Bulgaria, in volo con “Air Boyko”
“Non ci vedo niente di male”, ha risposto sibillino il premier bulgaro Boyko Borisov. Lo scoop, uscito nelle scorse settimane, è del quotidiano “Presa”: la squadra di calcio dilettante del “Vitosha Bistritza”, di cui Borisov è centravanti e stella assoluta, ha utilizzato l’Airbus governativo per andare al mare, a Varna, e giocare un’amichevole contro il “Chavdar” di Etropole, formazione di cui è presidente un altro politico di maggioranza, il parlamentare Emil Dimitrov.
“Ho autorizzato tante volte l’uso dell’aeroplano per il Levski e il CSKA [le due “grandi” del calcio bulgaro]. Perché il ‘Bistritza’ sarebbe diverso?”, ha detto contrariato Borisov. Secondo “Presa”, il viaggio sarebbe figlio di una partita a carte persa da Borisov con Dimitrov: in gioco un desiderio a scelta. E cosa c’è meglio di una bella amichevole fuori porta?
La versione del quotidiano è stata seccamente smentita dalle parti in causa. A difesa di Borisov si sono affannati anche diversi ministri. “L’aereo del governo è stato usato più volte per scopi umanitari, ma anche per trasportare squadre sportive”, ha dichiarato Ivaylo Moskovski, responsabile dei Trasporti. Che poi ha aggiunto: “il volo è stato pagato al 100%, e in modo legale”.
Al ministro ha risposto Tzvyatko Lukanov, ex responsabile dei voli ufficiali di Presidente, primo ministro e altri membri del governo, secondo cui la “scampagnata” delle “tigri di Bistritza”, come Borisov ha ribattezzato affettuosamente la propria squadra, è un atto assolutamente fuori legge (e a carico del contribuente).
Comunque, difficilmente lo scandalo porterà a serie conseguenze. Anche perché, in Bulgaria, nessuno può prendere sotto gamba la viscerale passione di Borisov per il calcio. Lo sanno bene quei ministri che, in occasione dell’imperdibile finale del campionato amatoriale, vinta dalle “tigri” contro lo sfortunato “Dve Mogili”, assiepavano le gradinate dello stadio. Armati addirittura di striscione.
Brevi
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