Garganide
Garganide è un breve diario di ciclo-viaggio sulle tracce e sulle immagini di eroi e dee, sante e santi, di ieri e di oggi. Una pedalata d’autunno nel Gargano, promontorio sacro e mistico, fatto di luoghi potenti e catartici

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Stazione di San Severo - Foto F. Fiori
Un viaggio in bici è sempre un’avventura, non per forza epica ma di certo rustica. Nell’accezione rinnovata di cavalleresca, legata all’asfalto o alla terra, alle strade o ai sentieri, agli insetti che li attraversano, alle piante che li invadono, agli incontri che l’andare lento regala. Pedalare, come camminare o veleggiare, è un’avventura, nel significato originario della parola latina advenire, ossia cose che devono avvenire, che accadranno.
Un’avventura che, sulle vie del Gargano, diventa pellegrinaggio, non per forza religioso ma di certo fantasioso. Intreccio tra realtà e magia, sacro e profano, elegante e kitsch, dicibile e indicibile. Non c’è strada che non porti a santuario o convento; non c’è sentiero che non sia punteggiato da grotta o ipogeo.

foto F. Fiori
Il Gargano è un promontorio mistico, a patto che lo si attraversi fuori stagione e fuori rotta. Il Gargano è un promontorio sacro, a patto che lo si esplori senza fretta e senza obblighi. In queste condizioni allora un viaggio nel Gargano diventa un morgenlandfahrt, un pellegrinaggio in Oriente e il piccolo, omonimo libro di Herman Hesse, un utile talismano per il viandante, anche quello in sella a un ferreo corsier.
Garganide è un breve diario di ciclo-viaggio sulle tracce e sulle immagini di eroi e dee, sante e santi, di ieri e di oggi. Perché si vedono da lontano o si fiutano da vicino i luoghi di Diomede e Afrodite, di Sant’Eufemia e San Michele, del veneratissimo Padre Pio da Pietrelcina e dello sconosciuto erbaiolo Giovanni da San Marco in Lamis, a suo modo veggente.
Luoghi comunque potenti e catartici, anche per chi è senza fede e con poche speranze, visti i tempi. Perché se le ore offline in sella sono esercizio trascendente, in una dimensione ecologica ed eterea, quando si scende i minuti online sono immersione avvilente, in un mondo guerrafondaio e insanguinato.
Garganide è un anello in senso orario, che si apre e si chiude a San Severo, nei profumi ottobrini del mosto. Un paesone contadino della Capitanata, uno snodo ferroviario direi poetico, perché lì si scende venendo da nord sulla lunga, cinematografica Ferrovia Adriatica (vedi ….) e di lì parte la breve, teatrale Ferrovia del Gargano, un altro binario adriatico che arriva fino a Peschici Calenella.
Ma direi che proprio di lì per chi pedala o cammina, incomincia il viaggio misterico che porta all’Isola di Sant’Eufemia, alla Grotta di San Michele, alla tomba di Padre Pio, ai misteri della Foresta Umbra. Sempre che un cane non vi sbrani o una maga non vi circuisca o uno stregone non vi depisti.












