Croazia: incoraggianti primi passi del governo Sanader

Il neo primo ministro compie passi importanti nei confronti delle minoranze serba e italiana. Nelle prossime settimane sarà possibile valutare se Sanader ha davvero riformato l’Hdz o se è la debolezza del nuovo esecutivo a motivare queste aperture.

13/01/2004, Drago Hedl - Osijek

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Natale Ortodosso

"Questo governo è il governo di tutti i cittadini e per noi le minoranze rappresentano una ricchezza, non un problema." Il nuovo primo ministro della Croazia, Ivo Sanader, ha reso questa dichiarazione in Istria, di fronte ai rappresentanti della minoranza italiana a Umago, dove era intervenuto per le celebrazioni del nuovo anno. Il fatto che il primo ministro si sia recato in Istria solo pochi giorni dopo aver formato il governo, e che si sia rivolto direttamente alla minoranza italiana, rende evidente una significativa inversione di marcia nella politica dell’Hdz (partito della Unione Democratica Croata, ndr) di Sanader. Una cosa di questo genere sarebbe stata impossibile ai tempi di Franjo Tudjman, il predecessore di Sanader alla guida del partito. Tudjman considerava l’Istria come "la parte ribelle della Croazia", e non ha mai nascosto il proprio desiderio di "croatizzare" la regione.

E’ stata una sorpresa in sé il fatto che Sanader si sia indirizzato ai membri della minoranza italiana nella loro lingua. Il governatore istriano, Ivan Jakovcic, che aveva espresso forti dubbi alla notizia della vittoria dell’Hdz alle elezioni dello scorso 23 novembre, ha modificato il proprio atteggiamento dopo che Sanader ha promesso di sostenere tutti i progetti diretti allo sviluppo dell’Istria. Questa, che rappresenta la più sviluppata tra le regioni della Croazia, temeva che il governo Hdz avrebbe continuato le politiche tudjmaniane mettendo a rischio diversi investimenti di capitale diretti in Istria. Proprio per questo motivo, il governatore Jakovcic aveva annunciato un referendum per l’autonomia della regione solo pochi giorni dopo l’annuncio della vittoria dell’Hdz. Questo progetto, ora che Sanader ha dimostrato il suo aperto sostegno promettendo che tutti gli investimenti in Istria sarebbero continuati e che il suo governo avrebbe protetto e difeso la diversità istriana, è stato ora abbandonato. Se l’arrivo di Sanader in Istria e il discorso da lui tenuto in quell’occasione hanno sorpreso molti, quello che ha fatto a Zagabria la settimana successiva ha stupito ancora di più. Accompagnato dal presidente del Senato e dai Ministri degli Affari Esteri e della Cultura, Sanader si è recato alla celebrazione del Natale Ortodosso, organizzato come tradizione dalla comunità serba a Zagabria. Il suo comportamento in quella occasione ha creato un vero shock. I rappresentanti della minoranza serba, i cui rapporti con l’Hdz erano al peggior livello possibile durante il governo Tudjman, hanno ricevuto da Sanader i migliori auguri per le festività nel modo praticato dagli Ortodossi, ma molto poco comune presso la maggioranza cattolica della Croazia. Sanader ha detto: "Cristo è nato" "Hristos se rodi", nella tradizione serbo ortodossa "Buon Natale", ndr, creando un enorme stupore tra i Serbi e i molti diplomatici stranieri presenti alle celebrazioni.

"Vorrei utilizzare questa occasione per dimostrare una volta di più che il modo in cui abbiamo iniziato il nostro mandato rappresenta quello che realmente pensiamo. Siamo orgogliosi del fatto che siamo riusciti a raggiungere un accordo per cooperare con le minoranze nazionali, e in particolare con tutti e tre i rappresentanti serbi in Parlamento – ha dichiarato Sanader. Vladimir Seks, in passato duro nazionalista, ricordato per il suo estremismo antiserbo durante il governo di Franjo Tudjman, ha aggiunto: «Esperienze amare, periodi di incomprensione e di discordia dovrebbero rimanere dietro di noi. Mi auguro che abbiamo tutti imparato la lezione della tolleranza e del rispetto dei diritti umani e delle minoranze."
Prima di formare il proprio governo, Sanader aveva offerto una posizione ministeriale ai Serbi, offerta che era stata rifiutata. I Serbi hanno acconsentito a sostenere il governo Sanader a condizione che quest’ultimo riconoscesse il loro diritto a ritornare in Croazia e a riottenere le proprie proprietà. Sanader ha promesso che avrebbe adempiuto alla loro richiesta. Il primo ministro aveva del resto sorpreso il pubblico anche durante la sua campagna pre-elettorale, appellandosi a tutti i profughi serbi perché ritornassero in Croazia garantendo la restituzione delle loro proprietà.

Una cosa di questo tipo sarebbe stata impensabile non solo ai tempi di Tudjman, ma anche durante il governo del primo ministro socialista Ivica Racan. Temendo una possibile reazione della destra, Racan stava bene attento a che le relazioni con la minoranza serba rimanessero a debita distanza. Sanader, invece, ha dimostrato di non avere questo timore.
La sensazionale visita di Sanader alle celebrazioni del Natale Ortodosso è stata accolta con particolare favore a Vukovar e in tutta la Podunavlje, regione abitata dalla più numerosa e omogenea comunità appartenente alla minoranza nazionale serba in Croazia. Il presidente del Consiglio Comunale Serbo di Contea, Jovan Ajdukovic, ha dichiarato di sperare che l’atmosfera proveniente dai più alti livelli del governo possa scendere anche a livello locale. Vukovar è governata dall’ala più radicale dell’Hdz, contraria allo stabilimento di relazioni migliori con la minoranza nazionale serba.

Malgrado Sanader sia riuscito nell’obiettivo di ripulire l’Hdz dai suoi membri più radicali dopo essere divenuto leader del partito a seguito della morte di Tudjman nel 1999, questo processo non è stato avviato a livello locale. Nelle regioni più piccole sono ancora presenti posizioni molto estremiste, molto più affini al nazionalismo dell’Hdz di Tudjman piuttosto che al partito moderno immaginato da Sanader.
Oltre al cambiamento di rotta annunciato nei confronti delle minoranze nazionali, Sanader ha sorpreso il pubblico internazionale – che aveva accolto con sfiducia la notizia del ritorno al potere dell’Hdz – annunciando di voler stabilire relazioni di cooperazione con il Tribunale dell’Aja. Sanader e i suoi più vicini alleati hanno dichiarato più volte che la cooperazione con l’Aja non rappresenta una questione politica ma giudiziaria. Il primo ministro ha chiarito la posizione affermando che esiste in Croazia una legge sulla cooperazione con il Tribunale dell’Aja, e che lui intende seguirla fino in fondo. In breve, questo significa che non esiterà ad inviare all’Aja eventuali nuovi indiziati di crimini di guerra.

Malgrado sia troppo presto per valutare la politica di Sanader, le sue prime mosse sembrano incoraggianti. Il primo ministro è riuscito ad eliminare una certa animosità mostrata dal mondo al momento del ritorno al potere del suo partito e, almeno per il momento, a convincere la comunità internazionale che l’Hdz non è più il vecchio partito nazionalista dei tempi di Franjo Tudjman. Ora che ha mosso politicamente i primi passi, le affermazioni che l’Hdz è stato riformato ed è ora un moderno partito conservatore, ma democratico, sembrano più convincenti.

Vedi anche:

– Croazia: Sanader presenta il nuovo governo

– Croazia: primi problemi per Sanader

– I profughi serbi e le elezioni in Croazia

– Le imprese criminali dell’HDZ

– L’impossibile ritorno dei Serbi in Croazia

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