Cecenia: un’analisi della crescita demografica
Perché in Cecenia come in altre repubbliche del nord del Caucaso si registrano tassi di natalità molto superiori alla media della Russia?
Nel contesto di declino generale o crescita quasi zero della popolazione in Russia (si veda tabella 1), sono poche le regioni che mostrano la tendenza opposta. Tra queste vi sono le repubbliche politicamente instabili del Caucaso settentrionale: Cecenia, Inguscezia e Daghestan.
Demografia e sicurezza
"Hai tantissimi bambini", commenta un sorpreso giornalista europeo in visita in Cecenia, ospite di una famiglia cecena per una notte. "Sai, la guerra… niente elettricità… niente da fare…", risponde scherzosamente il padrone di casa.
In effetti, tre o più figli per famiglia sono la norma in Cecenia, Inguscezia e Daghestan. Come dimostrano le tabelle seguenti, queste tre repubbliche del Caucaso del Nord sono molto vicine in diversi indicatori demografici, fra cui gli alti tassi di natalità, bassi tassi di mortalità e rapida crescita naturale (che non include la migrazione). Quest’ultimo fattore causa le solite preoccupazioni alle amministrazioni locali, che devono garantire alla popolazione in crescita sufficienti asili nido, scuole, parchi giochi, stadi, ospedali, luoghi di lavoro, ecc..
Oltre alla crescita demografica, queste repubbliche condividono anche l’instabilità politica. Negli anni 2008-2010 la testata online Caucasian Knot , che monitora la situazione nella regione, ha registrato perfino un minor numero di morti legate alla violenza in Cecenia rispetto all’Inguscezia e al Daghestan. Ciò ha spinto gli analisti a parlare di una ramificazione della guerra russo-cecena, che stava diventando una nuova guerra caucasica.
Tuttavia, all’inizio del 2010, i governi locali supportati da Mosca sono riusciti a imporre un controllo più stretto sul territorio e calmierare la violenza. Queste dure politiche hanno causato maggiore emigrazione e trasformato la regione nel principale fornitore dalla Russia di combattenti per l’Isis.
La ricetta: limitare i tassi di natalità
L’instabilità, purtroppo, è rimasta. Un numero enorme di giovani è rimasto in patria, aumentando il numero di persone deluse dall’incapacità dei governi locali di garantire un impiego o una qualità di vita soddisfacente. A causa degli alti tassi di natalità, questi numeri aumentano ogni anno, il che delinea un’altra preoccupazione, questa volta direttamente correlata al governo federale russo.
Vladimir Zhirinovsky, politico russo di dubbia reputazione e idee radicali, ha ripetutamente espresso questa preoccupazione sulla TV russa e altri media: gli alti tassi di natalità e l’educazione che i bambini ricevono nel Caucaso settentrionale aumentano la minaccia del t[]ismo. "Allevano i loro figli preparandoli a morire uccidendo russi e cristiani… Costruire nuove fabbriche e migliorare la situazione occupazionale non risolverà questo problema. Perché faranno sempre più figli… Dobbiamo limitare i loro tassi di natalità. Devono dare alla luce solo uno o due bambini come l’umanità intera. Dovrebbero essere multati per il terzo figlio…".
Dal discorso di Zhirinovsky si evince che le due guerre russo-cecene del 1994-1996 e 1999-2009 hanno lasciato il timore che nel Caucaso settentrionale si stiano preparando i figli ad una nuova guerra. La mia ricerca condotta con i ceceni nel periodo 2014-2017 si poneva queste domande: quali sono le ragioni principali dell’alto tasso di natalità ceceno? La crescita della popolazione cecena è collegata alle recenti guerre nella regione? Se sì, in che modo?
"Sopravvivere ed essere forti"
La ricerca ha confermato il legame tra la demografia e la minaccia esistenziale. Tuttavia, "la preparazione" alla prossima guerra per i ceceni significa piuttosto aumentare la capacità difensiva o la possibilità di sopravvivenza della nazione rafforzandosi numericamente. È stata questa la ragione che ha incoraggiato i ceceni a scegliere famiglie più numerose anche durante la guerra, contrariamente a quanto si potesse prevedere. In effetti, il tasso di natalità medio durante la fase più dura della seconda guerra (si veda tabella 2) è rimasto simile alla situazione prebellica. Il declino dell’intensità della guerra ha poi quasi raddoppiato i tassi di natalità.
La spiegazione più comune di questo fenomeno da parte dei miei intervistati è riassunta nella seguente narrazione. "Siamo costantemente in guerra con la Russia. Ci saremmo estinti se non avessimo famiglie numerose. E questa è la ragione principale. Abbiamo bisogno di famiglie numerose, così la nostra nazione sarà forte e nessuno oserà attaccarci. Inoltre, più grande è la nazione, meglio è. Se abbiamo più persone, significa che abbiamo più possibilità di avere buoni studiosi, musicisti, scrittori, ecc.. Più grande è la nazione, maggiori sono le probabilità che possa prosperare. Voglio che la mia nazione sia forte e quindi voglio molti bambini".
La connessione tra guerra e tassi di nascita di cui parlavano i miei intervistati non era sempre correlata al patriottismo, come espresso nella citazione precedente. Alcuni facevano riferimento al tramandare il cognome. La guerra mette a rischio anche questa possibilità. "Avevo già più di trent’anni quando è iniziata la guerra, e mi dicevo… E se muoio? Non ci sarà nessuno a prendere il nome di famiglia… Non mi sembra giusto".
Il patriottismo dei maschi ceceni era condiviso anche dalle donne intervistate. Erano anche loro consapevoli delle piccole dimensioni della nazione cecena e volevano che fosse più forte. Tuttavia, un’intervista con una delle donne cecene ha rivelato che anche altri fattori giocano un ruolo importante. L’intervistata era in stretto contatto con altre donne cecene rifugiate e ha riportato una delle conversazioni che ha avuto con loro. Questa conversazione ha dimostrato il forte desiderio di avere famiglie numerose, ma non ha chiaramente articolato la fonte di tale desiderio. "Una donna mi ha detto: ‘Gli assistenti sociali qui non vogliono che facciamo bambini. Cercano di ‘educarci’. Ci suggeriscono di usare i contraccettivi, ma noi vogliamo avere molti bambini… Le ho chiesto, perché? E lei mi ha detto: ‘Che strana domanda… non sei una donna cecena?’".
Altri motivi
In effetti, anche gli uomini ceceni citano altri fattori che spingono alla procreazione, principalmente religione, tradizioni, motivi economici e stile di vita rurale. Le spiegazioni fornite possono essere riassunte in poche frasi.
La religione ha un ruolo importante secondo molti intervistati. L’Islam (la religione principale in Cecenia e nel Caucaso settentrionale), secondo loro, incoraggia la procreazione. Dio promette di dare a ciascuno ciò che gli appartiene e quindi non ci si preoccupa molto delle finanze.
Gli intervistati che hanno citato il ruolo delle tradizioni (il secondo gruppo più numeroso) sottolineano che una famiglia numerosa significa migliori possibilità in un probabile scontro per qualsiasi motivo. "Se hai molti figli, hai delle persone che ti sostengono", hanno affermato molti intervistati.
Le ragioni economiche sono state citate da un minor numero di intervistati. "Più ricco sei, più bambini puoi permetterti", era l’atteggiamento generale.
Meno intervistati hanno citato il fattore dello stile di vita rurale, affermando che favorisce famiglie più numerose e che i nord caucasici sono per lo più contadini.
Infine, solo pochi intervistati hanno menzionato un istinto naturale, il bisogno di diventare genitori.
È importante notare che, nel caso analizzato (i ceceni), tutte queste ragioni venivano dopo la necessità di sopravvivere come nazione. È discutibile se questo possa essere esteso a Inguscezia e Daghestan, ma il coinvolgimento parziale nel confronto violento con la Russia suggerisce che potrebbe essere così.