Discorso di saluto di Mauro Cereghini, Direttore dell’Osservatorio sui Balcani
Questa è la terza giornata del viaggio Danube: Europe is Meeting.
Siamo partiti venerdì da Vienna, la Vienna multiculturale e musicale, ieri eravamo a Bratislava a parlare di economia solidale, di fair-trade, ogi siamo a Budapest e poi proseguiremo questo viaggio che ci porterà fino a Belgrado, attraverso le tappe di Vukovar e di Novi Sad.
Viaggiamo portando due messaggi, uno di festa, di contentezza e di valorizzazione del passo importante che avverrà da qui ad un anno, cioè l’ingresso di dieci nuovi paesi nell’unione europea. Il secondo messaggio che portiamo è quello di ricordare che lo sforzo, il percorso dell’allargamento non è ancora finito, manca ancora un pezzo importante, il sud est.
Passare attraverso Croazia, Serbia e Montenegro vuole significare il lanciare questo messaggio: "non possiamo fermarci qui, ma è necessario proseguire e creare l’Europa veramente unita". Lo scorso giugno, a Salonicco, questo concetto è stato sancito ufficialmente dall’Unione Europea, ora bisogna avviare passi concreti e rapidi verso questo percorso.
Noi pensiamo che anche il livello della società civile, degli enti locali, dei territori è importante in questo percorso; dobbiamo costruire reti pan-europee di contatti, campagne di lavoro comune fra ONG e società civili di tutta l’Europa, comprendendo anche quella del sud est, su temi specifici.
E’ un modo per anticipare quell’allargamento, quell’integrazione che noi auspichiamo avvenga molto presto.
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