E’ morto Mišo, simbolo di Sarajevo

Čika Mišo è stato per sessant’anni l’unico lustrascarpe di strada di Sarajevo. Simbolo della città e diventato attrazione turistica, è stato così importante da apparire in tanti documentari e racconti. E’ morto ieri di infarto.

“Ero il Marlon Brando di Sarajevo. Non mi sono mai vergognato né del mio lavoro di lustrascarpe né di essere Rom. Il mio soprannome, Mišo, me lo ha dato il mio allenatore di box. Ero uno degli atleti migliori… ho smesso quando mi sono innamorato di Džemila…”. Così si racconta Čika Mišo, (Zio Mišo) nel documentario “Lica Ulica” (Visi di strada) di Sanela Kapetanoviċ (TV Sarajevo, 2009). 

Ogni mattina alle 10.00 si presentava puntuale sulla Titova Ulica, la via dedicata al Maresciallo Tito, per iniziare la sua giornata di "ulični čistač". Lo sciuscià della capitale bosniaca ha lavorato senza interruzioni, persino durante l’assedio della città, per sessant’anni.

Husein Hasani nasce in Kosovo nel 1931 e arriva a Sarajevo all’età di 15 anni assieme alla famiglia. A 21 anni prende in eredità il lavoro del padre che allora svolgeva nel quartiere di Marijin Dvor. "Per decenni è stato uno dei più conosciuti simboli di Sarajevo" ha dichiarato oggi Dervo Sejdić, presidente dell’Unione dei Rom di Bosnia Erzegovina, a Radio Sarajevo.

Un simbolo tale da ricevere un riconoscimento speciale dalla Città di Sarajevo e nel 2009 gli è valsa la donazione di un appartamento da parte del Cantone omonimo. Racconta il quotidiano Oslobodjenje di oggi  che la figura di Čika Mišo è stata così importante da essere ripresa in tanti documentari e racconti.

Čika Mišo era una leggenda, tanto da diventare famoso anche tra i turisti stranieri e segnalato sulle guide. Fino all’ultimo, scrive Oslobodjenje, ha seguito alla lettera ciò che aveva sempre dichiarato pubblicamente: nella vita è importante non “sporcarsi la faccia” e vivere onestamente fino alla fine.

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