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Da Belgrado: Voodoo Popeye
Musicista, scrittore, artista poliedrico, Voodoo Popeye è uno degli animatori della nuova scena culturale serba. La casa discografica Komuna ha pubblicato il suo ultimo "Tubed Sellotape"
Di Anna Battista
Anna Battista si occupa di letteratura contemporanea, musica e cultura underground. Vive a Glasgow e scrive per la rivista americana Erasing Clouds per la quale ha intervistato più volte l’autore serbo Aleksandar Zograf. Riceviamo e volentieri pubblichiamo la recensione dell’ultimo disco di Voodoo Popeye, Tubed Sellotape (Komuna)
Immaginate un ragazzo che vive in un lontano quartiere nei sobborghi di Belgrado. Immaginate che al nostro piaccia da morire far musica, ma non ha amici influenti nel mondo musicale che possano aiutarlo a sfondare. Il ragazzo comincia ad autoprodursi delle cassette, è roba economica dalla qualità pessima nulla di più, ma i suoi testi sono intelligenti ed originali. Passa del tempo e il ragazzo diventa famoso, la radio e la TV passano i suoi pezzi, una etichetta discografica lo cerca e gli fa un contratto. Sembra aver realizzato i suoi sogni, ma piuttosto che tradire i suoi ideali e dimenticare da dove viene, il nostro artista non si lascia plagiare e continua gli esperimenti musicali che aveva cominciato quando viveva nei sobborghi. Vi sembrerà una storia incredibile, ma è proprio quello che è capitato a Voodoo Popeye. Questo artista serbo dal nome incredibile che vive davvero nei sobborghi di Belgrado è diventato popolare nella sua nazione tanto da guadagnarsi un contratto con l’etichetta locale Komuna, cosa che comunque non gli ha impedito di creare la sua musica nel suo personalissimo stile.
Il nuovo album di Voodoo Popeye si intitola "Tubed Sellotape" e riserva più di una sorpresa a chi lo ascolta. Per prima cosa, contiene pezzi in latino e ungherese, cinese, arabo, ceco, serbo, russo, greco, spagnolo, italiano e naturalmente inglese per citare solo alcune lingue. Se questo non è
abbastanza per farvi definire quest’album eclettico e un po’ eccentrico, tenete bene in mente che a volte i pezzi di Voodoo Popeye sono dei lunghi dialoghi e monologhi o semplicemente degli ammiccanti strumentali.
"Children’s Influence on Drugs and Youth" è una presa in giro della turbodance; "Tarantula" è un mix di musiche arabe; "Sweet Dreams and Company", un dialogo completamente senza senso che ha luogo in un negozio di articoli sportivi, mentre "Francesca" è l’assurda storia della donna del titolo e del suo vibratore. I ritmi spagnoleggianti di "Paraffino", il trip hop di "My Hobby" e l’ultimo dialogo tra un ragazzo e una ragazza, "Turtle Rain", che si conclude con il ragazzo che riesuma il corpo di un amico morto per mostrare alla compagna il tatuaggio a forma di tartaruga che l’amico aveva sul sedere, il tutto su uno sfondo creato da rumori di vento che soffia, pioggia battente, musica celestiale e tam tam infernali, completano l’album. Voodoo Popeye è semplicemente un artista musicalmente sovversivo. Per quelli di voi che amano la sua musica, c’è una bella notizia: Voodoo Popeye ha scritto il suo primo romanzo che uscirà presto per la casa editrice serba Rende, diretta dallo scrittore Vladimir Arsenijevic, uno dei migliori autori contemporanei in Serbia. Per quelli che non lo sopportano c’è una brutta notizia: Voodoo Popeye avrà d’ora in poi tutto il successo che merita in Serbia come in Italia. Cominciate pure a preoccuparvi.
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