Dom
Alle Giornate degli autori nell’ambito della 82ª Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, verrà proiettato in prima nazionale il documentario "Dom" di Massimiliano Battistella. Racconta il ritorno di Mirela, rifugiata in Italia nel 1992 durante l’assedio di Sarajevo, con altri bambini dall’orfanotrofio Dom Bjelave

Dom
Dal documentario "Dom" di Massimiliano Battistella
Fonte: Ufficio stampa Storyfinders
"Dom", film documentario di Massimiliano Battistella sarà presentato in anteprima alle Giornate degli Autori e apre la sezione Notti Veneziane realizzata in accordo con Isola Edipo nell’ambito della 82ª Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia. Prodotto da Riccardo Biadene per KAMA Productions in coproduzione con Nihad Kreševljaković, MESS Sarajevo e con la partecipazione di Global Film Partners Amsterdam.
"Dom" racconta il ritorno di Mirela, una donna bosniaca rifugiata in Italia nel 1992, durante l’assedio di Sarajevo. Evacuata in Italia a 10 anni insieme ad altri 66 bambini dall’orfanotrofio Dom Bjelave sotto bombardamento, oggi Mirela vive a Rimini con la sua famiglia. Da questa opposta sponda dell’Adriatico che l’ha saputa accogliere, intraprende un viaggio per riconciliarsi con il proprio passato e tornare in Bosnia ad incontrare chi è rimasto, sulle tracce della madre e della propria identità ferita.
Tra incontri con amici d’infanzia e ricordi di bimba, il film intreccia memoria individuale e storia collettiva, dando voce a chi ha vissuto una delle più gravi tragedie del dopoguerra europeo. Il documentario si sviluppa attraverso un linguaggio intimo e visivo, che accompagna la prospettiva della protagonista e pone i bambini al centro del discorso, in modo lirico e come postura di sguardo. Il film è arricchito da prezioso materiale d’archivio e da una colonna sonora firmata dal compositore bosniaco Nedim Zlatar (Basheskia), noto per il suo lavoro con Denis Tanović.
"Dom racconta una storia profondamente personale, ma al contempo universale, di sradicamento e di ricerca di appartenenza. – spiega il regista – Raccontandola insieme a Mirela, ho voluto stare accanto a tutti quei bambini che la guerra sradica dal proprio contesto di vita e condanna ad una perenne ricerca delle proprie radici; per tutti estremamente dolorosa, per pochi, e Mirela tra questi, di riuscita riappropriazione”.
“Durante le riprese si è instaurato un dialogo creativo ed emotivo senza cesure tra campo e fuori campo, guidato da una consapevolezza etica supportata dal metodo dello psicodramma applicato in fase di riprese, grazie alla scommessa di un produttore anomalo che ha investito sulla preziosa collaborazione di una figura professionale inusuale nel contesto cinema, preposta all’ascolto e alla tutela di tutti i ruoli in gioco, troupe inclusa, e di Mirela soprattutto; in relazione alla camera, alla produzione sul set e all’intero arco temporale di lavorazione”.
Sarajevo e il suo assedio, il più lungo della storia moderna, tornano alla memoria nel trentesimo anniversario dell’epilogo di una guerra civile nel cuore dell’Europa. Emblema e monito di tante, troppe guerre cui continuiamo ad assistere in un quadro di crescente impotenza del diritto internazionale, che vede forse in questo conflitto uno degli snodi chiave del suo progressivo indebolimento. Dall’aprile 1992 la città fu posta sotto assedio e bombardata dalle posizioni sulle colline circostanti con artiglieria pesante e cecchini, causando oltre 12.000 morti, per lo più civili, e decine di migliaia di feriti. La guerra terminò dopo gli accordi di Dayton del novembre 1995, di cui quest’anno ricorre il trentennale, che posero ufficialmente termine alle ostilità e sancirono la fine del conflitto, lasciando il paese in parte ancora diviso tra le etnie serbo-bosniaca, croato-bosniaca e bosniaca musulmana, forse più per cause politiche e amministrative che per il reale sentimento della cittadinanza.
"Dom" vede la collaborazione autoriale della psicodrammaturga Lisa Pazzaglia, al montaggio Desideria Rayner con Giampiero Civico. La fotografia è firmata da Emanuele Pasquet. DOM è stato sviluppato nell’ambito del programma CPH:DOX 2024 e selezionato agli AJD Industry Days / Rough Cut di Sarajevo 2024.
I bambini di Bjelave
Il 18 luglio 1992 da Sarajevo sotto assedio partì verso l’italia un convoglio di bambini. 46 tra quelli prelevati dall’orfanotrofio di Bjelave, non sono mai rientrati in Bosnia: sono stati dati in adozione, nonostante genitori biologici in vita.
Leggi gli articoli dell’inchiesta "I bambini di Bjelave" realizzata nel 2018 da OBCT.




