Convegno Emmaus, la dichiarazione finale
In seguito ad un Convegno tenutosi a Faenza dall’1 al 3 maggio titolato Dall’est una sfida per l’Europa Emmaus Internazionale ha redatto un documento che oggi pubblichiamo.
Il 25 marzo 1957, con la firma del Trattato che istituisce la Comunità economica europea (CEE), il Belgio, la Germania, la Francia, l’Italia, il Lussemburgo e i Paesi Bassi iniziano a realizzare l’unità dell’Europa, "risoluti ad affermare, con la creazione di questo insieme di risorse, la salvaguardia della pace e della libertà, chiamando gli altri Popoli dell’Europa che condividono questi ideali, ad unirsi al loro sforzo."
Oggi, a 45 anni di distanza, l’Europa pur avendo assunto una più chiara fisionomia non solo economica, ma anche politica e finanziaria, continua a trascurare gli ideali e gli obiettivi sociali, preferendo la strategia del mercato e della sicurezza, anche militare. E gli Europei si ritrovano divisi tra l’indifferenza, l’entusiasmo, la paura e le attese senza risposte da parte delle istituzioni europee.
Nel momento in cui l’allargamento dell’Unione Europea ai Popoli dell’Est si sta concretizzando,
i 150 Partecipanti al Seminario di Faenza (provenienti da 13 Paesi dell’Est e da 10 Paesi dell’Unione),
si impegnano a:
– Trovare mezzi, risorse ed occasioni per facilitare, in modo regolare ed a tutti i livelli, incontri utili a rompere l’ingiusto isolamento di cui sono vittima le Persone ed i Gruppi dell’Est ed a favorire la conoscenza reciproca, l’informazione e la formazione interna dei Gruppi e la condivisione delle esperienze (Faenza 2002, Bosnia "Tuzla Wave" 2001, Romania a Iasi 2001, Polonia a Lublino 2001, ecc…).
– Ricercare nuove forme di finanziamento come il risparmio etico e solidale, e mettere in comune le risorse esistenti e disponibili per assicurare, attraverso l’istituzione di una Banca Etica Emmaus o convenzioni con le Banche Etiche già operanti, le garanzie necessarie alla concessione di "micro-crediti" a sostegno di iniziative economiche produttive sia per le singole persone, come per le piccole e medie imprese.
– Creare, all’interno di Emmaus, un organismo europeo di riflessione, di strategia e coordinazione europea composto dai rappresentanti di tutti i Paesi europei, dall’Atlantico agli Urali.
– Verificare la possibilità di realizzare nel 2007, cinquantenario della firma del Trattato di Roma, un incontro della società civile di tutti i Paesi europei a Sarajevo, per sancire un patto nuovo europeo fondato sulla solidarietà, sul rispetto dei diritti di tutti, sulla giustizia e sulla democrazia per la realizzazione di un mondo "di pane e di pace" per tutti, a cominciare dai più deboli.
e chiedono, con costante e decisa insistenza, ai responsabili delle istituzioni europee:
– Un’Unione Europea allargata che si contrapponga alla politica neoliberale e militarista delle superpotenze economiche occidentali.
– La messa in atto di politiche attive per il rispetto dei diritti dei più poveri.
– Il riconoscimento del ruolo del "terzo settore" e dell’esperienza associativa, che tenga in debito conto la qualità della loro azione e della loro competenza, la loro forza ed efficacia nelle proposte e la loro legittimità di interlocutori dei pubblici poteri.
– Il rispetto della libertà di circolazione delle Persone, con regole comuni di accoglienza dei rifugiati e degli immigrati, con maggiore flessibilità nella concessione dei "Visti" e con una revisione delle legislazioni restrittive.
– Azioni specifiche in favore dei giovani, per rafforzare le loro capacità e le loro competenze professionali in modo da favorirne l’accesso al lavoro e la creazione di attività economiche e culturali.
– Un deciso impegno politico per la soluzione dei conflitti e per un migliore ed efficace governo mondiale, secondo i principi e la strategia della nonviolenza;
– Un piano politico e democratico per la protezione delle minoranze etniche e delle persone vittime di traffici illegali.
– Un impegno concreto ed un programma efficace per prevenire e stroncare il traffico di droga ed il crimine del favoreggiamento alla prostituzione.
Su questi impegni e su queste richieste, i Partecipanti al Seminario internazionale di Faenza 2002, si verificheranno regolarmente, monitorando l’efficacia e l’effetto delle proprie azioni nonché la realizzazione della giustizia e della pace per quanto spetta alle istituzioni locali ed europee.
Assumiamoci tutti le nostre responsabilità. E’ in gioco il futuro del mondo.
Faenza, 3 maggio 2002