Eurovision 2016: Ucraina, Russia e tatari

L’Ucraina si è aggiudicata l’edizione 2016 di Eurovision, tenutasi a Stoccolma sabato scorso. Ha vinto infatti la cantautrice Jamala, con una canzone che evoca la deportazione dei tatari di Crimea nel 1944 da parte di Stalin.

Il vero nome di Jamala è Susana Jamaladynova, ed è lei stessa una tatara di Crimea, mai rientrata a casa dopo l’annessione russa della regione nel 2014. I suoi genitori vivono tutt’ora lì.

Il testo è stato interpretato da molti come una denuncia dell’annessione della Crimea da parte della Russia nel 2014. Del resto la stessa Jamala non lo ha nascosto. “Se vinco significa che i cittadini europei sono pronti ad ascoltare il dolore degli altri ed a provare compassione per loro”, ha dichiarato al Guardian poco prima che iniziasse la competizione. “Certo che scrivo anche del 2014. Questi due anni hanno aggiunto tristezza alla mia vita. Provate ad immaginare, siete una creativa, una cantante ma non potete andare a casa per due anni. Io vedo mio nonno su Skype, ha 90 anni ed è malato ma non posso andare a trovarlo. Cosa dovrei fare, cantare belle canzoni e dimenticarmi di tutto? Non posso farlo”.

Dopo il trionfo la cantante ha fatto comunque un appello affinché trionfi la pace e l’amore.

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