dove hanno a disposizione tutta le informazioni di cui possono aver bisogno. Il sistema si basa naturalmente su software acquisito legalmente. A parte gli organi dello Stato, pagano i programmi che usano anche grosse aziende, come le catene di supermarket, che hanno bisogno di gestionali specifici. È difficile infatti procurarsi illegalmente programmi di questo tipo attraverso internet e ancor più difficile usarli stabilmente senza avere complicazioni. Se fosse possibile, probabilmente la percentuale di utilizzatori di software rubato si avvicinerebbe al 100%.
La difesa dei diritti d’autore
Lo stesso problema riguarda anche altri prodotti che dovrebbero essere difesi da leggi sui diritti d’autore, come musica e film. Acquistare un disco originale sul mercato georgiano è praticamente impossibile, anche perché costerebbe troppo. In media, CD e DVD in Georgia costano 3-4 euro, evidentemente molto meno di quanto potrebbero costare se si trattasse di un prodotto originale. Questi dischi sono importati prevalentemente da Russia, Ucraina o altri Paesi dell’Europa orientale, in parte sono realizzati localmente. Ma anche per quanto riguarda questo tipo di mercato, il giro d’affari sta diminuendo: è più semplice scaricare tutto da internet.
Non sembra comunque esservi grande slancio da parte delle autorità per contrastare questa tendenza. Questo in parte è legato anche al fatto che il mercato georgiano è molto piccolo e le grandi corporation internazionali non hanno particolare interesse a tutelare la loro produzione qui. È facile immaginare che Bill Gates non soffra in modo particolare per il fatto che in Georgia la gente usa i suoi programmi illegalmente.
L’unico settore in cui ultimamente si è notato una maggiore attenzione nei confronti dei diritti d’autore è lo show business locale, che l’anno scorso ha deciso di dichiarare guerra alla pirateria. È stata fondata un’organizzazione dedicata che si impegna a far sì che nessuno violi i diritti d’autore di cantanti, registi e scrittori georgiani. In pratica però, anche in questo caso i risultati sono limitati. L’interesse per il pop georgiano, ad esempio, nel complesso è basso e in pochi comprano album di autori locali, anche perché costano tre volte di più dei dischi dei grandi gruppi internazionali importati illegalmente.
Prospettive
In questo momento non vi sono idee realistiche su come lo Stato possa obbligare i propri cittadini a pagare per ciò che possono ottenere gratis in qualsiasi momento. Se si decidesse di mettere in prigione tutti i "pirati", bisognerebbe incarcerare metà Paese, inclusa la maggior parte dei parlamentari, che sui propri computer personali utilizzano a loro volta software illegale.
Il governo georgiano in questi ultimi anni è riuscito a cambiare sostanzialmente il funzionamento del sistema fiscale e a costringere privati e aziende a pagare le tasse. Ora i negozi fanno gli scontrini, pagano le tasse e questo è fondamentale. Per lo Stato era questione di vita o di morte, non vi erano alternative. Ma allo Stato georgiano non cambia niente se Bill Gates o Shakira ricevono la propria quota di diritti d’autore.
La situazione è resa ancor più difficile dal fatto che nessuno percepisce l’installazione di un programma piratato o l’acquisto di CD e DVD non originali come un reato e tantomeno come qualcosa di immorale. È difficile immaginare come questo possa cambiare nel breve periodo.