Carbone o energia verde? Il Kosovo cerca lumi
Tagli ripetuti, rete fatiscente, centrali fortemente inquinanti: il fallimento del settore energetico in Kosovo è generalizzato. Di fronte a questa situazione allarmante, ci sono due opzioni per raccogliere la sfida: il carbone o le energie rinnovabili
(Quest’articolo è stato originariamente pubblicato sul magazine on-line Kosovo 2.0 il 12 febbraio 2013)
Il problema energetico del Kosovo non è una novità. La situazione è durata per oltre un decennio e non vi è alcun segno di miglioramento in vista. L’ultimo episodio, che ha visto le bollette dei consumatori più che raddoppiate da un mese all’altro, ravviva frustrazioni che risalgono al 1999.
La spesa media delle famiglie del Kosovo consacra una parte sostanziale del loro reddito alla bolletta elettrica. Perché? Dato che un buon numero di consumatori non pagano più le bollette, tra i quali anche tutti i serbi del nord del Kosovo, sono i consumatori in regola che ne stanno facendo le spese … Una situazione anomala che solleva varie questioni circa i diritti dei consumatori.
Oltre al fatto che molte famiglie si trovano al buio e al freddo durante i rigidi mesi invernali, la mancanza di affidabilità dell’attività elettrica sta ostacolando gravemente l’economia del Kosovo. Si stima che sia la causa di quasi il 20% delle perdite subite dalle aziende del Kosovo. E non si limita a penalizzare le imprese locali: gli investitori stranieri lo vedono come un grosso ostacolo alle possibilità di investimento. Tale impatto negativo è difficile da quantificare, ma è certamente notevole. Tuttavia, il governo di Pristina non sembra avere alcuna fretta di trovare una soluzione.
La Banca Mondiale stima che la domanda di energia raddoppierà in Kosovo entro il 2025, raggiungendo i 2500 MW, mentre l’attuale capacità degli impianti termoelettrici Kosova A e B è solo di 920 MW. La situazione diventa insostenibile se si pensa che il Kosova A sarà chiuso entro il 2017. Varie proposte sono sul tavolo. Una è quella di sfruttare le riserve di lignite del paese con la costruzione di una nuova centrale elettrica "Kosova e Re"
Il governo, con il sostegno della Banca Mondiale, ha lanciato nel 2007 una gara d’appalto per la costruzione di una centrale termica privata di 2000 MW. Questa non è mai stata costruita. Poi le dimensioni del progetto sono state notevolmente ridotte e si attesta ora a 600 MW. Le successive modifiche hanno reso il processo incerto e le aziende interessate a fare un’offerta s’interrogano sulla serietà del governo. Diverse si sono anche già ritirate.
Gli ambientalisti opterebbero per un approccio diverso. Pur riconoscendo l’utilità di una centrale termoelettrica, essi sostengono che l’accento vada posto sulle risorse rinnovabili come l’energia eolica, solare e idroelettrica. Uno studio condotto dal Renewable & Appropriate Energy Laboratory Energy & Resources Groupun team dell’Università della California, a Berkley, assicura che il Kosovo potrebbe produrre il 38% della sua energia attraverso fonti rinnovabili, con la creazione del 30% dei posti di lavoro in più che con il solo carbone.
Vista la disoccupazione che colpisce il paese, una strategia che consentirebbe di aumentare l’occupazione nel rispetto delle esigenze nazionali merita una seria considerazione. Il documento sottolinea inoltre che, se l’impianto a carbone proposto è più redditizio a prima vista, è perché sono stati registrati solo i costi diretti. Perché quando si prendono in considerazione i costi esterni, vale a dire, gli effetti di carbone sulla salute della popolazione, l’inquinamento di aria e acqua, così come il cambiamento climatico, le energie alternative sono più attraenti anche economicamente.
Il Kosovo ha bisogno di un approccio intelligente e una chiara strategia per affrontare questo problema urgente. Obiettivo dovrebbe essere anche la creazione di posti di lavoro e lo sviluppo economico. Il governo dovrebbe presentare una strategia chiara per i passi che intende compiere in futuro. Deve tener conto di tutti i fattori e i portatori di interesse coinvolti e deve proporre la strategia migliore per rispondere al bisogno di energia del Kosovo. Il Kosovo ha riserve di carbone sufficienti per far fronte ai suoi bisogni di energia per i prossimi 40 anni. Non dimenticando che in tema inquinamento il Kosovo ha anche la città di Mitrovica, dove la popolazione ha i livelli più alti a livello mondiale di piombo nel sangue.
Questa pubblicazione è stata prodotta con il contributo dell’Unione Europea. La responsabilità sui contenuti di questa pubblicazione è di Osservatorio Balcani e Caucaso e non riflette in alcun modo l’opinione dell’Unione Europea. Vai alla pagina del progetto Racconta l’Europa all’Europa.