Serbia | |
Dopo la fuga – Valeria Scrilatti
Dopo la fuga dalle guerre degli anni ’90 risiedono ancora in campi collettivi o baracche. Per loro la riconquista della stabilità inizia dalla dimensione domestica: il sogno della casa esprime l’ambizione di una vita normale. Un fotoreportage realizzato in Serbia da Valeria Scrilatti
In Serbia si trovano ancora oggi circa 70.000 rifugiati, provenienti dalla Bosnia e dalla Croazia e oltre 210.000 sfollati interni, provenienti dal Kosovo. Questo progetto è stato realizzato entrando nelle case e nelle stanze dei centri collettivi nei quali molti di loro ancora risiedono. La riconquista della stabilità inizia dalla dimensione domestica. Il sogno della casa esprime l’ambizione di una vita normale. Qualcuno l’ha conquistata, qualcuno la sta ancora progettando e altri, per diversi motivi, non ne avranno mai la possibilità. After the escape nasce come progetto di ricerca sulla condizione dei rifugiati e come riflessione sul desiderio di normalità e sicurezza che per qualcuno è ancora oggi la più importante conquista. ©ValeriaScrilatti/n-ost
In Serbia si trovano ancora oggi circa 70.000 rifugiati, provenienti dalla Bosnia e dalla Croazia e oltre 210.000 sfollati interni, provenienti dal Kosovo. Questo progetto è stato realizzato entrando nelle case e nelle stanze dei centri collettivi nei quali molti di loro ancora risiedono. La riconquista della stabilità inizia dalla dimensione domestica. Il sogno della casa esprime l’ambizione di una vita normale. Qualcuno l’ha conquistata, qualcuno la sta ancora progettando e altri, per diversi motivi, non ne avranno mai la possibilità. After the escape nasce come progetto di ricerca sulla condizione dei rifugiati e come riflessione sul desiderio di normalità e sicurezza che per qualcuno è ancora oggi la più importante conquista. ©ValeriaScrilatti/n-ost
In Serbia si trovano ancora oggi circa 70.000 rifugiati, provenienti dalla Bosnia e dalla Croazia e oltre 210.000 sfollati interni, provenienti dal Kosovo. Questo progetto è stato realizzato entrando nelle case e nelle stanze dei centri collettivi nei quali molti di loro ancora risiedono. La riconquista della stabilità inizia dalla dimensione domestica. Il sogno della casa esprime l’ambizione di una vita normale. Qualcuno l’ha conquistata, qualcuno la sta ancora progettando e altri, per diversi motivi, non ne avranno mai la possibilità. After the escape nasce come progetto di ricerca sulla condizione dei rifugiati e come riflessione sul desiderio di normalità e sicurezza che per qualcuno è ancora oggi la più importante conquista. ©ValeriaScrilatti/n-ost
In Serbia si trovano ancora oggi circa 70.000 rifugiati, provenienti dalla Bosnia e dalla Croazia e oltre 210.000 sfollati interni, provenienti dal Kosovo. Questo progetto è stato realizzato entrando nelle case e nelle stanze dei centri collettivi nei quali molti di loro ancora risiedono. La riconquista della stabilità inizia dalla dimensione domestica. Il sogno della casa esprime l’ambizione di una vita normale. Qualcuno l’ha conquistata, qualcuno la sta ancora progettando e altri, per diversi motivi, non ne avranno mai la possibilità. After the escape nasce come progetto di ricerca sulla condizione dei rifugiati e come riflessione sul desiderio di normalità e sicurezza che per qualcuno è ancora oggi la più importante conquista. ©ValeriaScrilatti/n-ost
In Serbia si trovano ancora oggi circa 70.000 rifugiati, provenienti dalla Bosnia e dalla Croazia e oltre 210.000 sfollati interni, provenienti dal Kosovo. Questo progetto è stato realizzato entrando nelle case e nelle stanze dei centri collettivi nei quali molti di loro ancora risiedono. La riconquista della stabilità inizia dalla dimensione domestica. Il sogno della casa esprime l’ambizione di una vita normale. Qualcuno l’ha conquistata, qualcuno la sta ancora progettando e altri, per diversi motivi, non ne avranno mai la possibilità. After the escape nasce come progetto di ricerca sulla condizione dei rifugiati e come riflessione sul desiderio di normalità e sicurezza che per qualcuno è ancora oggi la più importante conquista. ©ValeriaScrilatti/n-ost
In Serbia si trovano ancora oggi circa 70.000 rifugiati, provenienti dalla Bosnia e dalla Croazia e oltre 210.000 sfollati interni, provenienti dal Kosovo. Questo progetto è stato realizzato entrando nelle case e nelle stanze dei centri collettivi nei quali molti di loro ancora risiedono. La riconquista della stabilità inizia dalla dimensione domestica. Il sogno della casa esprime l’ambizione di una vita normale. Qualcuno l’ha conquistata, qualcuno la sta ancora progettando e altri, per diversi motivi, non ne avranno mai la possibilità. After the escape nasce come progetto di ricerca sulla condizione dei rifugiati e come riflessione sul desiderio di normalità e sicurezza che per qualcuno è ancora oggi la più importante conquista. ©ValeriaScrilatti/n-ost
In Serbia si trovano ancora oggi circa 70.000 rifugiati, provenienti dalla Bosnia e dalla Croazia e oltre 210.000 sfollati interni, provenienti dal Kosovo. Questo progetto è stato realizzato entrando nelle case e nelle stanze dei centri collettivi nei quali molti di loro ancora risiedono. La riconquista della stabilità inizia dalla dimensione domestica. Il sogno della casa esprime l’ambizione di una vita normale. Qualcuno l’ha conquistata, qualcuno la sta ancora progettando e altri, per diversi motivi, non ne avranno mai la possibilità. After the escape nasce come progetto di ricerca sulla condizione dei rifugiati e come riflessione sul desiderio di normalità e sicurezza che per qualcuno è ancora oggi la più importante conquista. ©ValeriaScarlatti/n-ost
In Serbia si trovano ancora oggi circa 70.000 rifugiati, provenienti dalla Bosnia e dalla Croazia e oltre 210.000 sfollati interni, provenienti dal Kosovo. Questo progetto è stato realizzato entrando nelle case e nelle stanze dei centri collettivi nei quali molti di loro ancora risiedono. La riconquista della stabilità inizia dalla dimensione domestica. Il sogno della casa esprime l’ambizione di una vita normale. Qualcuno l’ha conquistata, qualcuno la sta ancora progettando e altri, per diversi motivi, non ne avranno mai la possibilità. After the escape nasce come progetto di ricerca sulla condizione dei rifugiati e come riflessione sul desiderio di normalità e sicurezza che per qualcuno è ancora oggi la più importante conquista. ©ValeriaScrilatti/n-ost
In Serbia si trovano ancora oggi circa 70.000 rifugiati, provenienti dalla Bosnia e dalla Croazia e oltre 210.000 sfollati interni, provenienti dal Kosovo. Questo progetto è stato realizzato entrando nelle case e nelle stanze dei centri collettivi nei quali molti di loro ancora risiedono. La riconquista della stabilità inizia dalla dimensione domestica. Il sogno della casa esprime l’ambizione di una vita normale. Qualcuno l’ha conquistata, qualcuno la sta ancora progettando e altri, per diversi motivi, non ne avranno mai la possibilità. After the escape nasce come progetto di ricerca sulla condizione dei rifugiati e come riflessione sul desiderio di normalità e sicurezza che per qualcuno è ancora oggi la più importante conquista. ©ValeriaScrilatti/n-ost
In Serbia si trovano ancora oggi circa 70.000 rifugiati, provenienti dalla Bosnia e dalla Croazia e oltre 210.000 sfollati interni, provenienti dal Kosovo. Questo progetto è stato realizzato entrando nelle case e nelle stanze dei centri collettivi nei quali molti di loro ancora risiedono. La riconquista della stabilità inizia dalla dimensione domestica. Il sogno della casa esprime l’ambizione di una vita normale. Qualcuno l’ha conquistata, qualcuno la sta ancora progettando e altri, per diversi motivi, non ne avranno mai la possibilità. After the escape nasce come progetto di ricerca sulla condizione dei rifugiati e come riflessione sul desiderio di normalità e sicurezza che per qualcuno è ancora oggi la più importante conquista. ©ValeriaScrilatti/n-ost
In Serbia si trovano ancora oggi circa 70.000 rifugiati, provenienti dalla Bosnia e dalla Croazia e oltre 210.000 sfollati interni, provenienti dal Kosovo. Questo progetto è stato realizzato entrando nelle case e nelle stanze dei centri collettivi nei quali molti di loro ancora risiedono. La riconquista della stabilità inizia dalla dimensione domestica. Il sogno della casa esprime l’ambizione di una vita normale. Qualcuno l’ha conquistata, qualcuno la sta ancora progettando e altri, per diversi motivi, non ne avranno mai la possibilità. After the escape nasce come progetto di ricerca sulla condizione dei rifugiati e come riflessione sul desiderio di normalità e sicurezza che per qualcuno è ancora oggi la più importante conquista. ©ValeriaScrilatti/n-ost
In Serbia si trovano ancora oggi circa 70.000 rifugiati, provenienti dalla Bosnia e dalla Croazia e oltre 210.000 sfollati interni, provenienti dal Kosovo. Questo progetto è stato realizzato entrando nelle case e nelle stanze dei centri collettivi nei quali molti di loro ancora risiedono. La riconquista della stabilità inizia dalla dimensione domestica. Il sogno della casa esprime l’ambizione di una vita normale. Qualcuno l’ha conquistata, qualcuno la sta ancora progettando e altri, per diversi motivi, non ne avranno mai la possibilità. After the escape nasce come progetto di ricerca sulla condizione dei rifugiati e come riflessione sul desiderio di normalità e sicurezza che per qualcuno è ancora oggi la più importante conquista. ©ValeriaScrilatti/n-ost
In Serbia si trovano ancora oggi circa 70.000 rifugiati, provenienti dalla Bosnia e dalla Croazia e oltre 210.000 sfollati interni, provenienti dal Kosovo. Questo progetto è stato realizzato entrando nelle case e nelle stanze dei centri collettivi nei quali molti di loro ancora risiedono. La riconquista della stabilità inizia dalla dimensione domestica. Il sogno della casa esprime l’ambizione di una vita normale. Qualcuno l’ha conquistata, qualcuno la sta ancora progettando e altri, per diversi motivi, non ne avranno mai la possibilità. After the escape nasce come progetto di ricerca sulla condizione dei rifugiati e come riflessione sul desiderio di normalità e sicurezza che per qualcuno è ancora oggi la più importante conquista. ©ValeriaScrilatti/n-ost
In Serbia si trovano ancora oggi circa 70.000 rifugiati, provenienti dalla Bosnia e dalla Croazia e oltre 210.000 sfollati interni, provenienti dal Kosovo. Questo progetto è stato realizzato entrando nelle case e nelle stanze dei centri collettivi nei quali molti di loro ancora risiedono. La riconquista della stabilità inizia dalla dimensione domestica. Il sogno della casa esprime l’ambizione di una vita normale. Qualcuno l’ha conquistata, qualcuno la sta ancora progettando e altri, per diversi motivi, non ne avranno mai la possibilità. After the escape nasce come progetto di ricerca sulla condizione dei rifugiati e come riflessione sul desiderio di normalità e sicurezza che per qualcuno è ancora oggi la più importante conquista. ©ValeriaScrilatti/n-ost
In Serbia si trovano ancora oggi circa 70.000 rifugiati, provenienti dalla Bosnia e dalla Croazia e oltre 210.000 sfollati interni, provenienti dal Kosovo. Questo progetto è stato realizzato entrando nelle case e nelle stanze dei centri collettivi nei quali molti di loro ancora risiedono. La riconquista della stabilità inizia dalla dimensione domestica. Il sogno della casa esprime l’ambizione di una vita normale. Qualcuno l’ha conquistata, qualcuno la sta ancora progettando e altri, per diversi motivi, non ne avranno mai la possibilità. After the escape nasce come progetto di ricerca sulla condizione dei rifugiati e come riflessione sul desiderio di normalità e sicurezza che per qualcuno è ancora oggi la più importante conquista. ©ValeriaScrilatti/n-ost
In Serbia si trovano ancora oggi circa 70.000 rifugiati, provenienti dalla Bosnia e dalla Croazia e oltre 210.000 sfollati interni, provenienti dal Kosovo. Questo progetto è stato realizzato entrando nelle case e nelle stanze dei centri collettivi nei quali molti di loro ancora risiedono. La riconquista della stabilità inizia dalla dimensione domestica. Il sogno della casa esprime l’ambizione di una vita normale. Qualcuno l’ha conquistata, qualcuno la sta ancora progettando e altri, per diversi motivi, non ne avranno mai la possibilità. After the escape nasce come progetto di ricerca sulla condizione dei rifugiati e come riflessione sul desiderio di normalità e sicurezza che per qualcuno è ancora oggi la più importante conquista. ©ValeriaScrilatti/n-ost
In Serbia si trovano ancora oggi circa 70.000 rifugiati, provenienti dalla Bosnia e dalla Croazia e oltre 210.000 sfollati interni, provenienti dal Kosovo. Questo progetto è stato realizzato entrando nelle case e nelle stanze dei centri collettivi nei quali molti di loro ancora risiedono. La riconquista della stabilità inizia dalla dimensione domestica. Il sogno della casa esprime l’ambizione di una vita normale. Qualcuno l’ha conquistata, qualcuno la sta ancora progettando e altri, per diversi motivi, non ne avranno mai la possibilità. After the escape nasce come progetto di ricerca sulla condizione dei rifugiati e come riflessione sul desiderio di normalità e sicurezza che per qualcuno è ancora oggi la più importante conquista. ©ValeriaScrilatti/n-ost
In Serbia si trovano ancora oggi circa 70.000 rifugiati, provenienti dalla Bosnia e dalla Croazia e oltre 210.000 sfollati interni, provenienti dal Kosovo. Questo progetto è stato realizzato entrando nelle case e nelle stanze dei centri collettivi nei quali molti di loro ancora risiedono. La riconquista della stabilità inizia dalla dimensione domestica. Il sogno della casa esprime l’ambizione di una vita normale. Qualcuno l’ha conquistata, qualcuno la sta ancora progettando e altri, per diversi motivi, non ne avranno mai la possibilità. After the escape nasce come progetto di ricerca sulla condizione dei rifugiati e come riflessione sul desiderio di normalità e sicurezza che per qualcuno è ancora oggi la più importante conquista. ©ValeriaScrilatti/n-ost
In Serbia si trovano ancora oggi circa 70.000 rifugiati, provenienti dalla Bosnia e dalla Croazia e oltre 210.000 sfollati interni, provenienti dal Kosovo. Questo progetto è stato realizzato entrando nelle case e nelle stanze dei centri collettivi nei quali molti di loro ancora risiedono. La riconquista della stabilità inizia dalla dimensione domestica. Il sogno della casa esprime l’ambizione di una vita normale. Qualcuno l’ha conquistata, qualcuno la sta ancora progettando e altri, per diversi motivi, non ne avranno mai la possibilità. After the escape nasce come progetto di ricerca sulla condizione dei rifugiati e come riflessione sul desiderio di normalità e sicurezza che per qualcuno è ancora oggi la più importante conquista. ©ValeriaScrilatti/n-ost
In Serbia si trovano ancora oggi circa 70.000 rifugiati, provenienti dalla Bosnia e dalla Croazia e oltre 210.000 sfollati interni, provenienti dal Kosovo. Questo progetto è stato realizzato entrando nelle case e nelle stanze dei centri collettivi nei quali molti di loro ancora risiedono. La riconquista della stabilità inizia dalla dimensione domestica. Il sogno della casa esprime l’ambizione di una vita normale. Qualcuno l’ha conquistata, qualcuno la sta ancora progettando e altri, per diversi motivi, non ne avranno mai la possibilità. After the escape nasce come progetto di ricerca sulla condizione dei rifugiati e come riflessione sul desiderio di normalità e sicurezza che per qualcuno è ancora oggi la più importante conquista. ©ValeriaScrilatti/n-ost
In Serbia si trovano ancora oggi circa 70.000 rifugiati, provenienti dalla Bosnia e dalla Croazia e oltre 210.000 sfollati interni, provenienti dal Kosovo. Questo progetto è stato realizzato entrando nelle case e nelle stanze dei centri collettivi nei quali molti di loro ancora risiedono. La riconquista della stabilità inizia dalla dimensione domestica. Il sogno della casa esprime l’ambizione di una vita normale. Qualcuno l’ha conquistata, qualcuno la sta ancora progettando e altri, per diversi motivi, non ne avranno mai la possibilità. After the escape nasce come progetto di ricerca sulla condizione dei rifugiati e come riflessione sul desiderio di normalità e sicurezza che per qualcuno è ancora oggi la più importante conquista. ©ValeriaScrilatti/n-ost
In Serbia si trovano ancora oggi circa 70.000 rifugiati, provenienti dalla Bosnia e dalla Croazia e oltre 210.000 sfollati interni, provenienti dal Kosovo. Questo progetto è stato realizzato entrando nelle case e nelle stanze dei centri collettivi nei quali molti di loro ancora risiedono. La riconquista della stabilità inizia dalla dimensione domestica. Il sogno della casa esprime l’ambizione di una vita normale. Qualcuno l’ha conquistata, qualcuno la sta ancora progettando e altri, per diversi motivi, non ne avranno mai la possibilità. After the escape nasce come progetto di ricerca sulla condizione dei rifugiati e come riflessione sul desiderio di normalità e sicurezza che per qualcuno è ancora oggi la più importante conquista. ©ValeriaScrilatti/n-ost
In Serbia si trovano ancora oggi circa 70.000 rifugiati, provenienti dalla Bosnia e dalla Croazia e oltre 210.000 sfollati interni, provenienti dal Kosovo. Questo progetto è stato realizzato entrando nelle case e nelle stanze dei centri collettivi nei quali molti di loro ancora risiedono. La riconquista della stabilità inizia dalla dimensione domestica. Il sogno della casa esprime l’ambizione di una vita normale. Qualcuno l’ha conquistata, qualcuno la sta ancora progettando e altri, per diversi motivi, non ne avranno mai la possibilità. After the escape nasce come progetto di ricerca sulla condizione dei rifugiati e come riflessione sul desiderio di normalità e sicurezza che per qualcuno è ancora oggi la più importante conquista. ©ValeriaScrilatti/n-ost
In Serbia si trovano ancora oggi circa 70.000 rifugiati, provenienti dalla Bosnia e dalla Croazia e oltre 210.000 sfollati interni, provenienti dal Kosovo. Questo progetto è stato realizzato entrando nelle case e nelle stanze dei centri collettivi nei quali molti di loro ancora risiedono. La riconquista della stabilità inizia dalla dimensione domestica. Il sogno della casa esprime l’ambizione di una vita normale. Qualcuno l’ha conquistata, qualcuno la sta ancora progettando e altri, per diversi motivi, non ne avranno mai la possibilità. After the escape nasce come progetto di ricerca sulla condizione dei rifugiati e come riflessione sul desiderio di normalità e sicurezza che per qualcuno è ancora oggi la più importante conquista. ©ValeriaScrilatti/n-ost
In Serbia si trovano ancora oggi circa 70.000 rifugiati, provenienti dalla Bosnia e dalla Croazia e oltre 210.000 sfollati interni, provenienti dal Kosovo. Questo progetto è stato realizzato entrando nelle case e nelle stanze dei centri collettivi nei quali molti di loro ancora risiedono. La riconquista della stabilità inizia dalla dimensione domestica. Il sogno della casa esprime l’ambizione di una vita normale. Qualcuno l’ha conquistata, qualcuno la sta ancora progettando e altri, per diversi motivi, non ne avranno mai la possibilità. After the escape nasce come progetto di ricerca sulla condizione dei rifugiati e come riflessione sul desiderio di normalità e sicurezza che per qualcuno è ancora oggi la più importante conquista. ©ValeriaScrilatti/n-ost
In Serbia si trovano ancora oggi circa 70.000 rifugiati, provenienti dalla Bosnia e dalla Croazia e oltre 210.000 sfollati interni, provenienti dal Kosovo. Questo progetto è stato realizzato entrando nelle case e nelle stanze dei centri collettivi nei quali molti di loro ancora risiedono. La riconquista della stabilità inizia dalla dimensione domestica. Il sogno della casa esprime l’ambizione di una vita normale. Qualcuno l’ha conquistata, qualcuno la sta ancora progettando e altri, per diversi motivi, non ne avranno mai la possibilità. After the escape nasce come progetto di ricerca sulla condizione dei rifugiati e come riflessione sul desiderio di normalità e sicurezza che per qualcuno è ancora oggi la più importante conquista. ©ValeriaScrilatti/n-ost
In Serbia si trovano ancora oggi circa 70.000 rifugiati, provenienti dalla Bosnia e dalla Croazia e oltre 210.000 sfollati interni, provenienti dal Kosovo. Questo progetto è stato realizzato entrando nelle case e nelle stanze dei centri collettivi nei quali molti di loro ancora risiedono. La riconquista della stabilità inizia dalla dimensione domestica. Il sogno della casa esprime l’ambizione di una vita normale. Qualcuno l’ha conquistata, qualcuno la sta ancora progettando e altri, per diversi motivi, non ne avranno mai la possibilità. After the escape nasce come progetto di ricerca sulla condizione dei rifugiati e come riflessione sul desiderio di normalità e sicurezza che per qualcuno è ancora oggi la più importante conquista. ©ValeriaScrilatti/n-ost
In Serbia si trovano ancora oggi circa 70.000 rifugiati, provenienti dalla Bosnia e dalla Croazia e oltre 210.000 sfollati interni, provenienti dal Kosovo. Questo progetto è stato realizzato entrando nelle case e nelle stanze dei centri collettivi nei quali molti di loro ancora risiedono. La riconquista della stabilità inizia dalla dimensione domestica. Il sogno della casa esprime l’ambizione di una vita normale. Qualcuno l’ha conquistata, qualcuno la sta ancora progettando e altri, per diversi motivi, non ne avranno mai la possibilità. After the escape nasce come progetto di ricerca sulla condizione dei rifugiati e come riflessione sul desiderio di normalità e sicurezza che per qualcuno è ancora oggi la più importante conquista. ©ValeriaScrilatti/n-ost
In Serbia si trovano ancora oggi circa 70.000 rifugiati, provenienti dalla Bosnia e dalla Croazia e oltre 210.000 sfollati interni, provenienti dal Kosovo. Questo progetto è stato realizzato entrando nelle case e nelle stanze dei centri collettivi nei quali molti di loro ancora risiedono. La riconquista della stabilità inizia dalla dimensione domestica. Il sogno della casa esprime l’ambizione di una vita normale. Qualcuno l’ha conquistata, qualcuno la sta ancora progettando e altri, per diversi motivi, non ne avranno mai la possibilità. After the escape nasce come progetto di ricerca sulla condizione dei rifugiati e come riflessione sul desiderio di normalità e sicurezza che per qualcuno è ancora oggi la più importante conquista. ©ValeriaScrilatti/n-ost
Le immagini sono state realizzate in Serbia nelle località di:
Smeredevo (centro collettivo di accoglienza)
Kraljevo (centro collettivo di accoglienza)
Junkovac, Municipalità di Lazarevac
Šušnjar , Municipalità di Lazarevac
Crkvenac , Municipalità di Svilajnac
Gložan, Municipalità di Svilajnac
Kusiljevo, Municipalità di Svilajnac