Tra le sue opere più famose, ricordo in particolare i suoi episodi di “Vinni Pukh ” (la versione sovietica di Winnie the Pooh, l’orsetto che siamo abituati ad immaginare nella versione gialla e paffuta dell’omonimo cartone Disney), “Le vacanze di Bonifacio ” (sul ritorno in Africa di un leone da circo) e “L’isola ”, palma d’oro a Cannes come miglior corto nel 1974.
I cartoni di Khitruk hanno avuto un successo straordinario e sono oggi parte di quel patrimonio di cartoni e film che nei paesi dell’ex-Urss vengono ricordati e citati frequentemente, anche da giovani cresciuti dopo il crollo dell’Unione.
In passato, mi è capitato di usare il “Vinni Pukh” di Khitruk per presentare la complessità linguistica del Daghestan. Avendo trovato su YouTube le versioni in àvaro, lezghi e lak del cartone, ho riunito in un unico video gli stessi 30 secondi del cartone nelle tre lingue (v. in basso).
In Daghestan si parlano decine di lingue. I principali gruppi etnici sono àvaro (29,4% della popolazione del Daghestan secondo il censimento del 2010), dargin (17%), cumucco (14,9%), lezgin (13,3%), e lak (5,6%).
LINK: RFE/RL
Brevi
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