Croazia: giovani giornalisti verso l’Europa
E’ stato avviato in questi giorni a Opatija un corso di formazione rivolto a 25 giovani che aspirano a lavorare nel mondo dell’informazione e comunicazione. Il corso è promosso dalla Fondazione UNIDEA. Riceviamo e volentieri pubblichiamo.
Nuovi comunicatori professionisti, pronti per la nuova Europa: lo diventeranno 25 giovani croati, fra i 22 i 35 anni, selezionati per partecipare ad AEMT – Advanced European Media Training, corso di formazione nel settore della comunicazione pubblica e privata, del giornalismo radiotelevisivo, di Internet e della carta stampata, che dedica particolare attenzione ai temi economici e sociali.
Il corso ha preso il via il 12 novembre nella sede dell’istituto croato ICEJ – International Centre for Education of Journalists di Opatija (Croazia), e vedrà impegnati per sei mesi i partecipanti su temi che vanno dalla deontologia professionale alle tecniche della comunicazione e del giornalismo, dal management della comunicazione all’utilizzo delle nuove tecnologie – con particolare attenzione all’e-learning – fino a toccare i temi della globalizzazione, dell’integrazione europea e della legislazione comunitaria.
Il progetto è promosso e interamente finanziato da Unidea, fondazione impegnata nei paesi dell’Europa centrale e dei Balcani con progetti di sviluppo locale, microcredito e formazione professionale. Partner del progetto sono l’ ICEJ , l’agenzia di stampa APcom e l’Istituto Internazionale Jacques Maritain.
"Il corso AEMT in Croazia è solo un primo passo. In futuro intendiamo organizzare corsi in un’unica capitale dell’Europa orientale, come Praga o Varsavia, e invitare tre o quattro giornalisti da ciascun paese dell’est". Francesca Gori, segretario generale di Unidea, illustra i programmi della Fondazione nell’Europa dell’est. Un’area in cui è già presente con numerose iniziative: "Operiamo per lo sviluppo locale dei paesi dell’est. Diversi progetti di formazione professionale e microcredito sono stati avviati in Croazia, Polonia, Romania, Bulgaria e Slovacchia. Unidea ha poi deciso di ampliare il suo intervento, avviando progetti anche a livello di formazione avanzata, per contribuire al processo di crescita culturale dei paesi che stanno entrando nell’Unione europea. Per queste ragioni abbiamo deciso di promuovere questo corso di comunicazione e giornalismo".
La scelta della Croazia e del settore della comunicazione non è casuale: "Crediamo che una collaborazione in questo settore sia proficua per i paesi dell’est Europa, dove i media stanno trovando nuovi spazi dopo la caduta del muro di Berlino e la fine dei conflitti balcanici. La Croazia è stata scelta anche perché si tratta di uno dei paesi più vicini all’Italia, fatto che facilita gli scambi culturali tra i nostri due paesi. Crediamo che possa essere un buon viatico per iniziative simili in paesi più lontani".
"Vogliamo mostrare ai giornalisti dell’est Europa cosa accade fuori, in America e nell’altra Europa, e approfondire i problemi attuali dell’informazione. Che si tratti di conflitti d’interesse, della verifica delle notizie, dell’esistenza di gruppi mediatici che veicolano anche informazioni sulle loro attività. Come, ad esempio, avviene per i network o i gruppi mediatici in Germania e in Italia, che sono verticalmente integrati. Tutti dobbiamo essere sapere a chi appartengono questi gruppi, che cosa fanno e come si schierano nella nuova Europa" aggiunge Dennis Redmont, chief editor dell’Associated Press a Roma, spiegando le finalità e i contenuti dell’attività didattica che verrà svolta al corso di formazione.
Il corso sarà proposto successivamente in altri paesi dell’Europa Centro Orientale, come Bulgaria, Polonia e Repubblica Ceca. La scelta della Croazia come primo destinatario dell’iniziativa si inserisce nel processo di formazione delle nuove generazioni che si apprestano ad entrare nell’Unione.
Il programma si concluderà nell’aprile 2005 con tre settimane di formazione a tempo pieno in Italia, l’ultima delle quali a Milano, dedicata all’incontro con esponenti del mondo politico ed economico italiano, e alla visita alle sedi di alcuni giornali e agenzie di stampa.
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