Fondi di Coesione europei e sostenibilità ambientale nei Balcani
Già nello scorso settennato dei fondi di coesione europei sono stati dedicati molti miliardi di euro alla tutela ambientale. 9 miliardi sono andati ai paesi Ue del Sud Est Europa
A fronte della sempre maggiore consapevolezza dei rischi legati agli effetti del cambiamento climatico (Eurobarometro sul cambiamento climatico, 2021 ), la sostenibilità ambientale è diventata una priorità nell’agenda dell’Unione europea. Lo si evince per esempio dalla decisione dell’Unione di perseguire l’obiettivo della neutralità climatica entro il 2050. La novità in questo ambito è data soprattutto dal fatto che il proposito di zero emissioni nette è divenuto giuridicamente vincolante per gli stati membri, perché sancito dalla Legge europea sul clima. Il cosiddetto Green Deal europeo definisce invece il piano d’azione per raggiungere la neutralità climatica. Un altro esempio più recente è l’approvazione da parte del Parlamento europeo della proposta della Commissione di porre fine alle vendite di automobili nuove a combustibili fossili a partire dal 2035.
Nonostante questa “accelerazione verde”, l’Unione Europea non ha scoperto solo negli ultimi anni la propria anima ecologista. Infatti, anche le sue politiche di coesione hanno spesso avuto – ed avranno ancora di più – una chiara tendenza alla soluzione diretta del problema del cambiamento climatico. Dei 390 miliardi di euro previsti per le politiche di coesione nel periodo 2014-2020 (Unione europea: politiche di coesione e sud-est Europa), oltre 52 miliardi sono stati destinati ad azioni e progetti aventi un potenziale impatto sulla sostenibilità ambientale (qui i dati ). Queste risorse sono state quasi interamente allocate tramite il Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (ERDF, acronimo inglese) e il Fondo di Coesione (CF). Inoltre, la maggior quota di risorse (dati 2021) è stata destinata ad interventi che hanno riguardato l’efficientamento energetico dell’infrastruttura pubblica (circa 10 miliardi) e la prevenzione e gestione dei rischi climatici (6,5 miliardi). Seguono poi gli investimenti nei trasporti pubblici urbani a basse emissioni (circa 5 miliardi) e l’efficientamento energetico delle abitazioni private (circa 4 miliardi). Tuttavia, è bene ricordare che non sono solamente i fondi di coesione a finanziare la transizione verde, ma tutto l’insieme dei fondi strutturali europei.
Per quanto riguarda le risorse dei fondi di coesione destinate ai sei paesi di maggiore interesse per OBC Transeuropa tra quelli affiliati all’Unione europea è utile ricordare che questi hanno beneficiato di un totale di circa 62 miliardi nella pianificazione settennale del bilancio dell’Unione 2014-2020. Di questi all’incirca 9 miliardi di euro (dati 2021) hanno contribuito a finanziare progetti improntati alla sostenibilità ambientale. Essi sono stati così ripartiti:
- Romania quasi 4 miliardi
- Grecia 1,7 miliardi
- Bulgaria 1,2 miliardi
- Croazia 1,2 miliardi
- Slovenia 670 milioni
- Cipro 120 milioni
I progetti finanziati all’interno di questi territori balcanici sono stati numerosi. Le aree di intervento principali hanno riguardato la protezione dell’ambiente e l’uso efficiente delle risorse naturali, le attività economiche a bassa emissione e l’adattamento e la prevenzione del rischio del cambiamento climatico.
Un esempio a tale proposito è l’ammodernamento dell’impianto di trattamento delle acque reflue nella regione slovena di Zahodna che è il quarto più grande in Slovenia e tratta le acque reflue di sei municipalità. L’intento principale del progetto è stato quello di migliorare lo stato ecologico del fiume Kamniška Bistrica, proteggendo le fonti di acqua potabile. Tuttavia, la dimensione dell’azione è andata ben oltre l’aspetto tecnologico, perché ha coinvolto anche la sfera dell’educazione e del comportamento umano: i dipendenti dell’impianto e i cittadini interessati sono stati istruiti su argomenti quali la protezione dell’ambiente e l’uso efficiente dell’acqua e di altre risorse naturali.
Un altro esempio riguarda la rigenerazione dei canali del fiume Edessaios in Grecia , un intervento accompagnato anche dal recupero di aree verdi pubbliche e dalla creazione di passeggiate pedonali. Questo intervento ha avuto come ulteriore obiettivo quello di ricollegare le diverse aree della cittadina Edessa, prima frammentata a causa delle ramificazioni del fiume.
Poi sono molteplici i progetti legati all’“energia verde” finanziati con i fondi di Coesione. Tra essi la creazione di turbine eoliche per la produzione di energia rinnovabile in Romania e l’installazione di pannelli fotovoltaici su edifici pubblici in Croazia . L’elenco completo dei progetti può essere individuato e seguito tramite le pagine web ufficiali dell’Unione Europea .
Per il periodo 2021-2027 l’Unione europea ha deciso di destinare il 30% del Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (ERDF) e quasi il 40% del Fondo di Coesione (CF) verso obiettivi compatibili con la propria agenda climatica. In particolare, la politica e i Fondi di Coesione saranno sempre più indirizzati verso misure di efficientamento energetico, interventi di adattamento ai cambiamenti climatici, nonché implementazione delle energie rinnovabili ed espansione dell’economia circolare.