Elezioni in Serbia: il voto albanese
Gli albanesi della valle di Presevo sono divisi sulla partecipazione alle elezioni parlamentari serbe del 21 gennaio prossimo. Tirana e Pristina spingono ufficialmente per il voto, ma c’è anche chi chiede la creazione di istituzioni parallele
Di Arben Atashi, per Koha Ditore, 6 gennaio 2007
Traduzione di Nerimane Kamberi per Le Courrier des Balkans, e di Carlo Dall’Asta per Osservatorio sui Balcani
L’opposizione viene da alcuni partiti politici albanesi locali. Il Primo ministro albanese, Sali Berisha, ha fatto appello ai partiti politici albanesi della valle affinché prendano parte a queste elezioni. Sali Berisha aveva incontrato i rappresentanti di questi partiti lo scorso dicembre, e in quell’occasione aveva mostrato di essere a favore di una partecipazione alle elezioni serbe. La discordia tra i partiti albanesi della valle arriva nel momento in cui in Albania si pone il problema delle elezioni amministrative. Mentre le elezioni in Serbia sono strettamente legate alla situazione in Kosovo, dato che l’annuncio delle proposte di Martti Ahtisaari sullo status del Kosovo è stato fatto precisamente in ragione di queste elezioni.
La «Coalizione degli Albanesi della valle di Presevo» si dichiara a favore
Due partiti politici albanesi della valle parteciperanno alle elezioni in Serbia, in quanto «Coalizione degli Albanesi della valle di Presevo»: il Partito per l’azione democratica (PVD), di Riza Halimi, e l’Unione democratica della valle (UDL), di Skender Destani. La lista di questa coalizione avrà sulle schede elettorali il numero 17, e parteciperà alle elezioni in qualità di coalizione di partiti politici rappresentanti di minoranze nazionali. 3.145 elettori hanno sostenuto con la loro firma la partecipazione di questi due partiti.
Il leader del Partito per l’azione democratica, Riza Halimi, ha giustificato la partecipazione del suo partito col sostegno «delle forze politiche più importanti in Kosovo e in Albania». L’Associazione dei veterani dell’UPCMB si è espressa in modo categorico contro la partecipazione, e ha invitato i partiti politici a non prendere parte a queste elezioni. Questa associazione ha definito «trafficanti che fanno i propri interessi nel nome del popolo albanese» i responsabili politici che vogliono partecipare alle elezioni. Il movimento democratico del progresso di Jonuz Musliu ed il Partito democratico di Ragmi Mustafa sono ugualmente ostili alla partecipazione.
Il governo del Kosovo è per partecipare…
La portavoce del governo del Kosovo, Ulpiana Lama, ha dichiarato a Koha Ditore che il governo ritiene che gli albanesi della valle debbano partecipare alle elezioni. «Noi abbiamo domandato pubblicamente che essi partecipino alle elezioni e continuiamo a ripetere questo appello». Ha sottolineato che il miglior modo di risolvere i problemi degli albanesi della valle era la via istituzionale. A proposito della divisione tra i partiti, Ulpiana Lama ha espresso la valutazione che «le divisioni sono l’espressione di un processo democratico», ricordando allo stesso tempo che non si tratta di discordia ma di «differenze sulle prospettive politiche».
I partiti politici del Kosovo hanno delle posizioni abbastanza diversificate sulla partecipazione alle elezioni. Ma in maggioranza non sembrano aver dibattuto la questione. Mentre il vicepresidente della Commissione per la cooperazione internazionale e l’integrazione del Partito democratico del Kosovo (PDK), Bajram Rexhepi, sostiene che tale questione non è stata discussa, Jakup Krasniqi afferma che il PDK riconosce la decisione dei partiti politici della valle di Presevo sulla loro partecipazione o meno alle elezioni. Jakup Krasniqi ha dichiarato che il PDK sostiene la decisione dei rappresentanti legittimi che hanno il sostegno popolare ma, a proposito della decisione di Riza Halimi di partecipare alle elezioni, Krasniqi ha aggiunto che, secondo lui, Riza Halimi non rappresenta nessuno.
Ernest Luma, consigliere del presidente dell’Alleanza per l’avvenire del Kosovo (AAK), afferma che questo partito ha una posizione chiara su tale questione. L’AAK insiste sul rispetto della volontà politica degli albanesi della valle. Sulla questione se partecipare o meno alle elezioni, Ernest Luma risponde che «l’AAK chiede un coordinamento e una via istituzionale per la risoluzione dei problemi», rifiutando però di esprimere una posizione del partito, pro o contro la partecipazione.
…e i partiti radicali sono contrari
Fino ad ora il solo partito politico del Kosovo ad essersi espresso pubblicamente contro la partecipazione è l’LKCK. Il leader di questo partito, Smajl Latifi, ha dichiarato che questa partecipazione andrebbe a legittimare «l’occupazione serba», e che non c’è alcuna ragione per cui gli albanesi della valle debbano partecipare a queste elezioni. Attualmente, secondo lui, la soluzione per gli albanesi della valle sarebbe la creazione di istituzioni parallele, grossomodo simili a quelle del Kosovo negli anni ’90. Smajl Latifi pensa che la posizione del governo sia irresponsabile e che l’appello di Sali Berisha rappresenti un passo indietro.
Anche l’LPK, guidato da Emrush Xhemajli, è contrario alla partecipazione alle elezioni serbe. Emrush Xhemajli ha dichiarato che gli albanesi della valle non devono partecipare alle elezioni, e che devono unificare le loro posizioni. Secondo Emrush Xhemajli, il processo elettorale rivela numerosi paradossi, dato che la comunità internazionale chiede agli albanesi della valle di partecipare alle elezioni, mentre i serbi del Kosovo rifiutano di integrarsi nelle istituzioni kosovare.