Georgia: il blitz contro l’Ispettorato di stato

E’ un’istituzione che si era guadagnata la fiducia della società civile georgiana, svolgendo il suo ruolo di controllo e indagine su tutela e violazione della privacy. A due anni dalla sua nascita, la maggioranza parlamentare ha però deciso con un blitz lo scorso dicembre di chiudere l’Ispettorato di stato

26/01/2022, Marilisa Lorusso -

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L'Ispettore di stato Londa Toloraia (screenshot dal sito dell'Ispettorato)

Nella Georgia indipendente fra le questioni che hanno riguardato la violazione dei diritti della persona vi sono la tutela della privacy – incluso l’uso delle intercettazioni di comunicazioni private – e il comportamento delle forze dell’ordine. Proprio per affrontare queste due criticità, che sono state entrambe oggetto di misure di riforma, è stato creato uno specifico organo indipendente, l’Ispettorato di stato.

Come indica lo stesso sito dell’Ispettorato , quest’ultimo è nato nel 2019, ereditando le funzioni del precedente Ufficio di Ispettorato per la Protezione dei Dati Personali. Le sue mansioni sono il controllo della liceità del trattamento dei dati personali, il monitoraggio delle attività investigative e il monitoraggio delle attività svolte nella banca dati centrale statale. A queste funzioni – nonostante le perplessità dei rappresentanti della società civile sull’accorpamento di più funzioni in un unico organo – si è aggiunta quella di indagine imparziale sui reati commessi dai rappresentanti delle forze dell’ordine, dai funzionari di stato o persone equiparate. Questo implica anche indagini su reati commessi con l’uso della violenza o oltraggio alla dignità personale di una vittima.

L’Ispettorato è capeggiato da un Ispettore di stato eletto dal parlamento per 6 anni. La prima eletta è stata Londa Toloraia, la cui candidatura è venuta dall’area di Giorgi Gakharia, nel 2019 delfino del Partito Sogno Georgiano, che proprio quell’anno sarebbe divenuto primo ministro.

Il Blitz

Tutto questo in verità si può già riscrivere al passato, perché l’Ispettorato di stato è stato colpito da un vero e proprio blitz della maggioranza di governo.

Fino a dicembre l’Ispettorato ha lavorato nel pieno rispetto della propria routine, incluso esprimere opinioni sulla riforma del Codice di Procedura Penale in corso nella parte che lo riguardava, lamentando a proposito una posizione di subalternità rispetto al potente – e spesso criticato – ufficio del Procuratore della Repubblica. L’Ispettorato si è distinto nei due anni di esercizio delle sue funzioni per una buona indipendenza dal governo, il che ne ha fatto un organo apprezzato dalle ONG locali. A novembre l’Ispettorato ha richiamato il governo e l’amministrazione carceraria a rispettare la dignità e la privacy del detenuto Mikheil Saakashvili nella tormentata vicenda carceraria che ne ha visto il trasferimento forzato da un carcere all’altro, poi in un ospedale militare, e più recentemente di nuovo in carcere. Proprio per il trattamento riservato a Saakashvili a inizio dicembre l’Ispettorato ha multato il ministero di Giustizia e i Servizi penitenziari rispettivamente con 500 e 2000 lari (143 e 574 euro) per violazione dei dati personali. Ha altresì imposto alle parti di cancellare dai propri canali di divulgazione e comunicazione con il pubblico i filmati riguardanti il detenuto Saakashvili e postati senza la sua autorizzazione.

Inevitabile che queste posizioni creassero degli attriti fra i differenti organi dello stato, ma è nella stessa logica dell’avere un Ispettorato che vigila e che in quanto tale, può contestare comportamenti o misure adottate.

Inaspettatamente il 24 dicembre Sogno Georgiano ha resa manifesta l’intenzione di sciogliere l’Ispettorato, scorporarne le funzioni in due nuove agenzie lasciando a casa tutto il personale e quindi ricreando tutto da zero. Il tutto con una procedura legale accelerata, in modo da entrare nel nuovo anno con l’iter normativo compiuto.

Un autentico blitz: l’Ispettore di stato era in congedo di maternità e ha appreso quindi dai media di essere in via di licenziamento insieme a tutto il proprio staff, più di 100 impiegati. Non solo: buona parte del personale delle ambasciate occidentali era rientrato nei paesi di origine per le vacanze natalizie. L’Ispettorato era stato creato con la consulenza dei partner occidentali ed è uno strumento ritenuto utile per garantire la divisione e il bilanciamento dei poteri all’interno dello stato, uno strumento di sviluppo democratico.

Il colpo di spugna finale

Molte le proteste contro il blitz natalizio: hanno denunciato l’accaduto le ONG, le opposizioni, molte ambasciate – prima fra tutte quella americana -, l’Unione Europea, il Consiglio d’Europa, e infine l’Ufficio dell’Onu per i diritti umani che ha ricordato l’importanza dell’Ispettorato anche per la prevenzione del reato di tortura.

Fra le istituzioni georgiane hanno reagito lo stesso Ispettorato e l’ufficio dell’Ombudsperson che ha denunciato anche l’incostituzionalità del licenziamento in massa e senza giusta causa dei dipendenti pubblici. Su questo punto Sogno georgiano ha fatto un passo indietro e modificato la legge: le nuove agenzie che subentreranno all’Ispettorato assorbiranno i dipendenti dello stesso. Ma questo non vale per i vertici, e quindi non per Londa Toloraia e i suoi più stretti collaboratori. Un attacco ad personam che pare punire l’indipendenza dimostrata, nonché l’ex delfino Gakharia passato nelle fila dell’opposizione.

Sulla questione Toloraia si è espressa apertamente anche la presidente della Repubblica Salomè Zourabishvili. La presidente ha sottolineato come l’intera manovra non contribuirà a pacificare la polarizzazione nel paese, a rafforzare fiducia nella buona fede dell’operato del governo e alla sicurezza dei diritti dei lavoratori, ma ha anche sottolineato gli aspetti della minaccia alla parità di genere e il demansionamento che colpisce professionalmente una donna in posizione apicale durante la sua assenza per maternità.

Lo stesso coro nazionale che si è espresso contro la nuova, frettolosa, legge, si è rivolto alla presidente perché ponesse il proprio veto al provvedimento normativo. In verità il gesto sarebbe stato largamente simbolico, perché il veto presidenziale può essere aggirato da una maggioranza semplice. I numeri parlano chiaro: la maggioranza semplice è di 76 voti, Sogno Georgiano ha 84 seggi.

Il gesto comunque avrebbe avuto un valore di critica, che Salomè Zourabishvili ha deciso di non esercitare. Con una procedura accelerata, in sessione plenaria eccezionale il 30 dicembre, la legge che scioglie l’Ispettorato e dà vita a due nuovi organi è stata votata, 81 voti a favore e sette contrari. A inizio anno la Zourabishvili l’ha firmata, e dal 1 marzo l’Ispettorato smetterà di esistere.

Il 12 gennaio la Corte della città di Tbilisi ha dato ragione al ministero di Giustizia e ai Servizi penitenziari che si erano appellati contro l’Ispettorato cancellandone le multe.

Un colpo di spugna che non può non sembrare l’ennesimo tassello nel mosaico dell’involuzione democratica del paese.

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