Ex-ju: una seconda giovinezza per Tex Willer e Zagor
Tex Willer, Zagor, Comandante Mark, Dylan Dog… eroi che hanno accompagnato generazioni di lettori jugoslavi. E che ora risorgono grazie al lavoro appassionato della casa editrice Veseli Četvrtak
(Pubblicato originariamente da Novosti , selezionato e tradotto da Le Courrier des Balkans e OBCT)
I fumetti più popolari della ex-Jugoslavia festeggiano 50 anni. Il 25 gennaio 1968 il quotidiano di Novi Sad Dnevnik lanciava la mitica Zlatna Serija («Serie d’oro»), fumetti rilegati con una striscia gialla sul lato sinistro della copertina Zlatna Serija è poi uscita con la case editrice Lunov Magnus strip e le sue edizioni sono diventate molto popolari: Tex Willer, Zagor, Comandante Mark, Il Grande Blek, Capitan Miki, Dylan Dog e altri sono stati gli eroi di numerose generazioni di giovani jugoslavi.
Nel 1993 Zlatna Serija e Lunov Magnus strip hanno chiuso i battenti. Da allora questi fumetti sono divenuti preziose reliquie, nostalgici ricordi dei tempi passati. L’iniziativa di Veseli Četvrtak, editore belgradese che ha fatto rinascere la mitica serie, renderà sicuramente felice più di una persona. Un’intervista con Dušan Mladenović, all’origine di questo progetto un po’ pazzo.
Grazie a voi Zlatna Serija, la collezione culto dei fumetti, è di nuovo nelle edicole. Da dove quest’idea?
Mi ha seguito tutta la vita. Amo i fumetti da allora e la concezione geniale di Zlatna Serija mi ha sempre incantato.
Mi ha lungamente tormentato che un simbolo così potente della nona arte non sia sopravvissuto ad un avvenimento così stupido e tragico come sono stati gli anni ’90. Ho passato anni a pensare a nuove raccolte ma non ho mai abbandonato la speranza che, un giorno, Zlatna Serija ritornasse. Ne ho addirittura sognato a più riprese. In sogni molto dettagliati vi erano edizioni immaginarie con fumetti immaginari venduti in chioschi immaginari in piazze immaginarie di città immaginarie. Ero pronto a tutto per partecipare alla nascita di un progetto che ereditasse questa raccolta.
I fumetti della Zlatna Serija e di Lunov Magnus strip sono divenuti di culto. Dal punto di vita editoriale, cosa significa partecipare alla rinascita di tale leggenda? Siete sotto pressione?
Sì, sono diventati di culto e quindi non è stato facile per noi convincerci della fattibilità di quest’avventura. Era opportuno farlo? Era un’idea così forte, folle e pericolosa che per lungo tempo non ho avuto il coraggio di affrontarla concretamente.
Questo genere di cose può trasformarsi in un completo successo o in un grande fallimento, senza vie di mezzo. Ho avuto bisogno di molto tempo per farla emergere. Poi, quando mi sono ascoltato parlarne per la prima volta, ero certo che si doveva fare. Ma ho dovuto trovare risposte ad innumerevoli domande. Io penso di aver lanciato il concetto, ma il verdetto finale spetterà ai lettori.
Mi pesa sulle spalle una grande responsabilità, ma per un innamorato dei fumetti come me, corrisponde ad un immenso piacere.
Che vendite ha avuto il primo numero?
Il fatto che usciremo con un secondo parla da solo. Il primo è stato venduto in tempi record. Solo pochi anni fa sarebbe sembrato impossibile. Sul nostro mercato i fumetti che funzionano sono le edizioni care a bassa tiratura, non il contrario.
I numeri della nuova raccolta hanno due copertine, una rétro e una moderna. Avete arruolato disegnatori conosciuti come il leggendario Bane Kerac ma anche le star della nuova generazione: Aleksa Gajić, Milan Jovanović, Goran Sudžuka…
È stato uno dei nostri più grandi dilemmi: fare copertine nello spirito della raccolta di cinquant’anni fa o rappresentative dell’edizione del XXI secolo? Siamo arrivati alla conclusione che le due versioni erano entrambe indispensabili e, in accordo con l’editore italiano Sergio Bonelli, abbiamo coinvolto autori locali.
Il principale marchio di fabbrica di Zlatna Serija, a parte la famosa striscia gialla, è che le copertine erano realizzate da disegnatori jugoslavi. La lista di buoni artisti nella nostra regione non è mai stata tanto lunga e abbiamo la ferma intenzione di offrire a ciascuno la possibilità di disegnare col proprio stile gli eroi leggendari della Zlatna Serija.
Alcuni autori sono più moderni, altri più classici ma rappresentano tutti l’eccellenza e non dubito della qualità del loro lavoro.
Negli anni ’70 alcuni numeri vendettero più di 100.000 copie. È stato creato un pubblico e i fumetti divennero molto popolari e commercialmente validi. Questo è servito da base per alcuni autori eccellenti negli anni ’80, che avevano un pubblico per cui disegnare. La nuova serie sarà in grado di contribuire nello stesso modo?
In misura minore, ma questo non ci deve scoraggiare. Ci sono stati due grandi cambiamenti tra quell’epoca e noi: la Jugoslavia è sparita ed è apparso Internet. L’una e l’altra son stati creati con l’idea di riunire e connettere ma alla fine, nella pratica, il risultato di entrambe le esperienze è stato ed è ancora quello di alienare le persone.
La nuova Zlatna Serija ha un potenziale di connessione con persone che è da 25 anni che non sfogliano un fumetto ma, in parallelo, ci sforziamo di attirare giovani che non conoscono la nona arte, di spiegare loro perché i fumetti rappresentano una produzione di qualità e perché non vi è alternativa ad arricchirsi l’anima e lo spirito attraverso la lettura. Anche gli ex lettori ora divenuti genitori devono aiutarci in questa direzione.
Come ha reagito il pubblico della regione, al di fuori della Serbia?
Fuori dalla Serbia il pubblico si limita a qualche decina di entusiasti. In termini generali, al di là delle nostre frontiere, c’è poco interesse per i fumetti in serbo. Questo avviene senza dubbio perché, sia in Macedonia che in Croazia vi sono editori specializzati e quindi i lettori non sentono il bisogno di edizioni “local-straniere”.
I libri che avete pubblicato in occasione del trentesimo anniversario di Dylan Dog, il detective del soprannaturale, sono impressionanti. Si può dire che Dylan Dog sia divenuto un vero e proprio fenomeno della cultura pop?
Anche se è Zagor l’eroe che si considera il più popolare nell’ex-Jugoslavia, Dylan Dog lo tallona da vicino. Con la nostra edizione monumentale dell’album “Madri e padri”, lo scorso anno, che celebrava i trent’anni dalla sua prima apparizione in Serbia, abbiamo ricordato al pubblico appisolato che ogni mese possono trovare nelle edicole una nuova edizione della serie e che Dylan Dog è ad una svolta editoriale. La casa editrice Sergio Bonelli ci ha detto che questa raccolta era la migliore di Dylan Dog al mondo e questo è ben più di quanto osassimo sperare per un grande formato stampato in 500 esemplari.
Per questa raccolta abbiamo selezionato alcune eccellenti avventure di Dylan Dog e le abbiamo riunite in un’edizione che noi giudicavamo la migliore possibile. I lettori hanno riconosciuto la qualità del progetto e lo sforzo fatto. Abbiamo applicato lo stesso concetto agli albi de “Il Grande Tex” tra cui il più conosciuto è quello disegnato da Magnus, il padre di Alan Ford e noi non nascondiamo la nostra ambizione di realizzare le migliori edizioni al mondo di tutti questi fumetti per i veri amanti del genere.
In questi ultimi dieci anni i fumetti sono diventati un media interessante e diversificato. Ciononostante occupano ancora uno spazio marginale in Serbia. Cambierà?
Facciamo di tutto affinché avvenga così ma è illusorio aspettarsi le tirature degli anni ’70 e ’80. Questo però non deve scoraggiare, la battaglia non è terminata. I fumetti non sono morti, al contrario, sono più vivi che mai. Dobbiamo solo reclutare una nuova armata di lettori che sapranno rendersene conto.
Negli ultimi vent’anni i fumetti sono diventati un libro con copertina rigida che si compra nelle librerie specializzate o si prendono in prestito in biblioteca. Sono spariti dalle edicole. Come fare, in queste condizioni, ad attirare un nuovo pubblico?
Speriamo di seguire entrambi i segmenti, appassionati e grande pubblico. Pubblichiamo quindi raccolte con la copertina rigida per librerie specializzate ma anche edizioni a tiratura più ampia, disponibili pressoché in tutte le edicole del paese. Ci sforziamo di mantenere i fumetti nelle edicole perché è il modo migliore di raggiungere il grande pubblico anche se è spesso difficile, a causa delle logiche dei distributori.
Attualmente, in Serbia, le edicole sono dei piccoli negozi di alimentari, con alcol, cibo e sigarette e vi è sempre meno posto per la carta stampata, ad esclusione dei tabloid. Ma ci siamo impegnati così tanto per riportare i fumetti nelle edicole che non ci faremo cacciare senza lottare.
Inoltre ci sforziamo di sfruttare tutti i vantaggi di Internet per entrare in contatto con ogni potenziale lettore. Grazie a questo speriamo di sedurre un pubblico più giovane. Il nostro lavoro è una lotta costante per più giustizia, la stessa che conducono gli eroi dei nostri fumetti. Zagor, Tex Willer e Dylan Dog non abbandonano mai le loro nobili cause. E nemmeno noi.