Esma Redžepova: regina della musica rom e della pace

Nata a Šuto Orizari, canta da oltre 50 anni la musica del suo popolo, rom e macedone. Migliaia di concerti in giro per il mondo di cui un terzo per motivi umanitari. Definita la Regina della musica gitana e ‘seconda Madre Teresa’. Per la sua attività culturale e umanitaria è stata candidata due volte al Nobel per la Pace e ha ricevuto numerosi riconoscimenti. Un’intervista

11/04/2011, Claudia Gelmi -

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Esma Redžepova, copertina del disco Songs of Macedonian Gipsy

Esam Redžepova, macedone rom di madre musulmana e padre ebreo, nata nel 1943 nel comune di Šuto Orizari, da 50 anni indiscussa rappresentante mondiale della musica gitana di cui viene definita la Regina. E’ considerata la ‘Madre Teresa di Macedonia’ per la sua attività umanitaria a sostegno di bambini, donne e anziani. Oltre ai suoi figli naturali ha cresciuto altri 47 bambini in condizioni economiche e sociali difficili e oggi è la nonna di 123 nipoti.

Lo scorso 2 aprile ha suonato a Trento in chiusura del forum ‘Il mondo in casa su immigrazione e media’. Riproponiamo l’intervista realizzata a Esma Redžepova, apparsa il 3 aprile 2011 sul Corriere del Trentino e sul Corriere dell’Alto Adige (edizioni locali del Corriere della Sera) a firma di Claudia Gelmi

"Amo l’Italia, gli italiani mi ricordano il mio popolo: festoso e triste allo stesso tempo". Con queste parole la cantante macedone Esma Redžepova ha messo piede in Trentino, dove ieri (ndr: 2 aprile 2011) ha tenuto un concerto al teatro S. Marco di Trento, a chiusura della tre giorni del forum Il mondo in casa su immigrazione e media, promosso da Cinformi, Provincia di Trento, Ordine dei giornalisti e Federazione nazionale della stampa. Definita «the queen of the Gypsies», Esma Redzepova attraversa da mezzo secolo i Paesi del mondo, facendo conoscere la musica macedone delle proprie origini fino nei più lontani luoghi del pianeta.

Ha all’attivo migliaia di concerti di cui circa un terzo eseguiti per cause umanitarie. È stata candidata al Premio Nobel per la Pace ("se mai riceverò il Nobel, sarà il Nobel dei Rom, popolo che non ha mai fatto guerre, non ha mai invaso nessuno e non ha mai considerato la terra una proprietà", ha dichiarato) e ha ricevuto innumerevoli riconoscimenti internazionali per il suo impegno civile e sociale. La Redžepova ha portato ieri sera per la prima volta in regione i ritmi balcanici della sua terra, accompagnata come sempre dal suo Ensemble Teodosievski, composto da sette virtuosi musicisti rom.

La sua musica è conosciuta in tutto il mondo. Quanto la musica può unire i popoli, soprattutto nella loro diaspora?

"Le basti sapere che il prossimo 10 aprile (ndr: ieri) riceverò un importante premio a Istanbul per la mia azione di riavvicinamento dei popoli balcanici. Porto ai popoli della ex Jugoslavia un piatto variegato di musica dei Balcani e specialmente di musica Rom. Benché in Macedonia non vi siano pregiudizi nei loro confronti e la convivenza sia naturale, nel resto dei Balcani, dopo la dissoluzione della Jugoslavia dove i Rom vivevano molto bene, vi sono posti in cui non possono nemmeno mettere piede in un ristorante".

Alla musica ha sempre affiancato un impegno a favore del suo popolo, realizzando una scuola di musica, un museo di arte e tradizioni locali e vari centri per bambini. Cosa l’ha spinta verso questa «missione»?

"Dopo la musica il mio secondo amore è la beneficienza. La metà di quello che guadagno la metto a disposizione per progetti di aiuto. A me basta una stanza pulita e mangiare due volte al giorno. Anche nella Jugoslavia di Tito cantavo senza ricevere compensi o devolvevo l’incasso ai bambini. Ho cresciuto quarantasette “figli” e li ho fatti tutti studiare. Fin da bambina mi dicevo: “quando sarò grande, se avrò dei soldi, li darò in beneficienza”. La vita ha fatto sì che questo sogno si avverasse. In questo momento sto realizzando a Skopje un museo di ottocento metri quadri nella zona delle ambasciate, che intendo lasciare alla comunità".

I suoi concittadini l’hanno definita la «seconda Madre Teresa» della Macedonia. Come vive questa investitura?

"Sono molto umile rispetto a questa cosa, perché penso che quello che ha fatto lei sia veramente difficile da raggiungere: Madre Teresa ha consacrato la sua vita a Dio e alla gente. Io faccio solo la mia parte".

La musica di Esma Redžepova è stata protagonista anche nella mattinata di ieri (sabato 2 aprile), quando nel corso della trasmissione L’altra Europa di Radio24 la giornalista di Osservatorio Balcani e Caucaso di Rovereto Marjola Rukaj ha parlato del Dossier sui bazar dei Balcani che sta curando con Osservatorio nell’ambito del Programma di cooperazione tra Italia e sud est Europa SeeNet II, il quale coinvolge anche la Provincia di Trento. Marjola Rukaj ha proposto una rassegna di musiche tipiche dei bazar balcanici, luoghi in cui la voce di Esma Redžepova si diffonde da quando esiste.

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