Elezioni in Macedonia, procura speciale sotto assedio
Con le elezioni anticipate alle porte, in Macedonia la tensione politica si concentra sulla Procura speciale, nata per far chiarezza sullo scandalo delle intercettazioni illegali che ha scosso il paese
Mentre si avvicinano le tanto attese elezioni anticipate dell’undici dicembre, già rinviate due volte nel corso di quest’anno, l’Ufficio del procuratore speciale (UPS) ha annunciato l’apertura di un nuovo caso, denominato in codice "Target". Dieci agenti ed ex agenti dei servizi segreti sono sotto inchiesta con l’accusa di aver partecipato alle intercettazioni illegali di quasi seimila cittadini tra il 2008 e il 2015.
Fatime Fetai, vicecapo dell’ufficio, ha dichiarato che gli agenti sono indagati per aver effettuato intercettazioni telefoniche senza autorizzazione del tribunale, violando in tal modo "i diritti e le libertà fondamentali dei cittadini". L’indagine si basa su dati ottenuti dai pm da uno dei tre operatori telefonici i cui utenti sono stati intercettati.
Per i media filo-governativi e il partito al governo, nel frattempo, è diventato d’abitudine diffamare l’UPS e il procuratore capo Katica Janeva. Alla luce del maggiore controllo sull’imparzialità dei media previsto per i cento giorni precedenti le elezioni anticipate, si può concludere che l’UPS è finito sotto attacco al posto dell’opposizione.
La procura speciale
La procura ad hoc è stata costituita l’anno scorso, dopo lo scandalo intercettazioni illegali, con l’unico obiettivo di indagare le presunte malefatte del governo emerse dal contenuto delle comunicazioni intercettate illegalmente.
Come comunicato dall’Ufficio stesso nella sua seconda relazione, sono in corso 38 indagini preliminari: 16 basate su registrazioni audio diffuse pubblicamente e 22 su intercettazioni inedite e sconosciute al pubblico. Le indagini riguardano intercettazioni illegali, finanziamento illecito dei mezzi di comunicazione, svariate violazioni della procedura di appalto pubblico, evasione fiscale, riciclaggio di denaro, vari casi di corruzione e abuso d’ufficio e autorizzazioni ufficiali, operazioni finanziarie, illegalità nelle procedure relative a lavori di costruzione e così via.
"Tuttavia, nonostante l’obbligo legale, l’UPS… ha incontrato alcune difficoltà dal punto di vista della cooperazione inter-istituzionale, e molte istituzioni hanno mostrato mancanza di rispetto per le richieste presentate sulla base di autorizzazioni e diritti previsti dalla legge", sottolinea la relazione.
UPS sotto attacco al posto dell’opposizione
In un comunicato, il partito di governo VMRO-DPMNE ha accusato Katica Janeva di aver cospirato con il leader del partito d’opposizione SDSM, Zoran Zaev, e aver avviato una campagna politica. "Sarebbe stato più corretto nei confronti dei cittadini se Katica Janeva si fosse candidata ufficialmente nelle liste del SDSM, invece di abusare la propria posizione ufficiale", afferma il comunicato.
In un altro attacco a Janeva, il quotidiano filogovernativo Vecer ha pubblicato una presunta copia della quota di adesione versata al partito SDSM, sostenendo che Janeva fosse già membro dell’opposizione prima di essere eletta Procuratore speciale. La Procura, in un comunicato sul proprio sito web, ha respinto le accuse sostenendo che il documento non è originale.
In una serie di azioni che Balkan Insight ha definito un’"azione coordinata", la Procura ordinaria e la Corte penale di Skopje hanno messo sotto attacco Janeva e il suo team, con calunnie dai toni e tempistiche analoghe agli attacchi della maggioranza. In entrambi i casi, lunghe lettere anonime accusavano Janeva di disinformazione e grave mancanza di professionalità che starebbe danneggiando la categoria dei procuratori.
Una delle poche organizzazioni che si sono espresse a sostegno dell’UPS è stata lo Helsinki Committee for Human Rights della Macedonia, che attraverso un comunicato scritto ha condannato i continui attacchi provenienti da diversi rami delle istituzioni statali, sottolineando che "se la Procura ordinaria fosse stata professionale, rispettando l’ordinamento e creando un clima di rispetto per la legge, non ci sarebbe stato alcun bisogno di formare l’UPS". Il riferimento è alla relazione 2015 dell’UE, che sottolineava la regressione del sistema giudiziario del paese. Si chiede inoltre pieno sostegno al procuratore speciale da parte delle istituzioni.
"I risultati delle riforme dell’ultimo decennio sono compromessi dalle reali e potenziali interferenze politiche nel lavoro della magistratura. Le questioni in sospeso già individuate nelle precedenti relazioni devono ancora essere affrontate. È urgente porre rimedio a queste interferenze per evitare ulteriori ricadute. Le strutture legislative e istituzionali già in essere vanno messe a frutto, in buona fede e nello spirito previsto", afferma il rapporto.
Elezioni
Su iniziativa della Commissione elettorale centrale, i leader dei partiti che partecipano alle elezioni hanno firmato un codice per un processo elettorale giusto e democratico.
Le elezioni anticipate dovrebbero porre fine alla lunga crisi politica che affligge il paese da oltre un anno. Il 21 novembre, in base all’Accordo di Pržino raggiunto fra i quattro maggiori partiti politici con l’obiettivo di creare le condizioni e le procedure reciprocamente accettabili per elezioni regolari e democratiche, la campagna è finalmente iniziata. Fra le questioni chiave, naturalmente, la riforma dei media, con la creazione di una commissione temporanea per il monitoraggio e sanzionamento delle scorrettezze.
In questo clima, i media filo-governativi hanno cambiato strategia. Impossibilitati ad attaccare frontalmente l’opposizione e sovrapporre allo stato il partito di governo, stanno aggredendo invece l’UPS, dipingendolo come complice dell’opposizione in un complotto volto a minare lo stato.