Dalla Bosnia: Aufwiedersehen, caro marco…
Nel momento in cui si deve dire addio al "vecchio" marco che va in pensione, serpeggia un po’ di timore tra la gente, perché il marco è sempre stato un simbolo di progresso, di certezza economica
Lunghe file nelle banche della Bosnia-Erzegovina per effettuare il cambio delle valute estere europee. Ma la gente non si fida ancora dell’euro ed esprime una sentimento di nostalgia per la tanto apprezzata moneta tedesca.
Arriva l’euro. Tutti sanno che la Bosnia Erzegovina non fa parte della Comunità Europea, ma in questo paese molti rimpiangono l’addio al marco tedesco. Nonostante già da quattro anni in Bosnia si usasse la nuova moneta "marco convertibile", il suo "fratello tedesco" continuava ad essere la moneta più ambita. La gente ogni tanto teneva sui propri conti un po’ di dollari americani oppure franchi svizzeri, ma la piena fiducia la si poneva soltanto a favore della moneta tedesca. Oggi, nel momento in cui si deve dire addio al "vecchio" marco che va in pensione, serpeggia un po’ di timore tra la gente, perché il marco è sempre stato un simbolo di progresso, di certezza economica, mentre l’euro è una moneta nuova e quindi "cosa strana".
Dal 1° gennaio 2002, l’unica moneta legale in circolazione in Bosnia Erzegovina è quella locale, il marco convertibile (del valore di 0.51 euro), e quindi dipenderà dalla volontà dei singoli commercianti (solo quelli privati, perché a quelli statali è proibito usare altra moneta che non sia locale) accettare altre monete come euro, dollari o franchi svizzeri. Il processo di conversione delle monete di altri paesi, in uso in Bosnia, è iniziato da qualche tempo."Il vostro paese non è così povero come si pensava", ha dichiarato con una certa sorpresa Peter Nicol, cittadino straniero nominato dal FMI governatore della Banca centrale della Bosnia Erzegovina (CBBH), dopo aver visto la portata di marchi tedeschi che la sua banca ha già riconsegnato alle casse tedesche: fino ad ora 5 milioni in contanti. "Sono rimasto sorpreso da questa quantità di soldi convertiti, e sono convinto che i cittadini della Bosnia Erzegovina posseggono ancora almeno un milione di DM che verrà cambiato nei prossimi mesi" (Dnevni Avaz 19.12.2001).
Tutte le banconote restituite hanno superato il controllo e sono risultate in regola. Ciò non toglie che secondo il governatore Nicol esiste il pericolo di avere molte banconote false in circolazione. Si suppone che questi soldi siano rimasti finora celati nei "tesori segreti" e vengano tirati fuori verso il 15 febbraio, data di scadenza del periodo previsto per il cambio di valuta. Si tratta di un tempo molto breve, ed è per questo che i falsari potrebbero contare sulla confusione dell’ultimo minuto ed approfittarne.
Alla fine del mese di dicembre 2001, davanti alle banche si erano già formate lunghissime code. L’euro non era ancora arrivato e quindi i cittadini hanno cambiato i marchi tedeschi in loro possesso, preferendo i marchi convertibili alle altre monete. Infatti i marchi convertibili sono al primo posto tra le monete richieste, seguiti dai dollari americani, dai franchi svizzeri e dalla corona svedese, monete in uso in quei paesi – non dell’area euro – dove vive il maggior numero di bosniaci espatriati. Nel frattempo le banche proseguono la campagna di informazione per preparare la popolazione nel miglior modo possibile. Viene costantemente ricordato che il cambio dell’euro e del marco convertibile sarà fisso, cioè non cambierà nel tempo (1 euro = 1,95 KM, 1 KM = 0,51 euro).
Dal primo gennaio del 2002 è iniziato il periodo della cosiddetta "doppia circolazione", che durerà fino al 28 febbraio, per cui nelle banche bosniache si potrà effettuare il cambio di tutte le valute dei paesi dell’Unione Europea in marchi convertibili. Dopo questa data tali banconote potranno essere cambiate soltanto nei paesi d’origine (Oslobodjenje, 24.12.2001). La conversione in euro dei risparmi depositati sui conti correnti verrà effettuata automaticamente senza alcun costo per i correntisti, mentre il cambio delle banconote dei vari paesi europei presso gli sportelli bancari prevede il pagamento di una provvigione più o meno elevata a seconda delle banche.
La CBBH (Banca Centrale della Bosnia Erzegovina) rilascia ogni giorno un nuovo comunicato stampa, forse nel timore di trovarsi impreparata a ritardi nel processo di "pulizia" dalle varie valute europee. Quello del 21 dicembre scorso raccomandava vivamente alla popolazione di concludere le operazioni di conversione entro il 15 febbraio, per evitare la grande – e prevedibile – confusione degli ultimi giorni. La gente pare aver ascoltato con molta serietà questo consiglio e già da giorni le banche sono sempre più affollate…
Vedi anche: