Estival 2025: il sogno europeo che perseguiamo

Un momento di incontro, di riflessione, di confronto. L”Estival 2025 è stata però soprattutto l’occasione per ragionare su un’idea di Europa radicata nella difesa di democrazia e diritti fondamentali, contro ogni guerra, capace di aprirsi e mettersi in discussione

15/05/2025, Redazione -

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Lo staff di OBCT nel chiostro della sede CCI a Trento - foto OBCT

Beh sì, diciamolo: ci siamo divertiti all’Estival 2025. Chi organizza e gestisce eventi di più giorni, insieme a vari partner, con tanti panel e relatori che intervengono e con numerosi argomenti da affrontare, sa bene la fatica e l’impegno che servono per rendere un festival interessante, partecipato, e alla fine anche divertente.

I temi toccati nella due giorni sono stati particolarmente attuali, relatrici e relatori di alto livello hanno trovato un pubblico partecipe che ha spesso rilanciato il dibattito con domande importanti, stimolando ulteriormente il dialogo delle tavole rotonde.

Questi semplici ma preziosi ingredienti hanno reso Estival uno spazio di analisi e approfondimento ma anche di confronto, un luogo dove si sono imparate cose nuove e soprattutto, come spesso accade in queste occasioni, dove si saldano legami e se ne creano di nuovi, scambiandosi esperienze e opinioni.

Una delle questioni che sicuramente è riecheggiata in più panel è stato il ruolo dell’attuale Unione europea, sia per quanto riguarda le questioni ambientali e il rapporto con la società civile schierata e impegnata nella difesa e nella conservazione dell’ambiente, sia per quanto concerne le questioni legate alla protezione dei valori fondamentali dell’Europa, dello stato di diritto, della libertà di espressione, quei valori che invocano gli studenti in Serbia ma che l’UE, in particolare la Commissione, pare fatichi a sentire. Non da ultimo il grande tema dell’allargamento, delle sue sfide e della sua effettiva e sincera possibilità.

Dalle discussioni è emerso che l’UE deve riconquistare la sua credibilità come punto di riferimento sia per quei paesi che vogliono aderire sia per gli stati membri che già ne fanno parte. L’UE non può permettersi di avere doppi standard quando si tratta di diritti umani, rimanere assente o  non tenere conto delle opinioni dei suoi cittadini e di coloro che pur appartenendo a paesi non ancora membri ne condividono i valori fondamentali.

Tempo fa tra colleghi di OBCT abbiamo provato a ragionare sulla nostra idea di Europa, su quale sia l’Europa che sentiamo il bisogno urgente di far crescere e rafforzare. Una sintesi potrebbe essere la seguente.

Serve un’Unione europea molto più determinata ed efficace nella difesa della democrazia, dello stato di diritto, della libertà di espressione e dei diritti fondamentali – compresi quelli delle persone migranti.

Serve un’Europa capace di dotarsi di strumenti di deterrenza, ma non certo con un programma di riarmo su base nazionale. Serve un’Europa disposta a lavorare alla crescita di una comune difesa europea, che  abbia  al centro la sicurezza delle persone prima della  sicurezza degli stati.

Soprattutto, serve un’Unione europea più attenta a costruire le condizioni per una vera sicurezza internazionale duratura imperniata sulla giustizia e il diritto internazionale, sul riconoscimento del ruolo dei tribunali internazionali e delle Nazioni Unite, capace di assumersi le proprie responsabilità tanto a difesa dell’Ucraina quanto della Palestina, dove è in atto un genocidio con la complicità di vari Paesi europei, tra cui l’Italia. 

Infine serve un’Europa più generosa e aperta, che includa finalmente i Paesi che da decenni attendono di entrare a far parte dell’UE e che abbandoni le politiche di militarizzazione dei confini esterni e di respingimento dei migranti. L’UE del futuro deve prendere consapevolezza  del fatto che le nostre relazioni con il Sud globale sono ancora molto spesso violente, estrattiviste e oppressive, e agire per superare la sua eredità coloniale.

Siamo  convinti che molti dei relatori della due giorni di Estival e buona parte della comunità di affezionati che ha seguito i vari interventi, ora disponibili online, condivida molto della nostra visione dell’Europa. Il nostro intento è che una piccola cosa come l’Estival possa portare un contributo perché questa Europa si realizzi.

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