Essere antifascisti in Bosnia: una necessità

La rivista Dani ha intervistato Adina Žuga, attivista del gruppo che ha dato vita al primo squat antifascista di Sarajevo (vedi sul portale di di Le Courrier des Balkans la versione francese dell’intervista).

Azione Antifascista (AFA), questo il nome del gruppo, ha occupato uno dei numerosi stabili abbandonati della città per trasformarlo in “luogo in cui vivere e spazio di espressione e socialità”. Gli obiettivi di AFA, che collabora con gruppi simili di Prijedor, Bijeljina e Banja Luka in iniziative quali ad esempio la giornata della fascia bianca , sono la lotta ad ogni forma di discriminazione, incluse quelle basate sull’orientamento sessuale.

Secondo Adina, nella generazione post bellica in Bosnia Erzegovina la tolleranza è completamente assente, così come la comprensione o l’interesse per quanto abbiano da dire persone appartenenti ad altri gruppi nazionali e l’antifascismo in Bosnia Erzegovina è “necessario, dato che il paese è organizzato in maniera totalmente discriminatoria.”

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Brevi

  • Il Consiglio nazionale giovanile della Serbia (KOMS) ha pubblicato nelle scorse settimane il suo consueto sondaggio annuale sui giovani in Serbia. Dall’indagine, condotta tra aprile e maggio 2024, emerge che il 49% degli intervistati intende lasciare il paese.

    27/08/2024, Redazione -

  • Lo sport è spesso un grande generatore di storie di riscatto individuale e sociale, e le Olimpiadi di Parigi non hanno fatto eccezione. Tra le tante storie, quella di Božidar Andreev però si fa notare. 

    23/08/2024, Lorenzo Ferrari -

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