Pubblicato il: 30/09/2025

Comunità di pratica nella regione adriatico-ionica: risultati della ricerca

In un nuovo studio pubblicato di recente, OBCT e CeSPI esplorano il contributo delle comunità di pratica all’integrazione dei Balcani occidentali nell’Unione Europea

Comunita-di-pratica-nella-regione-adriatico-ionica-risultati-della-ricerca

La ricerca ha esaminato il ruolo delle comunità di pratica, intese come gruppi di professionisti coinvolti nei progetti Interreg e negli spazi politici della Strategia dell’UE per la regione adriatico-ionica (EUSAIR), nel sostenere il processo di integrazione europea dei Balcani occidentali.

I risultati mostrano che, nella macroregione adriatico-ionica, le comunità di pratica si formano attorno a questioni concrete quali la protezione dell’ambiente, il turismo sostenibile, la connettività e l’innovazione. In questi contesti, i professionisti condividono competenze, esperienze e pratiche operative, creando legami transnazionali duraturi e contribuendo indirettamente all’integrazione europea “dal basso”.

Un fattore chiave che facilita queste collaborazioni transnazionali è il finanziamento dell’UE, in particolare dal programma Interreg IPA Adrion. Molti degli stakeholder intervistati per questa ricerca riconoscono i fondi dell’UE come il principale motore della cooperazione. Tuttavia, questi finanziamenti sono spesso considerati insufficienti per andare oltre i progetti pilota e generare un impatto sistemico sulle politiche pubbliche.

Il risultato principale della ricerca evidenzia infatti quanto sia difficile tradurre i risultati dei progetti Interreg in politiche o riforme strategiche, anche a causa delle limitate opportunità per i professionisti di interagire con i decisori pubblici e partecipare attivamente ai processi decisionali.

Parallelamente, l’integrazione europea emerge raramente come tema esplicito nel lavoro dei nostri interlocutori. I progetti sono percepiti principalmente come iniziative concrete, senza un collegamento diretto con l’allargamento dell’UE. Di conseguenza, i progressi compiuti in questi settori non vengono quasi mai riconosciuti come un contributo concreto all’integrazione europea, anche quando lo sono.

Le comunità di pratica sono quindi una risorsa importante ma sottovalutata. Incarnando il concetto di “integrazione quotidiana dal basso”, esse hanno il potenziale per integrare il livello politico ponendo le esigenze dei territori coinvolti al centro della cooperazione transnazionale.

Per sbloccare questo potenziale, la ricerca propone alcune raccomandazioni indirizzate ai responsabili politici nazionali ed europei, invitandoli a ideare modi per integrare i professionisti e le loro conoscenze nei processi decisionali relativi all’integrazione europea dei Balcani occidentali.

La ricerca è disponibile in lingua inglese a questo link: https://staging7.balcanicaucaso.org/wp-content/uploads/sites/8/2025/10/CommunitiesofpracticeintheAdriaticandIonianregionTheuntappedcontributiontotheEUintegrationoftheBalkans.pdf 

 

Questa ricerca è stata realizzata nell’ambito del progetto "Il contributo delle Comunità di Pratica per l’integrazione europea dei Balcani”, realizzato con il contributo del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale. Le opinioni contenute nella presente pubblicazione sono espressione degli autori e non rappresentano necessariamente le posizioni del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale. Il lavoro è stato supportato anche da un Marie Curie Staff Exchange nell’ambito del programma Horizon Europe (acronimo della sovvenzione: ORCA, n.: 101182752).

Commenta e condividi